“Legger_ezza 2022”. Promozione della Lettura, IV edizione
“Legger_ezza 2022”: Savina Dolores Massa presenta “Voltami” in dialogo con Gianni Usai e Francesca Spano lunedì 20 giugno 2022 – ore 19 – Foyer del Teatro Massimo di Cagliari
Ingresso gratuito
Il talento di Ophelia Andersen in “Voltami” (edizioni Il Mastrale), il nuovo romanzo della scrittrice e poetessa Savina Dolores Massa protagonista DOMANI (lunedì 20 giugno) alle 19 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari insieme con Gianni Usai e Francesca Spano per un nuovo appuntamento letterario a cura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo nell’ambito di Legger_ezza 2022E sempre nel Foyer del Massimo martedì 21 giugno alle 21 appuntamento con Michele Atzori alias Dr.Drer che presenta “Giornata Avara”.
INGRESSO GRATUITO
Il potere dell’arte di ricreare la bellezza e l’armonia, di trasfigurare la materia, contro i disastri della guerra nel nuovo romanzo della poetessa e scrittrice Savina Dolores Massa, “Voltami”, edito da Il Maestrale, che racconta la storia della scultrice Ophelia Andersen impegnata a Parigi, sullo sfondo di un’Europa sconvolta e segnata dagli effetti del primo conflitto mondiale nella fondazione di speciale “dipartimento estetico” per restituire una faccia e quindi un’identità alle vittime sfregiate durante la battaglia. La parola all’autrice che DOMANI (lunedì 20 giugno) alle 19 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari in una conversazione con Gianni Usai e Francesca Spano in un nuovo appuntamento letterario sotto le insegne del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo, nell’ambito del progetto Legger_ezza 2022 / Promozione della Lettura, racconterà l’ispirazione e la genesi di un libro affascinante, pieno di poesia.
“Voltami” è incentrato sull’intuizione di un’artista che anticipando i risultati della più moderna chirurgia estetica inventa una tecnica peculiare creando delicate maschere di rame, con cui i reduci confinati nel ruolo di “mostri” e emarginati e isolati dalla società, respinti o nascosti dalle loro stesse famiglie a causa del loro aspetto possono riacquistare una fisionomia umana, senza più incutere paura, e sfuggire a una triste condanna mai pronunciata ma sofferta e reale, feriti due volte, nel viso e nell’anima, monito vivente e simbolo dell’orrore della Grande Guerra. Nello stile raffinato e immaginifico dell’autrice oristanese, emerge vivida la figura di una moderna eroina, un’americana formatasi all’Accademia di Belle Arti a Parigi con il sogno di diventare una scultrice, nella fervida temperie culturale dei primi del Novecento, poi richiamata dal padre con un telegramma e venuta in contatto durante la lunga traversata con il dolore e le speranze dei tanti emigranti, attratti dal miraggio del nuovo mondo.
Un viaggio insieme reale e metaforico in cui la giovane donna affronta direttamente per la prima volta la realtà della sofferenza e della povertà, prende coscienza delle ingiustizie e delle discriminazioni, della sua condizione di privilegiata, sia pure nella rinuncia almeno temporanea alle sue ambizioni per rientrare in patria e andare incontro al suo destino, in parte scritto e determinato alle sue origini, assecondando le aspettative paterne.
La protagonista si sposa con il pediatra Peter Miller, «scelto tra molti pretendenti per le fiumane di vene che ne attraversano la fronte» e prosegue la sua carriera artistica a Boston, diventando un’affermata ritrattista: in questa predilezione per i volti è forse già un segno del destino, una premonizione di futuro. Segue il marito arruolato nella Croce Rossa e ritorna sul vecchio continente nel pieno della prima guerra mondiale: «Sarà forse stato un volto scomposto da volute del fumo di un sigaro a invocarla dal passato?». Giunta a Parigi, Ophelia affronta la sfida più difficile e fondamentale, ricomporre quelle facce straziate e cancellate dalla potenza devastatrice delle armi costruite dall’uomo: crea un dipartimento per la cura estetica di quei volti devastati, resi irriconoscibili, quasi inguardabili, e realizza un piccolo “miracolo” grazie al suo talento e alla sua sensibilità, plasmando le sue “maschere” di rame, sottili, quasi impalpabili. Ognuna richiede un mese di lavoro: la scultrice ne crea 185, facendo riemergere quei visi perduti, restituendo a altrettanti uomini la loro dignità e libertà.
L’autrice
Savina Dolores Massa, nasce e vive a Oristano in Sardegna. Scrittrice di narrativa, poesia, testi teatrali, regista, cantora. Operatrice culturale. Cura laboratori di scrittura creativa e di propedeutica alla lettura orale. Collabora da anni con il Centro di Salute Mentale, la Biblioteca Comunale, il Centro Servizi Culturali della sua città. È presente in numerose antologie di racconti e di poesie. Con Il Maestrale ha pubblicato i romanzi: Undici (2008, nella rosa dei finalisti al Premio Calvino 2007); Mia figlia follia (2010, tradotto in Francia); Cenere calda a mezzanotte (2013); Il carro di Tespi (2016); A un garofano fuggito fu dato il mio nome (2019); Lampadari a gocce (2020). Sempre per Il Maestrale sono usciti i racconti Ogni madre (2012) e le due raccolte poetiche: Per assassinarvi-Piacere siamo spettri (2016); E adesso chiediti perché sei rimasta sola (2021).
“Voltami” è il suo nuovo romanzo.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI AL MASSIMO
Nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari martedì 21 giugno alle 18.30 incontro con Michele Atzori alias Dr.Drer, musicista e scrittore, che presenta “Giornata Avara”.
INGRESSO GRATUITO – fino a esaurimento posti