Laghi in secca: aggiornamenti
Laghi in secca:Investire fondi del PNRR per almeno iniziare a rifare la Rete Idrica Nazionale tagliando lo spreco d’acqua! Una risorsa tutelata che potrebbe essere usata per irrigazione dei campi e non solo.
Ilaria Falconi (Consigliere Lazio della Società Italiana Geologia Ambientale): “Nella Regione Lazio, invece, la stazione idrometrica di Roma Ripetta ha registrato un valore al di sotto dei 5 metri rispetto al livello di guardia.
Ciò determina un rischio per la navigazione nel tratto urbano del fiume. Per gli impatti sulla biodiversità la storia ci insegna che dopo un lungo periodo di siccità con la prima pioggia si verifica la moria di ingenti quantità di pesci nel fiume Tevere”.
Massimiliano Fazzini (climatologo – docente universitario –Coordinatore nazionale – Area tematica Rischio Climatico – Società Italiana Geologia Ambientale): “Durante la scorsa notte, su oltre la metà delle stazioni termometriche costiere e di collina si è verificata una notte tropicale”.
Gianluca Lattanzi (Coordinatore SIGEA – Lombardia): “Dati aggiornati:
il lago di Como registra, nelle ultime 72 ore, una diminuzione delle portate erogate (misurate in uscita del lago ad Olginate verso il fiume Adda suo relativo emissario) alle ore 08 del mattino di oggi – 23/06 – si osservava un valore di 160 mc al secondo rispetto ai 180 mc al secondo delle ore 08 del mattino del giorno 20/06”.
“Nel 2022 si sta di nuovo verificando lo stato di crisi idrica che abbiamo vissuto nel 2017 per l’elevato livello di siccità. Le elevate temperature registrate in questi mesi hanno determinato un deficit pluviometrico rispetto alle condizioni medie di lungo termine e tale gap difficilmente potrà essere colmato rapidamente.
Per quanto concerne i corpi idrici del Lazio si rileva che, in particolare, il fiume Tevere e il lago di Bracciano sono in sofferenza. Per il Tevere detta situazione appare maggiormente visibile affacciandosi dal Ponte Vittorio Emanuele II. Per il fiume, il rilevamento idrometrico effettuato a Ponte Nuovo di Torgiano (Regione Umbria) ha evidenziato un livello che si attesta al metro e 18 centimetri mentre il valore normale è compreso tra 5.70 e i 4.50 metri.
Nella Regione Lazio, invece, la stazione idrometrica di Roma Ripetta ha registrato un valore al di sotto dei 5 metri rispetto al livello di guardia. Ciò determina un rischio per la navigazione nel tratto urbano del fiume”. Lo ha affermato Ilaria Falconi, Consigliere Società italiana di geologia ambientale (SIGEA-APS) sez. Lazio.
“L’assenza di disponibilità idrica ha degli impatti importanti per i suoi usi civici, agricoli ed industriali ma anche sulla biodiversità.
Per gli impatti sulla biodiversità la storia ci insegna che dopo un lungo periodo di siccità con la prima pioggia si verifica la moria di ingenti quantità di pesci nel fiume Tevere.
Al fine di scongiurare il ripetersi di crisi di emergenza idrica si suggerisce di porre in essere le seguenti azioni:
1. Incrementare gli investimenti per la manutenzione della rete idrica;
2. Attuare un adeguamento gestionale e tecnico delle infrastrutture idrauliche al mutare delle condizioni climatiche e demografiche –
ha continuato la Falconi – al fine di ridurre la dispersione nelle reti di distribuzione;
3. Effettuare un’attività di monitoraggio unita ad una programmazione di interventi strutturali;
4. Aggiornare il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (PRGA);
5. Ottimizzare i fabbisogni e i consumi idrici passando prioritariamente attraverso un’attenta valutazione e un consapevole utilizzo delle acque sotterranee;
6. Inserire nei regolamenti edilizi il concetto di risparmio idrico;
7. Introdurre la chiave dell’adattamento climatico nella pianificazione di bacino e negli interventi di messa in sicurezza dei fiumi nelle aree urbane;
8. Approvare piani di monitoraggio e tutela degli ecosistemi più sensibili ai cambiamenti climatici sul territorio;
9. Ristabilire nelle città i flussi naturali dell’acqua in quanto l’acqua è una risorsa da proteggere e il suo utilizzo include sistemi di raccolta, trattamento e riciclaggio.
Infatti, occorre restituire alle aree urbanizzate la capacità di laminare ed infiltrare l’acqua di pioggia attraverso i sistemi urbani di drenaggio sostenibili (SUDS) come le vasche d’acqua, i giardini verdi, gli stagni e le aree di ritenzione vegetata”.
Sul territorio italiano temperature medie elevate.
“Durante la scorsa notte, su oltre la metà delle stazioni termometriche costiere e di collina si è verificata una notte tropicale.
Le temperature occorse mediamente nel territorio italiano dall’inizio dell’anno sono state davvero elevate, con un generale surplus di circa un grado ma il mese di maggio ha sfiorato l’anomalia positiva verificatasi nel maggio 2003 e quantificata rispetto all’ultimo trentennio 1991-2020 in circa 1.9°C.
Ci siamo fermati a poco più di 1,8°C ed anche la prima metà del mese di giugno è stata contraddistinta da valori positivi dei valori medi che al momento rasentano l’eccezionalità climatologica. Ad esempio, nella giornata del 20 Giugno, in almeno 250 stazioni di rilevamento termometrico esistenti in Italia, si sono superati i 34°C, con picchi massimi di 38°C a Carbonia.
Ma i conti si faranno a fine mese –
ha affermato Massimiliano Fazzini, climatologo, docente universitario, Responsabile del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale, tra i maggiori esperti italiani, meteorologo dei Mondiali di sci di Cortina –
anche in previsione di un imminente forte ondata di caldo prevista sino al prossimo week-end, dunque sembrerebbe auspicabile che le medie complessive del mese in corso saranno ancora una volta molto elevate.
Consideriamo infine che sino ad ora che siamo stati “fortunati”, visto che nella vicina Francia sud orientali nella giornata di ieri sono stati battuti molti record termici assoluti e non mensili, con valori massimi sino ad oltre 43°C. Quello che però preoccupa di più è la persistente mancanza delle precipitazioni organizzate.
Un’ evidenza che persiste mediamente in molte aree del territorio nazionale da oltre un anno ma che in quest’anno meteorologico (che, ricordo, inizia il primo dicembre) evidenzia un deficit meteorico medio del 55% circa, con valori più elevati al nord (sino al 70% sulla porzione nord-occidentale del paese) e persino con qualche lieve controtendenza positiva all’estremo sud.
E si pensi che la poca acqua caduta si è concentrata quasi ovunque in soli 15- 25 giorni. Difficile comprendere senza un’accurata analisi scientifica basata su moltissimi parametri (o variabili) il perché di questo comportamento meteorico; fatto sta che dopo un inverno siccitoso e scarsamente nevoso, in particolare sulle Alpi centro-occidentali, la situazione sta esponenzialmente peggiorando anche e soprattutto in relazione alle elevate temperature che si stanno verificando”.
I cali idrici in Lombardia! I livelli continuano a scendere.
“I dati idrici continuano a registrare ancora cali diffusi che si ripercuotono nei laghi – – affermato Gianluca Lattanzi, geologo, Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale sezione Lombardia – e fiumi di pianura aumentando lo stato di severità idrica regionale.
Tra i cali osservati e registrati si evidenzia il lago di Como (terzo lago più grande d’Italia) dove nelle ultime 72 ore si evidenzia una diminuzione delle portate erogate (in uscita del lago ad Olginate verso il fiume Adda suo relativo emissario); alle ore 08 del mattino del 23/06 con portata erogata di 160 mc al secondo rispetto ai 180 mc al secondo delle ore 08 del mattino del giorno 20/06.
Tra le stazioni idrometriche si osservano variazioni a carattere negativo di cui: Malgrate (LC) segna un calo nelle ultime 72 ore di -18 cm passando dai -11 cm del 20/06 ai – 19 cm del 23/06 – dato vicino alla lettura idrometrica minima storica di -22 cm raggiunta nel 1976 (dal 1946 al 2020) nella relativa stazione idrometrica – la stazione del lago di Como/Cernobbio osserva un calo di ulteriori 7 cm passando dai -13 cm del 20/06 ai -20 cm del 23/06, mentre la stazione a Lavello (LC) osserva un ulteriore calo nelle ultime 72 ore di 16 cm passando dai 209 cm del 20/06 ai 193 cm del 23/06.
Il torrente Pioverna affluente del lago che si innesta a Bellano (LC) segna nelle ultime 72 ore una alternanza idrometrica ancora con segno negativo di circa 1 cm registrando al 23/06 una misura di stazione di -24 cm”.