Il Volume di approfondimento storico sarà presentato il prossimo giovedì 16 giugno, alle ore 17.00, presso la Sala “Caduti di Nassirya”, Palazzo Madama – Roma
La fondazione dell’Arma dei Carabinieri si intreccia indissolubilmente con la storia del Regno di Sardegna e di quello che diverrà il Regno d’Italia. Una meticolosa ricerca di fonti storico-informative dalle quali emerge che i Carabinieri hanno una primogenitura sarda. Non a caso la copertina è la “storica cartolina” legione territoriale dei carabinieri di Cagliari “Si Deus cheret et sos carabineris”.Il volume parte dalle vicende della storia del Reggimento Dragoni di Sardegna che conduce, all’indomani dell’esperienza napoleonica e di costruzione delle milizie regie, alla formazione e all’assorbimento nel Corpo dei Carabinieri Reali, quando aveva ormai mutato denominazione in Cavalleggeri di Sardegna.
Contestualmente, ancorché non direttamente discendente da quel reparto, si è ritenuto utile dedicare spazio anche ad una omologa unità che prese parte agli eventi bellici del I e del II conflitto mondiale, quasi a consacrare l’innata tradizione equestre sarda. L’opera pertanto è stata suddivisa in tre sezioni.
La prima guarda alla storia di tali unità, caratterizzata da mutamenti di sede e denominazione, e alle operazioni militari cui esse presero parte. Successivamente si è voluto esaminare fattori apparentemente secondari, ma che dimostrano il sussistere di un continuum logico nella vita del reparto, sottolineando aspetti di carattere amministrativo e disciplinare e la vita di caserma (compresi i problemi legati a volte alla stessa sussistenza alimentare).
Da ultimo, non poteva mancare una galoppata ideale nel mondo dell’uniforme, che ha visto Dragoni e Cavalleggeri di Sardegna distinguersi pressoché per tutta la loro esistenza dalle altre unità di cavalleria e dragoni, pur seguendo di massima l’evolvere delle vicende sabaude prima e italiane poi.
Non fu reparto che si coprì di gloria, ancorché ebbe a compiere sempre il proprio dovere; l’interesse per esso, oltre che per gli aspetti storici, deriva proprio dal fatto che sia stato concepito ab origine per svolgere compiti di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, schierandosi in piccoli presidi sul territorio dell’Isola per meglio operarne il controllo, come avrà a fare il Corpo dei Carabinieri Reali, fondato quasi un secolo dopo.
L’autore
Carmelo Burgio ha frequentato dal 1972 al 1976 la Nunziatella di Napoli, dal 1976 al 1978 l’Accademia Militare di Modena e quindi la Scuola Allievi Ufficiali Carabinieri.
Dopo aver seguito il Corso Superiore di Stato Maggiore, ha servito fino al 1996 presso il Comando Generale dell’Arma ed è stato quindi Comandante per 4 anni del Battaglione CC Paracadutisti (impiegato nell’operazione Alba in Albania, e nella missione IFOR e SFOR in Bosnia).
Dal 2000 al 2002 è stato Comandante Provinciale Carabinieri a Trapani e dal giugno 2003 del 1º Reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania” comandando il Reggimento Multinational Specialized Unit in Iraq. È stato dal dicembre 2004 Comandante Provinciale Carabinieri a Caserta fino al 2008. È stato anche Capo del I e poi del III Reparto alla Direzione Investigativa Antimafia, e ha guidato la prima brigata mobile.
Nel 2010 ha comandato in Afghanistan il Gruppo consultivo di addestramento combinato (Ctag-p) della polizia, in ambito Nato. Promosso Generale di Divisione nel 2017, dal 23 luglio 2019 ha ricoperto l’incarico di Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri, Comando di vertice dell’Organizzazione addestrativa dell’Arma dei Carabinieri.
Generale di Corpo d’Armata, dal 17 gennaio 2020 è alla guida del Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”, con sede a Messina. Il 13 gennaio 2021 si insedia come nuovo Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora” di Roma.
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