Grosso e Masi di Sifus Confali: “Ai braccianti agricoli, anzichè erogarlo in busta paga, bisogna trasferirlo sui conti correnti”
Maurizio Grosso, Segretario Generale del sindacato nazionale Sifus Confali e Lino Masi, Segretario Nazionale “Braccianti Agricoli Sifus Confali, intervengono in merito al decreto ministeriale del 2 Maggio 2022 che prevede l’erogazione di un bonus da 200,00 euro per i dipendenti con redditi fino a 35 mila euro.
Da quanto si apprende, tale bonus arriverà «direttamente» in busta paga: «l’ipotesi per i lavoratori dipendenti è che i datori di lavoro lo anticipino con le mensilità di giugno o luglio, portandolo poi in compensazione, mentre per i pensionati interverrà direttamente l’Inps».
A tal proposito, i segretari del Sifus Confali, Maurizio Grosso e Lino Masi dichiarano quanto segue: “E’ auspicabile che il Governo e l’INPS tengano conto di due fattori fondamentali per il mondo del lavoro bracciantile:
1) a giugno e a luglio non tutti i braccianti agricoli per ovvi motivi avranno un contratto di lavoro;
2) in molti casi ci saranno le solite aziende “furbette” che riconoscono questi tipi di bonus ai dipendenti solo in busta paga (sulla carta), ma in realtà non gli riconoscono nulla. Per queste ragioni – aggiungono e concludono Maurizio Grosso e Lino Masi – in data odierna il Sifus ha chiesto al Governo Draghi di tutelare seriamente i 900 mila braccianti agricoli italiani con l’ accredito diretto dei 200,00 euro direttamente sui conti correnti. Ovviamente rimaniamo in attesa di riscontro”.