Festival Giornate del Respiro 2022 a Fluminimaggiore
Questa mattina alla Manifattura Tabacchi di Cagliari è stata presentata la seconda edizione del Festival Giornate del Respiro 2022Giornate del Respiro è un Festival organizzato dal Teatro di Sardegna che si terrà dal 21 giugno al 2 luglio 2022 a Fluminimaggiore.
Il tema centrale sarà quello del dialogo tra uomo e natura, affrontato attraverso installazioni, laboratori, talk, proiezioni, camminate.
La realizzazione è resa possibile grazie alla forte collaborazione con il territorio instaurata dalle curatrici del Festival Giulia Muroni e Valentina Salis, che hanno presentato il programma.
Presentazione del Festival Giornate del Respiro
Basilio Scalas, Presidente di Sardegna Teatro, ha fatto una breve introduzione:
“Fluminimaggiore non è una scelta casuale; è un avamposto politico ambientale e culturale. Abbiamo scelto questa sede innanzitutto per cercare di non disturbare, dobbiamo presentarci sempre con assoluta modestia.
Per metterci a disposizione e, ogni tanto, per indicare. Vogliamo uscirne leggermente migliori e anche un pochino più felici perché ne abbiamo bisogno”.
È stato letto il comunicato di Marco Corrias, sindaco di Fluminimaggiore, che non ha potuto essere presente alla presentazione ma ha voluto ringraziare l’organizzazione per il coinvolgimento del territorio in maniera così culturalmente attiva, attraverso l’utilizzo degli spazi pubblici come veri e propri luoghi d’arte.
Massimo Mancini, Sardegna Teatro, ha sottolineato come, ripartiti nel 2022, lo sguardo vuole essere rivolto alle artiste: con i 150 anni di Grazia Deledda si è voluto lavorare tanto con le artiste e anche con gli adolescenti.
“Si lavora a numerosi progetti ma Fluminimaggiore è oggetto del progetto di oggi.
Ha iniziato a prendere forma, da febbraio, anche un progetto di asilo nido aperto da un teatro: una prova di dialogo tra il modello Reggio Emilia, modello italiano d’eccellenza, e il percorso di arti performative che coinvolge i più piccoli”.
L’organizzazione del Festival
Chiara Velardita e Riccardo Uras di “This is acqua”, società di produzione e organizzazione eventi live, stanno contribuendo all’organizzazione del Festival:
“L’idea dell’alleanza è un’idea che investe non solo il progetto ma anche le comunità locali; significa mediare il progetto con imprenditori locali, le attività che nel paese devono sentire il progetto.
È un processo di relazione che richiede tempo, ascolto e attenzione”.
Le Associazioni locali che sostengono questo lavoro lo fanno con contributi che si declinano in vari modi: attività nel festival e laboratori. C’è una forte complicità con Sardegna Teatro.
La Cooperativa di comunità di Fluminimaggiore che sostiene Sardegna Teatro sta lavorando sulla possibilità di offrire sempre più spazi culturali.
Anche l’Associazione “Rimettiamo Radici” con Maria Rosaria Angius ha voluto esprimere la sua soddisfazione per questa collaborazione:
“La nostra è un’associazione che vuole valorizzare il territorio. Celebreremo i Rituali del solstizio e altri rituali.
Per coinvolgere i bambini invece ci saranno delle gare di barchette finte, create dai bambini con materiali decomponibili, che faranno scorrere insieme alle loro emozioni scritte sulle barchette.
Ci sarà, inoltre, un’esperienza immersiva, attraverso i bagni di foresta, in cui ci si metterà in contatto con i quattro elementi”.
I Progetti locali ed internazionali
Giulia Muroni e Valentina Salis:
“Numerose sinergie ci hanno permesso di creare questo Festival.
Il Festival si nutre di complicità, con il territorio e con le reti internazionali che quest’anno ci hanno permesso di ospitare diversi artisti che lavoreranno nel territorio in stretto dialogo con la comunità”.
La rete da cui provengono la maggior parte degli artisti è la rete “In Situ”, Network finanziato da Creative Europe che raccoglie 13 partner stranieri e sostiene il lavoro degli artisti in spazi non convenzionali, favorendo la creazione di nuove narrazioni sui territori.
Della rete In Situ fanno parte la rete Sardegna Teatro insieme ad altri quattro partner internazionali.
“Abbiamo costituito un Consorzio culturale che sostiene e sceglie gli artisti per un progetto quadriennale che permette di scegliere gli artisti da sostenere.
Nel nostro caso si tratta di Leonardo Delogu, presente a Fluminimaggiore con il suo progetto, un’indagine sui rapporti delle cavità della terra” afferma Giulia Muroni.
Altra artista in dialogo con il territorio è Nana Francisca Schottländer, artista danese che indaga il rapporto tra umano e minerale e si rifà, così, al rapporto con le miniere che caratterizza il territorio; una sorta di ricongiungimento tra la comunità e le miniere, che hanno dato tanto ma anche tolto molto al territorio.
Altra rete di cui fa parte Sardegna Teatro è la rete “Wall”, progetto europeo di cui il Teatro di Sardegna è capofila. Vengono sostenuti progetti di incontri tra artisti in zone di confine.
Artisti internazionali iniziano a svolgere lo sguardo a Fluminimaggiore; ci sono infatti altre compagnie provenienti da Portogallo Spagna, tra cui compagnie circensi e tanto altro ancora.
“Vogliamo trovare nuove strategie culturali per il territorio” afferma Giulia Muroni.
Dobbiamo trovare pratiche per vivere con i viventi in una posizione non gerarchica, è una sfida che il pianeta ci sta chiedendo. Vogliamo e dobbiamo uscire dal paradigma antropocentrico con cui vengono affrontate le questioni.
Il nostro è un lavoro culturale che si inserisce in un mare di possibilità”.
La collaborazione con Sardegna Film Commission ed il contesto audiovisivo del progetto
Nevina Satta, Direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, ha espresso la sua soddisfazione per questa collaborazione:
“L’idea che portiamo avanti è quella del primo festival del cinema di viaggio itinerante, con la complicità di un artista da noi coinvolto anni fa nei primi cortometraggi dedicati alla sostenibilità ambientale (progetto Heroes 2020).
Un progetto nato in Sardegna dal 2014 con numerosi partner per cercare di creare una rete per promuovere energie rinnovabili.
Più in generale abbiamo voluto affrontare il problema della felicità e del senso della vita con un testimonial del cinema ambientalista, Jonathan Nossiter.
C’è il desiderio di trasformare questi risultati di lavoro di squadra. Per convincere tutti ad essere realmente sostenibili e far divenire una società generativa e non solamente produttiva”.
Il film che verrà presentato quest’anno rappresenta, in questo senso, un imperativo categorico: “Last Words”, una favola post apocalittica che porta lo spettatore a riflettere davvero sulle possibilità del nostro pianeta.
Film Commission è una Fondazione che sente l’esigenza di essere portatrice di radicalità.
Martina Silli e Bruno Savona spiegano l’identità visiva di questo lavoro:
“I segni grafici e i colori sono scelti pensando alla vivacità. Abbiamo voluto fare qualcosa che esprimesse qualcosa di quasi infantile, qualcosa di allegro con delle geometrie che sentiamo appartenere al nostro mondo.
Rappresentano i paesaggi ma anche le architetture che questi territori riflettono.
Io e Martina abbiamo sofferto una certa mancanza di cultura dato che veniamo dal Sulcis; sapere di questo festival in uno dei luoghi a noi vicini è l’aspetto più importante di tutti.
Per noi la tematica del rapporto tra uomo e natura è molto importante, abbiamo cercato di reinterpretare questo rapporto nel logo.
L’identità visiva riprende le riflessioni tra umano ambiente, natura e cultura. Un percorso in cui cerchiamo di aprire degli spazi discorsivi anche nuovi, trovando delle modalità di racconto”.
Anche nel lavoro di copertina della rivista Anagata (rivista di Sardegna Teatro), in cui si fa interagire la mano con elementi naturali, si riflette questo rapporto.
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Arte, musica e danza
Musica e danza con la produzione di Spazio Danza:
“La presenza del dialogo fra le arti e lo sviluppo nel territorio non può che essere centrale anche nella ricerca di una buona vita.
Quest’anno c’è stata la proposta da parte di Francesco Giomi, importante compositore fiorentino, che ama collaborare con i danzatori.
Il progetto “Wanna play?” è stato accolto con grande entusiasmo; è un progetto di improvvisazione: si terrà un incontro tra Francesco Giomi e sei danzatrici per una performance di improvvisazione tra danza e musica. Alla fine, chi assiste può inserirsi nell’improvvisazione”.
Spazio alla musica:
il 21 giugno, in occasione della Festa della Musica, viene inaugurata la prima giornata di festival; sul palco Emanuele Contis e Ilaria Porceddu che presenteranno un loro inedito.
La collaborazione attiva di Sardegna Teatro si riflette nel nuovo disco che dovrebbe uscire in autunno.
Anche Dario Licciardi, artista di Buggerru, propone il suo nuovo album.
Torna Francesco Giomi ma anche Bluem, cantautrice sarda di Oristano che vive a Londra, che per la prima volta presenta l’album “La notte” pubblicato nel 2020. L’artista è presente nelle piattaforme con 150.000 ascolti mensili su Spotify.
Il compositore Alessandro Olla porterà una installazione molto interessante: “Nomadic Ears”.
“Geofonie, suoni prodotti dalla natura: animali vento mare ed eventi atmosferici. Si tratta di una performance alla quale assistere ad occhi chiusi per immergersi completamente nel suono; vengono enfatizzati i suoni di paesaggi di varie parti del mondo. Performance immersiva con sei diffusori audio indipendenti, un parametro compositivo importante per questo tipo di fruizione”.
Arte visiva:
durante le giornate del Festival l’artista sardo Tellas realizzerà una sua nuova opera sulla facciata del Comune.
Progetti formativi
Si lavora anche attraverso un’altra collaborazione importante con il professor Fiorenzo Iuliano, associato di Lingue e letterature angloamericane; l’obiettivo è quello di far incontrare studenti con artisti dei contesti internazionali.
“Occasione di incontro con Sardegna Teatro è un’occasione davvero preziosa che si è concretizzata nel giro di poco tempo. Un gruppo di studenti lavorerà all’interno di questo festival: una grande occasione per noi di apertura culturale ed una grande occasione per gli studenti di comprendere le possibilità del territorio” afferma il professor Iuliano.
Nel progetto si è pensato di lavorare con i bambini e con l’asilo anche in questo contesto si è ragionato su effettive possibilità formative:
è stata creata una Summer School, “Ambienti Sensibili”, di discipline umanistiche legate all’ambiente.
Tutti si trovano in contesto in cui devono raccontare e descrivere ma anche agire con cambiamenti rispetto alle cose.
Altre complicità molto importanti, ad esempio, con il Master di II livello Environmental Humanities dell’Università Roma 3.
Nel Festival interverranno anche:
- Federica Giardini, filosofa;
- Ilaria Bussoni, che si occupa di nuove agricolture e di ecologia;
- Daniele Balicco, teorico della letteratura;
- Annalisa Metta, architetta e umanista;
Ci sarà una parte performativa con Leonardo Delogu: con lui i ragazzi avranno modo di attraversare e sentire davvero il paesaggio.
Le Giornate del Respiro vogliono essere un’occasione per comunicare che con l’arte si possono raccontare timori ma anche possibilità, riconnettendosi con il territorio in maniera intelligente e sostenibile.
Elena Elisa Campanella