Superbonus villette, resta più tempo
Il Governo proroga il SAL al 30 giugno. 2 cantieri su 3 in Sardegna riguardano le villette. Confartigianato Sardegna dice no ai continui attacchi per cancellare l’incentivo.
Meloni e Serra (Confartigianato Edilizia Sardegna) sul Superbonus villette: “Bene lo “slittamento” ma basta con le azioni per limitarlo e depotenziarlo. Urgente intervenire per sbloccare i trasferimenti dei crediti fiscali: il sistema rischia di bloccarsi”. Nell’Isola quasi 1 miliardo di investimenti con il superbonus 100%: dati al 30 aprile 2022.Se da una parte il Governo proroga il superbonus 110% per le villette, dall’altra parte il Presidente del Consiglio sembra quasi annunciarne la fine.
“Ancora una volta il Superbonus 110% è sotto attacco del Presidente Draghi e, viste tutte le azioni per limitarne l’operatività e depotenziarne la crescita, cominciamo a pensare che ci sia un solo obiettivo: cancellarlo definitivamente. E a noi questa cosa non piace perché i bonus e gli incentivi nel settore delle costruzioni, soprattutto in questi anni di situazione congiunturale proibitiva, hanno dato prova di essere stati apprezzati e praticati su larga scala dando forte impulso al rilancio dell’edilizia e di tutto l’indotto. Soprattutto nel comparto artigiano edile, settore chiave dell’economia nazionale ed isolana, hanno avuto un peso specifico importantissimo sia in termini di fatturato che di occupati. Ricordiamo che, proprio grazie all’impulso dato dalla combinazione superbonus110% e bonus casa, la Sardegna si è posizionata terza in Italia per il valore aggiunto creato, pari al +19,3%, sopra di 7,2 punti al valore medio nazionale. Insomma, non vorremmo passasse l’idea di un Superbonus specchio di tutti i mali d’Italia. Se ci sono aspetti da migliorare si lavori per questo ma non si pensi a cancellarlo. Un suo smantellamento potrebbe far ripiombare il settore delle costruzioni negli anni più bui del settore”.
Così Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna sulle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio sul principale incentivo del settore delle costruzioni.
Al di la di queste affermazioni, i proprietari delle case unifamiliari insieme alle imprese edili, alle aziende del sistema delle ristrutturazioni e ai professionisti del settore possono tirare un piccolo sospiro di sollievo: c’è la proroga al 30 settembre del bonus 110% per le villette.
Il Governo, infatti, con il “Decreto Aiuti”, da dato il via libera allo “slittamento” di tre mesi del SAL (stato avanzamento dei lavori), dal 30 giugno al 30 settembre 2022, per raggiungere il 30% delle opere eseguite negli edifici monofamiliari e concludere definitivamente i lavori entro il 31 dicembre.
“Ci fa piacere che il costante pressing della nostra Associazione verso i Parlamentari sardi abbia portato a questo risultato – commenta Meloni – segno anche della consapevolezza del Parlamento per un settore in piena espansione e che ha bisogno di aperture più che di restrizioni”. “Dobbiamo anche ricordare che in Sardegna, 2 cantieri su 3 che riguardano il bonus 110% interessano le case unifamiliari – prosegue il Presidente degli edili – gli ultimi numeri, infatti, dicono che nell’Isola l’utilizzo dello strumento per le case singole ha raggiunto quasi 1 miliardo di investimenti”.
Secondo i dati rilasciati oggi da Enea sull’utilizzo del Superbonus 110% e relativi al 30 aprile, in Sardegna le asseverazioni sono state complessivamente 5.306 per un totale di investimenti pari a 920 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 624 milioni di euro. I condomini registrano 406 asseverazioni per 339 milioni di detrazioni (investimento medio di 835 mila euro), per le unifamiliari le asseverazioni sono 3.497 per 423 milioni di investimenti (investimento medio 121 mila), mentre per le case indipendenti le asseverazioni sono 1.403 per 157 milioni di investimenti (investimento medio 111mila).
Il “Decreto Aiuti” da 14 miliardi, ricorda Confartigianato Sardegna, contiene diversi altri provvedimenti per le imprese tra cui: il rafforzamento dei crediti d’imposta in favore delle imprese (energivore e non) per energia elettrica e gas; un credito d’imposta per gli autotrasportatori; la semplificazione dei procedimenti relativi alla realizzazione dei impianti per energie alternative; un fondo di 200 milioni di euro per il 2022 per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese che abbiano perduto fatturato a causa dalla contrazione della domanda a seguito della crisi ucraina; un assegno una tantum di 200 euro per i lavoratori (anche autonomi) e pensionati con reddito inferiore a 35.000 euro per contribuire alle difficoltà connesse al caro prezzi.
“Riconosciamo lo sforzo del Governo che ha messo sul piatto importanti fondi e in particolare apprezziamo la boccata d’ossigeno per le nostre imprese edili – sottolinea Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – ma le modifiche ottenute sono il minimo sindacale e soprattutto mancano i correttivi attesi in materia di trasferimenti dei bonus fiscali: 4° cessione del credito per le banche e suo frazionamento”.
“Materie prime costose e introvabili, carenza di manodopera – prosegue il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – stanno rendendo in molti casi difficile rispettare l’obbligo di raggiungere almeno il 30% dei lavori messi in preventivo alla data del 30 giugno 2022, limite che, ovviamente riguarda solo le villette ma che, in regione, rappresentano il 65% delle asseverazioni e quindi degli investimenti”.
“Siamo consapevoli – rimarca Serra – di come la coperta sia corta ma non possiamo ignorare che, anche a fronte di un susseguirsi incredibile di complicazioni e impedimenti, in Sardegna è proseguita incessante la crescita delle domande”. “Ora, però, attendiamo che il Governo faccia un passo in avanti per sciogliere la matassa di impedimenti che sta bloccando i correttivi in materia di trasferimenti dei bonus fiscali – conclude Meloni – nelle ultime settimane, infatti, quasi tutti i principali istituti di credito italiani hanno rallentato o bloccato l’acquisto di nuovi crediti fiscali, a causa del raggiungimento della soglia di capienza fiscale. Il mercato di cessioni e sconti fiscali nel superbonus, infatti, vale ormai oltre 27 miliardi ed è difficilmente gestibile senza nuove valvole di sfogo. Semplificare per le Banche la quarta cessione e ripristinare le cessioni frazionate darebbe un aiuto concreto ad imprese e cittadini”.
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