Prosegue l’attività di supporto per la popolazione colpita dalla guerra, possibile anche dare il proprio contributo grazie all’iniziativa “Prendi parte all’accoglienza” e sostenere le famiglie che già ospitano.
E vanno avanti anche i servizi per i profughi ospitati nella nostra isola.
Era stata avviata sin dai primi giorni del conflitto. E subito la raccolta di beni di prima necessità, farmaci e alimenti è decollata grazie alla generosità delle famiglie sarde. Con il perdurare della situazione di crisi però si rende necessario proseguire nelle azioni di solidarietà. Rimangono attivi in diversi comuni del Sud Sardegna i centri di raccolta Acli di farmaci e generi alimentari a lunga scadenza. Per maggiori informazioni sul materiale accettato dai volontari è possibile contattare direttamente i circoli e le associazioni ai numeri indicati di seguito. Per ragioni organizzative si richiede di fissare un appuntamento per la consegna.
Ecco l’elenco dei punti di raccolta con orari e contatti.
Associazione culturale Pauly |
Via Del Redentore 216 – Monserrato |
10.00-12.30/17.00-19.00 |
3200636309 |
Acli Cortoghiana |
Via Ottorino Bressan 122, angolo via Sorba 2, Cortoghiana |
09.00-12.00/16.00-18.00 |
078160647 |
Acli Elmas |
Via Admunsen 12, Elmas |
09.30-13.30/15.30-19.30 |
0704512832 |
Acli Gesico |
Via Umberto I 12b, Gesico |
09.30-13.00/16.00-18.00 |
3923550583 |
Acli Sardegna |
Via Roma 173, Cagliari – II piano |
Lun e ven 9.00/13.30 – mart, merc, ven 9.00/17.30 |
0708006302; 3371104992 |
Acli Decimomannu |
Via Aldo Moro 2 ex Enaip, Decimomannu |
Lunedì 16.00-19.00/ giovedì 9.00 – 12.30 |
348 3822827 |
Bene Comune AclIglesias |
Via Crocifisso 90 – Iglesias |
lunedì e venerdì 9.00/12.00 |
3403832215 |
PRENDI PARTE ALL’ACCOGLIENZA
Accanto alla raccolta di generi alimentari, le Acli hanno attivato anche la possibilità di prendere parte all’accoglienza in maniera indiretta. Coloro che vogliono contribuire ma non hanno la possibilità di ospitare in casa propria, possono, con il tramite delle Acli, supportare le famiglie già impegnate direttamente nel dare rifugio a chi scappa dalla guerra. «Se per ciascuna famiglia ospitante ce ne fossero due o tre di supporto, il peso da sostenere sarebbe minore – spiega il presidente delle Acli della provincia di
Giacomo Carta:
L’impatto emotivo della guerra ha fatto sì che sino ad oggi ci sia stata una straordinaria risposta solidale da parte dei sardi, purtroppo però, complici i ritardi dei finanziamenti da parte del governo, le famiglie che ospitano dei rifugiati stanno avendo difficoltà. Serve quindi un ulteriore sforzo da parte di tutti noi. I punti di raccolta sono sempre attivi e c’è anche la possibilità di “Prendere parte all’accoglienza“: abbiamo interlocuzioni quotidiane con le famiglie ospitanti e siamo in grado fare da tramite con chi vuole dare una mano ma non può ospitare».
LE ATTIVITA’ PER I RIFUGIATI
Intanto, grazie all’impegno di Crei Acli e di Acli Cagliari e della Sardegna, stanno andando avanti anche le attività di supporto dirette principalmente a coloro che scappano dalla guerra in Ucraina: grazie a un’equipe di docenti, mediatori interculturali, interpreti madrelingua, psicologi, psicoterapeuti, counselor, animatori e volontari sono stati attivati corsi di italiano di base, supporto scolastico e di traduzione, mentre una squadra di psicoterapeuti e counselor sta offrendo supporto psicologico post traumatico. Inoltre, gli operatori del CAF e Patronato sono disponibili per l’assistenza fiscale e previdenziale.
Leggi anche: Russia e Ucraina insieme per l’ultima serata dell’Euro Christian Music FestivalPer richiedere maggiori informazioni è possibile inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure contattare telefonicamente le Acli allo 07043039.