CeDAC/ Legger_ezza 2022: DOMANI (venerdì 1 luglio) ore 18.30 “Cento Donne come Alda” con Enrica Massidda e Gerardo Ferrara nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari
Sulle ali della poesia con “Cento Donne come Alda” / Meditazioni, poesie, opere grafiche, brevi racconti, spunti autobiografici – intercalati dagli scatti di Eric Toccaceli – tema e titolo dell’incontro in programma DOMANI (venerdì 1 luglio) alle 18.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari per un nuovo appuntamento con la rassegna “Pezzi Unici Letterari” organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna nell’ambito di Legger_ezza 2022 / Promozione della Lettura – IV edizione, in collaborazione con la Libreria Edumondo.Un evento incentrato sull’omonimo volume – “Cento Donne come Alda” – pubblicato da X edizioni: «un’opera corale nata intorno a una serie di fotografie, sedici, selezionate tra migliaia di scatti realizzati da Enzo Eric Toccaceli a Alda Merini nella sua casa in Ripa di Porta Ticinese a Milano, dal 1991».
Immagini significative e evocative, potenti ma non inedite, anzi già presentate in altre occasioni, esposte, commentate – per esempio a cura dello stesso autore nel libro “A casa di Alda” (Stampa Alternativa 2014).
L’idea da cui ha preso forma il progetto editoriale è stata quella di «mostrare le foto scelte a un gruppo di persone, principalmente donne, e di raccoglierne le reazioni in volume sotto forma di meditazioni, poesie, opere grafiche, brevi racconti, spunti autobiografici intercalati dagli scatti di Toccaceli».
Un viaggio intorno alla figura e alle opere di Alda Merini attraverso le suggestioni catturate dall’obiettivo, realizzato dalla redazione della casa editrice «coadiuvata per l’occasione da Gerardo Ferrara, co-ideatore dell’opera;
la veste grafica dell’impaginato e della copertina si avvale dell’opera di Enrica Massidda, che ha interpretato e coordinato gli oltre cento contributi in modo da ottenere un prodotto elegante e omogeneo.
Il risultato lo si può giudicare sfogliando le pagine di questo volume».
Un’inedita e insolita antologia, un percorso nell’universo femminile a partire dai versi di una delle poetesse più conosciute e iconiche del Novecento, la cui vicenda privata s’intreccia alla realtà dei manicomi e all’interpretazione della follia:
un’artista dotata di un innegabile talento e di una straordinaria sensibilità che ha saputo restituire una voce a chi era stato relegato, innocente, oltre un muro di silenzio e narrare la propria tragica esperienza trasfigurandola in un canto dell’anima.
Nell’incontro alcune delle autrici del volume dialogheranno con Gerardo Ferrara – introdurrà Enrica Massidda:
un’occasione per riscoprire l’opera della poetessa e scrittrice milanese, «nata il 21 marzo a primavera», le sue parole folgoranti e struggenti, le sue liriche illuminazioni e la sua rivendicazione della libertà d’amare in un gioco di rifrazioni, attraverso lo sguardo di altre donne.
Alda Merini – poetessa
Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano in viale Papiniano, 57, all’angolo con via Fabio Mangone.
Il padre, Nemo Merini, originario di Brunate, primogenito degli otto figli di un contecomasco diseredato per aver sposato una contadina, è impiegato di concetto presso le assicurazioni “Vecchia Mutua Grandine ed Eguaglianza”, precisamente nella società affiliata denominata “Il Duomo”;
la madre, Emilia Painelli, è casalinga. Alda è secondogenita di tre figli, tra Anna, nata il 26 novembre 1926, ed Ezio, nato il 23 gennaio 1943, che la scrittrice fa comparire, sia pure con un certo distacco, nelle sue poesie.
Della sua infanzia si conosce quello che lei stessa scrisse in brevi note autobiografiche in occasione della seconda edizione dell’Antologia dello Spagnoletti:
“ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: … perché lo studio fu sempre una mia parte vitale”.
INGRESSO GRATUITO – fino a esaurimento posti