Tonoli, Unione Cattolica: “Dobbiamo chiederci, consapevolmente, quali siano i reali desideri e le reali aspettative delle famiglie ucraine”
Tonoli, Unione Cattolica, sulla situazione UcrainaRoma, 11 maggio 2022 – “Il popolo ucraino ha subito, senza alcun preavviso, un’invasione feroce da parte della Federazione Russia.
I dati ufficiali attestano che sono morti 3500 civili, di cui 238 bambini.
L’ONU presume che i morti, a causa del conflitto, siano, in realtà, 30.000, a cui si sommano 5 milioni di profughi e milioni di famiglie, che hanno viste distrutte e annientate le proprie abitazioni e le proprie aziende dai missili e dall’artiglieria russa.
Se la guerra dovesse durare un anno, con una escalation prevedibile, questi dati potrebbero aumentare in maniera esponenziale”
ha dichiarato Ivano Tonoli, Segretario del Partito Unione Cattolica, il quale ha aggiunto:
“Il popolo ucraino desidera la fine della guerra ad ogni costo, con il conseguente risarcimento e la conseguente ricostruzione delle loro città e delle loro case, perché possano riprendere la loro vita, con l’ausilio dei fondi della Banca mondiale e dei fondi internazionali.
Fondamentale è che sia protetta e preservata, per sempre, l’autonomia dell’Ucraina, per non permettere il ripetersi di una tragedia identica.
E’ un desiderio impossibile?
Putin ha compiuto un attacco rivelatosi un errore clamoroso, che ha dato avvio ad un conflitto sanguinoso, di cui si è perduto il controllo per quanto attiene le operazioni e la catena di comando, che ha generato, pertanto, ogni sorta di barbarie e la perdita di 20.000 soldati.
Per tale motivo, Putin è disposto ad un accordo con l’Ucraina, mediante il quale possa acquisire la Crimea e, possibilmente, annettere alla Russia anche il Donbass, come è confermato da una dichiarazione del Presidente Zelensky, risalente all’8 marzo scorso.
Anziché promuovere la trattativa finale per ottenere la pace, l’America e la Gran Bretagna decidono, arbitrariamente, considerando tale situazione favorevole alla proprio orizzonte politico, di armare l’Ucraina, progressivamente ed incessantemente, per distruggere l’esercito russo e umiliare Putin, con l’intento di favorire un eventuale e remoto colpo di Stato, che lo spodesti.
Si evince che, nei fatti, Biden è in guerra contro la Russia e che tale guerra la conduca utilizzando la popolazione dell’Ucraina.
Noi di Unione Cattolica riteniamo di essere di fronte ad un agire davvero rischioso, che determinerà per l’Europa, con il perdurare del conflitto, un’ economia di guerra, una recessione terrificante e gravissima, contestualmente ad una crisi e ad una carestia alimentare globale, dovuta al blocco dei porti, nonché alla morte di migliaia di esseri umani.
Noi Italiani siamo fieri di essere nel patto atlantico, tuttavia non siamo servi o lacchè degli americani.
Anche Macron e Scholz manifestano dubbi relativamente al comportamento estremo di Biden, il quale chiede 33 miliardi al Congresso per sostenere l’Ucraina. Emerge chiaramente il sospetto che il Presidente americano sia interessato, primariamente, a vendere gas all’Europa, ad alimentare la propria industria di armi, ad aumentare il proprio consenso personale e ad isolare, per sempre, la Federazione Russa dall’Europa, che è suo partner commerciale importante, avvicinandola, in tal modo, pericolosamente, alla Cina.
Speriamo che Biden non venga ricordato come il maggior responsabile di una guerra nucleare, che è un rischio concreto e spaventoso.
Biden è un cattolico anomalo, in quanto è a favore dell’aborto.
Ci auguriamo che la sua fede in Dio lo conduca a promuovere una trattativa seria al fine di impedire morti ed anche la conseguente devastazione dell’Ucraina.
I tempi sono maturi ormai per un percorso di pace, proprio in quanto le sanzioni alla Russia hanno avuto il loro effetto ed anche gli appoggi dati all’esercito ucraino.
Temiamo che esasperare la pressione e l’isolamento della Russia, senza fine, possa determinare una reazione di Putin talmente disastrosa da non essere più arginabile.
Se l’America procederà in questa direzione senza ripensamenti, l’Unione Europea dovrà assumere una condotta autonoma ed indipendente ed essere fautrice e promotrice di un incontro tra Zelensky e Putin, che veda la presenza dei maggiori Capi di Stato Europei, tranne Draghi, il quale, forse, per ambizioni personali, ha assunto un comportamento tale da renderlo simile ad un cameriere dell’Amministrazione americana.
Nel frattempo, molte vite di civili e soldati ucraini subiscono una tragica ed inaccettabile fine, che potrebbe essere evitata se si desse corso ad un comportamento diverso da parte dell’Europa e da parte della stessa America” .