L’archeologia tra mare e monti:Mirella Azzurro (Presidente Archeoclub D’Italia sede di Torre Annunziata) : “La Villa di Poppea che si trova a Torre Annunziata è conosciuta per gli affreschi di primo, secondo, terzo e di quarto stile. Affreschi che rappresentano l’architettura, la natura, le maschere, tutti gli elementi tipici della pittura romana”.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “Siamo dinanzi ad un grande successo per gli eventi targati Archeoclub D’Italia. Il tutto a testimonianza di un grande interesse che c’è per l’archeologia. L’Italia detiene più del 50% di siti Patrimonio dell’Umanità e molti sono siti archeologici, in gran parte concentrati nel Centro – Sud Italia. Ora bisogna migliorare ulteriormente i servizi intorno alle aree interessate dalle emergenze archeologiche”.“La Villa di Poppea che si trova a Torre Annunziata è conosciuta per gli affreschi di primo, secondo, terzo e di quarto stile. Affreschi che rappresentano l’architettura, la natura, le maschere, tutti gli elementi tipici della pittura romana. E’ una Villa attribuita a Poppea sulla base di un’iscrizione ritrovata su un’anfora. Una villa lussuosa a differenza della Villa B che si trova sempre a Torre Annunziata che doveva forse essere un’azienda commerciale nella quale sono stati però trovati i famosi ori di Oplonti che si possono ammirare nel Museo dell’Identità, sempre a Torre Annunziata. La visita di notevole successo alla Villa di Poppea è stata abbinata ad un concerto dei ragazzi del Liceo Musicale di Torre Annunziata. Spesso collaboriamo con il Parco Archeologico, con le scuole, in particolare con il Liceo Musicale “Pitagora – Croce” di Torre Annunziata. I ragazzi cantano, suonano e rendono ancora più magica l’atmosfera della Villa di Poppea”. Lo ha affermato Mirella Azzurro, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Torre Annunziata, in Campania, al termine dell’evento organizzato nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia.
“Siamo dinanzi ad un grande successo per gli eventi targati Archeoclub D’Italia. Il tutto a testimonianza di un grande interesse che c’è per l’archeologia. L’Italia detiene più del 50% di siti Patrimonio dell’Umanità e molti sono siti archeologici, in gran parte concentrati nel Centro – Sud Italia. Ora bisogna migliorare ulteriormente i servizi intorno alle aree interessate dalle emergenze archeologiche. Abbiamo registrato il pieno delle prenotazioni ad esempio anche al Lazzaretto Nuovo di Venezia, dove per la prima volta sono stati aperti i Depositi della Soprintendenza di Venezia che si trovano al Tezon Grande. Grande successo anche a Cefalù con la visita allo scavo della città greca. Eventi in Calabria, Puglia dove lungo gli antichi tratturi abbiamo ammirato testimonianze ancora più antiche. Tanti gli eventi nelle Marche, in Campania, ancora in Abruzzo, nel Lazio. L’Italia c’è! I turisti stranieri vogliono venire in Italia e amano l’Italia. Ora ci stiamo preparando al Solstizio d’Estate. Terremo ad esempio eventi in grado di unire canto – mitologia – musica sulle spiagge e all’alba valorizzando panorami naturalistici davvero unici al Mondo!”.
i resti della città greca! In Campania aperture straordinarie all’Anfiteatro Romano di Santa Maria Capua Vetere, della Villa di Poppea a Torre Annunziata”.
Boom al Museo Archeologico di Castellammare di Stabia nel contesto della Regia Quisisana!
E continuano le Giornate Europee dell’Archeologia con altri eventi programmati per il pomeriggio di oggi:
“Questo pomeriggio alle ore 16, al Tezon Grande sul Lazzaretto Nuovo di Venezia! Al Lazzaretto Nuovo di Venezia, Archeologia della Laguna Nord di Venezia. Per la prima volta verranno esposti per il pubblico e la stampa reperti provenienti da alcuni siti archeologici, custoditi nel Deposito della Soprintendenza ospitato in Tezon Grande al Lazzaretto Nuovo di Venezia e fino a questo momento mai esposti in pubblico. Il tutto – ha annunciato Gerolamo Fazzini, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Venezia – grazie all’evento organizzato da Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna, Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento di Studi Umanistici ed Ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani, Archeoclub D’Italia. Domenica 19 Giugno, Le Storie del Tezon Grande, dalle ore 16 alle ore 18. Visita speciale dedicata al secondo più grande edificio storico della Laguna di Venezia: l’immenso Tezon Grande. Lungo oltre cento metri, era ed è il “cuore pulsante” dell’isola. In questa apertura straordinaria torneranno a vivere le voci e le caratteristiche delle migliaia di persone che hanno frequentato l’isola nei secoli, in transito fra Oriente e Occidente, testimoni di lingue e culture diverse grazie ai due più importanti progetti di ricerca dell’ecomuseo: Pareti di voci, dedicato alle affascinanti scritture parietali originali, e lo scavo archeo – antropologico del Camposanto. E racconteremo inoltre la particolare costruzione dell’edificio, un monumento architettonico unico nel suo genere.
Nell’occasione sarà presentato al pubblico il progetto quinquennale “Graff-IT: Writing on the Margins. Graffiti in Italy, 7th to 16th Century” vincitore di un ERC Advanced Grants destinato ai migliori ricercatori di tutta Europa. Il progetto porterà alla creazione del primo repertorio italiano dei graffiti medievali e della prima età moderna e coinvolgerà anche le scritture parietali dei due Lazzaretti Veneziani. Ce ne parlerà Francesca Malagnini dell’Università per Stranieri di Perugia, studiosa responsabile del progetto Pareti di Voci, che è parte del gruppo di ricerca internazionale di Graff-IT coordinato da Carlo Tedeschi dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara.
Ambika Flavel presenterà invece i risultati delle indagini archeo-antropologiche del “Camposanto” del Lazzaretto Nuovo, che conduce dal 2015 con l’Università dell’Australia Occidentale di Perth (UWA) – Centre for Forensic Science e la concessione di scavo del Ministero della Cultura. Il suo workshop “Archaeology-Anthropology Fieldschool” riprende il giorno seguente dopo due anni di stop a causa della pandemia”.
A Cefalù in Sicilia la possibilità di vedere lo scavo della città greca! Sabato 18 e Domenica 19 Giugno!
“A Cefalù, vedremo lo scavo della città greca! Si entra in un edificio del XIII secolo d.C. ma al cui interno sono stati portati alla luce i resti della città greca! Con Archeoclub D’Italia – HA AFFERMATO Flora Fortunata Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – la grande opportunità di entrare in siti archeologici particolari”. E’ il primo, grande ritorno dopo la fase acuta della pandemia. Molteplici saranno gli eventi a cura delle sedi territoriali di Archeoclub D’Italia. A Cefalù ad esempio vedremo la città sotto le città: Kephaloidion! La stampa ed i cittadini potranno ammirare lo scavo della città greca. Si tratta di un sito monumentale e archeologico di proprietà della Regione Siciliana e affidato alla Curia Diocesana di Cefalù. Oggi – DOMENICA – 19 Giugno entreremo all’interno dell’edificio storico “Osterio Magno”, di epoca medievale ma lì sono stati riportati alla luce i resti della città greca! Si tratta di un sito del XIII sec. d.C., chiuso per ben 20 anni.
Durante i lavori di restauro, l’esplorazione archeologica ha portato alla luce i resti di un complesso abitativo ellenistico-romano dell’antica Kephaloidion.
In uno dei due ambienti individuati è stata rinvenuta la parte inferiore di un grande pithos che accoglieva al suo interno circa sessanta monete di bronzo, databili alla fine del IV sec. a.C.
Gli scavi archeologici sono stati condotti dal prof Amedeo Tullio, dell’Università degli Studi di Palermo, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo. Dunque vedremo la città greca sotto le altre città di epoca romana, bizantina, normanna e contemporanea”.
A Corleone in Sicilia i reperti archeologici del 2500 a.C.!
“Quanti sanno che a Corleone c’è il Museo Civico Comprensoriale? Questo pomeriggio, lo visiteremo nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia. In questi orari sarà possibile partecipare alla visita museale non solo per ammirare i reperti archeologici ma anche per conoscere le dinamiche di antropizzazione del territorio dalla preistoria al medioevo. E’ un Museo archeologico – dichiarato Angelo Vintaloro Presidente dell’Archeoclub D’Italia sede Comprensoriale Alto e Medio Belice Corleonese – di proprietà comunale, situato nel palazzo Provenzano, dunque in un edificio del XIX secolo.
Il suo patrimonio è costituito da materiale geologico, paleontologico, archeologico. Dunque è un Museo che offre un quadro completo sulla storia di questo territorio iniziando dal periodo preistorico. Numerosi ed interessanti sono i reperti esposti. Il pezzo più pregiato e storicamente unico in Sicilia è la “pietra miliare” che riporta l’epigrafe di Aurelio Cotta Console e l’iscrizione LVII, la distanza in miglia da Agrigento, sulla consolare romana Palermo – Agrigento. Questo reperto è esposto al Museo di Corleone. Poi ci sono reperti geologici e paleontologici come i reperti fossili, dei quali alcuni sono unici al Mondo e che provengono da Pizzo Nicolosi Madonna del Malpasso e Giammaria. Si tratta di denti, vertebre e placche di squalo, ammoniti e fossili di vario tipo di acqua dolce. Al Museo di Corleone sarà possibile vedere anche i denti di iena e ossa di cervo da grotta Favarotte, nel territorio di Giuliana, denti di bue e corna di cervo. Molteplici sono le epoche rappresentate nell’esposizione museale e dunque abbiamo anche il Paleolitico Superiore e il Mesolitico e ancora il Neolitico.
Abbiamo frammenti di ceramica stentinelliana, un punteruolo in osso di ovino che risalgono al Neolitico. Nella Grotta Favarotte è stata ritrovata la ceramica di colore rosso lucido con ansa a rocchetto attribuibile alla cultura di Diana, dunque Neolitico superiore 3.500-2.500 a. C. ma sono stati ritrovati anche frammenti vari pertinenti alle culture della stessa epoca, nonché interessanti frammenti ceramici provenienti dal villaggio preistorico di Contrada Giacomobello alle pendici di Montagna Vecchia!”.
A Morrovalle – nelle Marche – immersione archeologica con la realtà aumentata! OGGI – DOMENICA 19 GIUGNO.
“Ci immergeremo, grazie alla realtà aumentata in un’altra epoca diversa dall’attuale ed entreremo nella necropoli picena inquadrabile tra la fine del VII e VI secolo a.C. e dei resti di epoca romana collegati al Fanum Apollonis. Sarà l’archeologia italiana a presentarsi ai turisti, alla stampa – ha annunciato Nazzarena Acquaroli Cerone – Presidente Archeoclub d’Italia di Morrovalle – e lo farà nei modi migliori, con eventi innovativi e affascinanti. A Morrovalle, nelle Marche la stampa potrà conoscere i recenti ritrovamenti, in contrada S. Lucia, di una necropoli picena inquadrabile tra la fine del VII e VI sec. a.C. e dei resti di epoca romana collegati al Fanum Apollonis. I visitatori e la stampa saranno guidati nelle due sale espositive, site nel Museo di Palazzo Lazzarini, corredate da pannelli esplicativi con testi e immagini. Poi si entrerà nella sala immersiva dove sarà possibile vedere con la realtà aumentata, le aree in corso di scavo e la ricostruzione in 3D delle sepolture. Ci immergeremo, grazie alla realtà aumentata in un’altra epoca diversa dall’attuale ed entreremo nella necropoli picena inquadrabile tra la fine del VII e VI secolo a.C. e dei resti di epoca romana collegati al Fanum Apollonis.
Le giornate termineranno Domenica 19/06/22 con la Conferenza: “IL CAMMINO DEGLI ANTICHI NEL NOSTRO TERRITORIO…” dai reperti archeologici ritrovati in Morrovalle alla conoscenza del territorio limitrofo. Dunque tre giornate straordinarie, belle, di grande rilancio della cultura italiana nel Mondo”.
Nel Lazio – i reperti archeologici della Via Flaminia a Malborghetto. DOMANI – DOMENICA 19 GIUGNO ALLE ORE 16 E 30.
“OGGI – Domenica 19 Giugno, alle ore 16 e 30, visite guidate all’area archeologica di Malborghetto. Poco oltre il XIII miglio della Flaminia antica si trova Malborghetto. E’ un casale che ha inglobato un Arco quadrifronte del IV secolo d.C. posto a segnacolo dell’incrocio tra la via Flaminia e la strada di collegamento tra Veio e la Tiberina. Il tetrapylon, a pianta rettangolare – ha annunciato Carla Sisto Canali, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Formello – su quattro pilastri in laterizio, era coronato da un attico a copertura piana. La presenza di un arco onorario sulla via Flaminia, databile al IV sec. d.C., è stata messo in relazione alla discesa delle truppe di Costantino da settentrione proprio lungo la Via Flaminia al fine di opporsi a quelle dell’imperatore Massenzio. A seguito della vittoria,il Senato Romano fece erigere nell’Urbe l’arco bifronte presso il Colosseo e forse nel Suburbium quello di Malborghetto.
All’interno del sito che vedremo ci sono i reperti archeologici della Via Flaminia!
Dunque l’Arco di Malborghetto, di epoca costantiniana è collegabile alle vicende della battaglia di Ponte Milvio tra Costantino e Massenzio, il 28 ottobre del 312 d.C.. Letture da testi storici.
Spogliato delle decorazioni esterne, fu riutilizzato nel Medio Evo come fortilizio, chiesa, casale, stazione di posta. Recuperato e restaurato alla fine del XX secolo. Contiene un piccolo museo del territorio, con reperti dai monumenti sepolcrali lungo la via Flaminia ed inoltre è in bella posizione panoramica sull’Agro Veientano e sulla valle del Tevere”. Carla Sisto Canali – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Formello.
A Ripatransone, nelle Marche inediti reperti archeologici! DOMANI – DOMENICA 19 GIUGNO ALLE ORE 18.
“In esclusiva per le Giornate Europee dell’Archeolgia, Archeoclub D’Italia sede di Ripatransone, nelle Marche, presenterà alcuni reperti restaurati mostrando anche le tecniche del restauro conservativo, al tempo stesso offrendo una particolare cura delle sedi di ritrovamento con mappatura del territorio. Domenica 19 Giugno, invece verrà dato spazio a momenti musicali – ha affermato Donatella Donati, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Ripatransone, nelle Marche – con particolare attenzione all’evoluzione strumentale musicale attraverso le immagini decorative delle ceramiche, seguirà concerto con rievocazioni e danze storiche. OGGI – Domenica 19 Giugno, invece, dalle ore 18 e sempre presso il Museo Archeologico di Ripatransone, rievocazioni e danze storiche”.
E in Abruzzo, ancora Domenica 19 Giugno, alle ore 17 e 30!
“Per le Giornate Europee dell’Archeologia, visiteremo il Castello di Barisciano, localizzato nel versante sud della catena del Gran Sasso – ha dichiarato Maria Rita Acone di Archeoclub D’Italia sede de L’Aquila – che conserva al suo interno la chiesa di S. Rocco. In data, OGGI – Domenica 19 giugno, alle ore 17 e 30, apertura alla stampa e si visiteranno il castello e la sua chiesa con la guida del prof. Giulio Pacifico consigliere della sede aquilana di Archeoclub d’Italia, nativo del luogo ed esperto di storia locale. Il sito archeologico si raggiungerà con una breve escursione a partire dal centro storico di Barisciano. La visita è aperta anche al pubblico previa prenotazione all’indirizzo [email protected]“.
A Palmi in Calabria.
A Palmi, in provincia di Reggio Calabria il Parco Archeologico dei Tauriani! Domenica 19 Giugno, ore 16.
“L’Associazione Archeoclub d’Italia APS “Area integrata dello Stretto“, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022, che si svolgeranno nei giorni 17, 18 e 19 Giugno, ha realizzato, a cura del locale Movimento Culturale San Fantino di Palmi (RC), una visita virtuale del Parco Archeologico dei Tauriani – ha affermato Rosanna Trovato, Presidente Archeoclub D’Italia sede “Area Integrata dello Stretto” – e dell’attigua Cripta di San Fantino. Negli intendimenti dell’Associazione la partecipazione alle GEA vuole implementare la valorizzazione e la fruizione delle evidenze archeologiche e culturali del territorio di Palmi (RC), per una visibilità che trascenda i ristretti limiti regionali, aprendosi ad una dimensione più ampia, nello specifico europea”.
L’archeologia tra mare e monti