COPAGRI: DAL CENSIMENTO DELL’AGRICOLTURA LA FOTOGRAFIA DI UN SETTORE RESILIENTE, DINAMICO E INNOVATIVO.
Verrascina, orgogliosi del contributo del CAA-CAF AGRI; la principale sfida del futuro resta quella della sostenibilità economica.
Roma, 28 giugno 2022 – “L’agricoltura italiana è un comparto estremamente resiliente, che grazie al grande lavoro e al senso di responsabilità delle sue migliaia di addetti ha saputo reggere egregiamente alle innumerevoli difficoltà che ne hanno frenato lo sviluppo negli ultimi anni, culminate con lo scoppio della drammatica pandemia di Coronavirus, di cui si continuano ancora oggi a sentire gli effetti”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina a margine del rilascio dei primi dati del 7° Censimento generale dell’Agricoltura dell’Istat, ricordando che i risultati definitivi verranno diffusi nella primavera del 2022 e che a partire da quest’anno la rilevazione censuaria passerà da decennale a permanente.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito, grazie alla presenza capillare e al grande lavoro del CAA-CAF AGRI, il Centro Autorizzato di Assistenza Agricola della Copagri, alla riuscita di un’indagine di fondamentale importanza che, coinvolgendo oltre 1,7 milioni di aziende, ci ha permesso di avere una lettura approfondita della struttura del settore agricolo e zootecnico, sia dal punto di vista tematico che per quanto riguarda la localizzazione territoriale delle diverse attività produttive, elemento decisivo per comprenderne le dinamiche di sviluppo e per delineare le basi delle future politiche agricole del Paese”, continua Verrascina.
“La fotografia che emerge dal Censimento è quella di un’agricoltura sempre più giovane e dinamica, con tantissime imprese a conduzione femminile e con una crescente attenzione agli sviluppi della ricerca e alle sue applicazioni, ma anche alla digitalizzazione, tanto che in dieci anni è quadruplicata l’informatizzazione delle aziende agricole, e all’innovazione, con un’azienda agricola su dieci che ha effettuato almeno un investimento in tale ambito; un comparto che ha saputo reggere l’urto causato dalle diverse crisi che ha attraversato e che è riuscito a farlo aggregandosi e adattandosi ai cambiamenti, differenziando l’offerta e abbracciando convintamente la multifunzionalità, che è la vera e propria chiave di volta della sostenibilità economia del Primario: lo dimostra la grande crescita degli agriturismi, delle fattorie didattiche, dell’agricoltura sociale e di tutte le attività connesse”, aggiunge il presidente.
“I dati mostrano che il primario, nonostante il sensibile calo in tutte le regioni, e soprattutto al Centro-sud, del numero di aziende, più che dimezzatosi nell’ultimo ventennio (-63,8%), e la flessione di minore entità della Superficie Agricola Utilizzata-SAU (-20,8%) e della Superficie Agricola Totale-SAT (-26,4%), ha saputo dare un contributo imprescindibile per assicurare la stabilità socio-economica del Paese e ha tutte le carte in regole per continuare a giocare un ruolo da protagonista per il rilancio dell’Italia”, prosegue Verrascina, evidenziando che “quello della sostenibilità economica resta il primo dei grandi nodi da sciogliere per garantire il futuro di un comparto che non a caso viene definito ‘Primario’”.