A Mascali sepolture del tardomedioevo
Chiara Grassetti (Referente Archeoclub D’Italia Nazionale per le Giornate Europee dell’Archeologia) : “Il turismo archeologico è parte essenziale del turismo italiano.Prima potevamo limitarlo a turismo esclusivamente culturale ma oggi il turismo archeologico è anche escursionistico, naturalistico e legato al turismo balneare”.
“Il turismo archeologico è parte essenziale del turismo italiano.
Prima potevamo limitarlo a turismo esclusivamente culturale ma oggi il turismo archeologico è anche escursionistico, naturalistico e legato al turismo balneare.
Ed è questo che abbiamo notato durante le Giornate Europee dell’Archeologia i cui eventi hanno registrato particolare successo”.
Lo ha affermato Chiara Grassetti, Referente Nazionale Archeoclub D’Italia per le Giornate Europee dell’Archeologia.
Un grande successo su tutto il territorio nazionale come ad esempio al Museo Archeologico di Castellammare di Stabia nel contesto della Regia Quisisana!
Nel link foto/gallery e video/gallery – il Museo Archeologico di Castellammare di Stabia, la Villa di Poppea a Torre Annunziata, Megara Hyblaea in Sicilia, il Parco Archeologico dei Tauriani in Calabria, i villaggi lungo i tratturi della Puglia
Nel link foto gallery e video/gallery delle Giornate Europee dell’Archeologia con Archeoclub D’Italia https://wetransfer.com/downloads/bf570923dab84a74646a742ba795089620220620203131/8cf95a51d1df69a379436d77537cc86420220620203215/b291f4
“A Castellammare di Stabia tenevamo a promuovere un gioiello quale è il Museo Archeologico “Libero D’Orsi” al cui interno ci sono reperti di notevole valore: dagli affreschi alle supellettili –
ha affermato Massimo Santaniello, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Castellammare di Stabia –
che spaziano in otto secoli di storia passando e quindi dal periodo etrusco, passando per il periodo sannita fino poi al periodo romano fermo all’eruzione pliniana del 79 d.C. e Archeoclub D’Italia con entusiasmo ha collaborato con il Parco Archeologico di Pompei. L’evento sta registrando un ottimo successo”.
Alla Villa di Poppea atmosfera magica!
“La Villa di Poppea che si trova a Torre Annunziata è conosciuta per gli affreschi di primo, secondo, terzo e di quarto stile.
Affreschi che rappresentano l’architettura, la natura, le maschere, tutti gli elementi tipici della pittura romana.
E’ una Villa attribuita a Poppea sulla base di un’iscrizione ritrovata su un’anfora.
Una villa lussuosa a differenza della Villa B che si trova sempre a Torre Annunziata –
ha affermato Mirella Azzurro, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Torre Annunziata –
che doveva forse essere un’azienda commerciale nella quale sono stati però trovati i famosi ori di Oplonti che si possono ammirare nel Museo dell’Identità, sempre a Torre Annunziata.
La visita di notevole successo alla Villa di Poppea è stata abbinata ad un concerto dei ragazzi del Liceo Musicale di Torre Annunziata.
Spesso collaboriamo con il Parco Archeologico, con le scuole, in particolare con il Liceo Musicale “Pitagora – Croce” di Torre Annunziata.
I ragazzi cantano, suonano e rendono ancora più magica l’atmosfera della Villa di Poppea“.
A Cefalù in Sicilia abbiamo visto lo scavo della città greca!
“A Cefalù, abbiamo visto lo scavo della città greca! Si entra in un edificio del XIII secolo d.C. ma al cui interno sono stati portati alla luce i resti della città greca! A Cefalù abbiamo visto la città sotto le città: Kephaloidion!
Si tratta di un sito monumentale e archeologico di proprietà della Regione Siciliana e affidato alla Curia Diocesana di Cefalù.
Siamo entrati all’interno dell’edificio storico “Osterio Magno”, di epoca medievale –
ha affermato Flora Fortunata Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia –
ma lì sono stati riportati alla luce i resti della città greca! Si tratta di un sito del XIII sec. d.C., chiuso per ben 20 anni.
Durante i lavori di restauro, l’esplorazione archeologica ha portato alla luce i resti di un complesso abitativo ellenistico-romano dell’antica Kephaloidion.
In uno dei due ambienti individuati è stata rinvenuta la parte inferiore di un grande pithos che accoglieva al suo interno circa sessanta monete di bronzo, databili alla fine del IV sec. a.C.
Gli scavi archeologici sono stati condotti dal prof Amedeo Tullio, dell’Università degli Studi di Palermo, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo”.
In Sicilia , ad Augusta , gli scavi della missione francese!
“Il sito archeologico di Megara Hyblaea che si trova in Sicilia, è stato protagonista delle Giornate Europee dell’Archeologia. Ricordo che da poco ha preso il via una nuova campagna di scavi da parte della missione archeologica francese, proprio nella zona marina.
Come Archeoclub D’Italia –
ha affermato Mariada Pansera, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Augusta –
sede di Augusta, stiamo profondendo il massimo sforzo al fine di valorizzare questo meraviglioso patrimonio archeologico che gode anche di panorama marino.
Domenica saranno mostrati oltre agli ambienti solitamente fruibili, anche parte dei saggi dell’ultimo scavo condotto dalla missione francese nella zona denominata Arenella.
Con il Parco Archeologico di Leontinoi, il Comune di Augusta, stiamo lavorando alla possibile messa in scena della Cavalleria Rusticana di Mascagni, con il Coro Lirico Siciliano, nell’ambito di Teatro di Pietra, compatibilmente con la fine dei lavori di restauro della zona dell’Antiquarium.
C’è grande collaborazione tra Archeoclub Augusta, parco archeologico e Buzzi Unicem per quanto riguarda i lavori di pulizia delle erbacce delle aree del sito visitate dai turisti e della stessa agorà”.
A Palmi in Calabria, protagonista degli eventi Archeoclub D’Italia per le Giornate Europee dell’Archeologia è stato il Parco Archeologico dei Tauriani.
“L’Associazione Archeoclub d’Italia APS “Area integrata dello Stretto“, ha realizzato, a cura del locale Movimento Culturale San Fantino di Palmi (RC), una visita virtuale del Parco Archeologico dei Tauriani –
ha affermato Rosanna Trovato, Presidente Archeoclub D’Italia sede “Area Integrata dello Stretto” –
e dell’attigua Cripta di San Fantino. Negli intendimenti dell’Associazione la partecipazione alle GEA voleva implementare la valorizzazione e la fruizione delle evidenze archeologiche e culturali del territorio di Palmi (RC), per una visibilità che trascenda i ristretti limiti regionali, aprendosi ad una dimensione più ampia, nello specifico europea”.
A Mascali, in Sicilia portate alla luce sepolture di epoca alto e tardomedievale.
A Nunziata di Mascali nell’area ionica – etnea il meraviglioso borgo di Mascali con il sito archeologico della Nunziatella con Basilica Paleocristiana e chiesa medievale
“In Italia c’è un borgo che si chiama Nunziata di Mascali e si trova nell’area Ionico – Etnea, in Sicilia.
In questo borgo c’è la Basilica paleocristiana monoabsidata a tre navate di V/VI sec. d. C. e il 18 Giugno, grazie ad Archeoclub D’Italia, la si potrà visitare nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia.
All’interno della Basilica Paleocristiana è conservato il pregevole pavimento musivo policromo che rivela contatti con il mondo macedone e pugliese. Nell’abside scena raffigurante una coppia di pavoni, simbolo di immortalità e rinascita, due cespi di girali d’acanto e una coppia di cerbiatti –
lo ha affermato Maria Rosaria Grasso, Presidente Archeoclub D’Italia dell’Area Ionico – Etnea –
disposti simmetricamente rispetto ad un elemento centrale, identificabile con un kantharos o una fontana, sorgente di Vita e simbolo del cosmo o del paradiso terrestre.
Il secondo mosaico, inscritto nel recinto della navata centrale, mostra una fascia esterna decorata da cerchi annodati che inquadrano, secondo una schema geometrico rigido, soggetti marini e volatili.
Si visiterà la chiesa medievale dal prospetto ottocentesco, ma che all’interno conserva importanti lacerti di decorazione pittorica di epoca normanna e tardomedievale.
Nella calotta dell’abside troneggia un maestoso Cristo Pantocratore benedicente seduto in trono, con i piedi nudi posti su un ovale, mandorla, o vesica piscis sorretta da quattro angeli.
I numerosi confronti permettono di datare la pittura in piena età normanna.
Allo stesso periodo risalirebbe la madre di Dio con Bambino secondo lo schema della Theotòkos Glykophilousa (Madre di Dio dal Dolce abbraccio).
All’interno e all’esterno del complesso sono state portate in luce sepolture di epoca alto e tardomedievale”.
Ed in Puglia villaggi risalenti a 7000 anni fa! Li abbiamo visti!
“In tutta Italia le Giornate Europee dell’Archeologia dal 17 al 19 Giugno.
In Puglia ad esempio lungo i tratturi testimonianze antiche. In un contesto per così dire “naturalistico” ma anche “ambientale” e “climatico”, è stato progettato un evento culturale ambientato nel XIII secolo, quando i parchi e i boschi della Murgia furono visitati anche dall’Imperatore Federico II di Svevia;
un luogo situato nel punto d’incontro fra due grandi vie erbose, il Tratturo Canosa-Ruvo e il Tratturo Corato-Fontanadogna, ovvero nei pressi dell’attuale SP19 all’incrocio con la Strada Esterna Tratturello Pedale
( Accademia nazionale di arte equestre “Il nero luminoso” – Google Maps ).
Figura emblematica del Duecento, Federico II frequentò queste zone intorno al 1240 e anche prima, quando visitò la fabbrica del castello di Trani (datato 1233).
Lungo i tratturi ma anche insediamenti preistorici e villaggi risalenti al 5.000 a.C.
La scelta del luogo sta nel fatto che esso si trova al centro di una serie di emergenze archeologiche molto importanti e che vanno tutelate e valorizzate:
Insediamenti preistorici come M. Savignano, L’Antica, Posta Mangieri, Serra Cecibizzo, Masseria La Grotta, note località con resti di villaggi di capanne a partire dal 5.000 a.C. Insediamenti con torri e masserie fortificate –
ha affermato Michele Iacovelli, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Corato in Puglia –
come Torre Sansanello, Torre di Nebbia, Pedale Piccolo, Pedale Grande, Jazzo Tarantini, località con siti archeologici di origine medievale e tardomedievale, circoscritti sia alle strutture che alla viabilità interna.
Presenza di boschi residuali come quello di Castel del Monte e Malcangi, che documentano la più antica attività di disboscamento della zona a partire dalla fine del XII secolo.
Presenza di altri siti archeologici che caratterizzarono sia l’attività di disboscamento che di inserimento dei culti cristiani in ambito paganico (Chiesa di S. Magno).
Nell’ambito di queste emergenze archeologiche l’azione dell’uomo e la trasformazione del paesaggio trovano nella presenza imperiale una giusta connessione storico-antropologica e una documentazione archeologica certe.
L’offerta culturale, sarà arricchita e preceduta da un excusurs su “Archeologia e Arte.
Rapporto tra uomo e cavallo” che, ancorchè compare in ogni ambito di ricerca storico-archeologica e nonostante sia stato fondamentale presso la maggior parte delle popolazioni, ancora oggi non si è in grado di indicare con esattezza il momento e il luogo in cui per la prima volta l’uomo e il cavallo iniziarono a convivere.
La disquisizione minuziosa, frutto di studi approfonditi su alcuni scavi archeologici e sui reperti in essi ritrovati, ci consentirà, altresì, di comprendere meglio l’utilizzo del cavallo dalla Preistoria al Medioevo, ovvero dalla domesticazione dell’animale, passando per le varie fasi della storia dell’uomo, sino alla descrizione di come veniva utilizzato e considerato nella mentalità medievale.
Dall’uso in guerra, partendo dall’epoca delle invasioni barbariche che vede la nascita dei primi veri e propri reparti a cavallo, sino al periodo medievale indicato come l’acmè della cavalleria.