Teatro del Segno / Teatro e Marmellata 2022: DOMANI (giovedì 2 giugno) h 17 “Fulmine un cane coraggioso” al TsE di Is Mirrionis a Cagliari
Teatro del Segno:Viaggio nella storia del Novecento – in occasione della Festa della Repubblica – con le avventure di “Fulmine – un cane coraggioso” nella versione de Le Compagnie del Cocomero:
lo spettacolo di burattini a cura di Rahul Bernardelli, tratto dall’omonimo libro di Anna Sarfatti e Michele Sarfatti, che ripercorre episodi e fasi cruciali della Resistenza è in cartellone DOMANI giovedì 2 giugno alle 17 al TsE in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per la rassegna “Teatro e Marmellata” 2022, dedicata alle bambine e ai bambini e alle famiglie, organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e inserita nel progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro (2017 – 2026).
Un racconto fantastico ma fondato su avvenimenti reali e documentati, in cui un eroe a quattro zampe e il suo giovane amico Nico si ritrovano coinvolti quasi per caso nella lotta partigiana contro il regime fascista, in nome degli ideali di giustizia e libertà, durante uno dei periodi più tumultuosi e drammatici del ventesimo secolo.
La baracca dei burattini diventa teatro di imprese temerarie, dove i personaggi – “animati” da Rahul Bernardelli, Daniele Pettinau e Marcella Sarigu – si confrontano con i valori fondanti della democrazia e della futura Repubblica:
una vicenda densa di incontri e scoperte, imprevisti e “colpi di scena”, in cui i protagonisti fanno i conti con la crudeltà e le insidie della guerra ma anche con il coraggio e la generosità, l’entusiasmo e la passione di chi ha scelto di imbracciare le armi per difendere il proprio paese.
La magia del teatro di figura con il suo palco e i suoi attori in miniatura, dove tutto accade per finta, ma proprio per questo sul serio, come nei giochi dell’infanzia, permette di ricreare le atmosfere di un’epoca lontana ma non troppo, quando, sullo sfondo di un’Europa stravolta e sconfitta, dopo i trionfi militari e l’irresistibile ascesa della Germania di Adolf Hitler, l’Italia sperimentava una profonda frattura tra seguaci e avversari del fascismo, culminata nell’epopea della Resistenza.
“Fulmine – un cane coraggioso” descrive le peripezie di un ragazzo e dell’intrepida bestiola che decide di accompagnarlo tra le montagne, nel tentativo di raggiungere il fratello, unitosi alle brigate partigiane: uno sguardo particolare e insolito sugli episodi di quegli anni tragici, narrati in prima persona dalla “staffetta” a quattro zampe.
La verità storica si sposa alla fantasia, i personaggi inventati si mescolano a quelli reali e diventano testimoni dell’azione, in una pièce avvincente adatta a grandi e piccini: un modo diverso per riscoprire e ricordare, attraverso una favola moderna, le vicissitudini di tanti, donne e uomini, giovani e anziani, bambini e adolescenti (e cani), coinvolti loro malgrado nel flusso degli eventi, costretti a prendere posizione e perfino a combattere per difendere le proprie idee e salvaguardare, o meglio riconquistare la libertà.
La Festa della Repubblica Italiana celebra la fine della monarchia e la nascita della moderna democrazia, in seguito al referendum istituzionale (per la prima volta) con suffragio universale, quasi una “rivoluzione” pacifica, tra le macerie della seconda guerra mondiale dopo la caduta della dittatura, per restituire la sovranità al popolo nel rispetto delle norme sancite dalla costituzione.
Una ricorrenza importante per le generazioni presenti e future, e un’occasione per ricordare i principi su cui si fonda lo Stato, che «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Un’idea astratta di giustizia, che si traduce concretamente nella «pari dignità» e nell’eguaglianza davanti alla legge, «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali», attraverso «lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica» e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, in cui spicca il monito:
«l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
«La scelta della data del 2 giugno non è casuale» – sottolinea l’attore e regista Stefano Ledda, direttore artistico del Teatro del Segno –:
«“Fulmine – un cane coraggioso” delle Compagnie del Cocomero affronta con la forza espressiva del teatro “popolare”, che si rivolge a un pubblico trasversale e con le “licenze poetiche” e le proprietà fantastiche del mondo dei burattini, un tema importante e sempre attuale come la libertà».
Nella realtà contemporanea, dove fin dall’infanzia siamo considerati “consumatori” più che cittadini, dove le regole del sistema sembrano favorire, o comunque non bastano ad arginare pericolose derive populiste e il rispetto dei diritti civili non sempre è garantito, ripensare e riappropriarsi delle radici democratiche, filosofiche, etiche e politiche è importante, specialmente per le donne e gli uomini di domani.
“Fulmine – un cane coraggioso” mette l’accento su una pagina indimenticabile, amara ma anche luminosa della storia italiana, per rivolgersi ai giovanissimi spettatori:
«Quando un popolo prende il proprio futuro nelle sue mani, tutti, anche i bambini creano la storia – scrive nelle note Rahul Bernardelli – e chi è più vicino all’infanzia se non i piccoli animali amici di tutti i bambini?».
Immedesimandosi nei due protagonisti, il cane e il suo migliore amico, bambine e bambini possono condividere le emozioni, la paura e il senso del pericolo, nell’addentrarsi in un paesaggio sconosciuto, tra possibili nemici e alleati invisibili, la sensazione di abbandonare la “civiltà” e il rifugio sicuro della città per entrare nel regno della natura.
Fino a confrontarsi con argomenti “da grandi” ma comprensibili anche per i più piccoli, perché non è difficile riconoscere ingiustizie e soprusi, diritti negati e abusi di potere, anche nel quotidiano (basti pensare al bullismo), e sono tanti purtroppo, nei racconti dei nonni e degli anziani come nelle cronache giornalistiche gli episodi inaccettabili ed efferati che rendono più dolce il suono della parola libertà.
La rassegna “Teatro e Marmellata” 2022 – dopo l’anteprima con la festa delle “Matte Maschere Maccus” con la regia di Virginia Viviano lo scorso 15 maggio – entra nel vivo con “Fulmine – un cane coraggioso” e proseguirà con altri quattro appuntamenti fino alla fine del mese di giugno al TsE di Is Mirrionis, in compagnia di giovani eroi e eroine, cani “partigiani” e lupi parlanti, una topolina saggia e i suoi amici animali, e poi storie di banditesse e banditi ma anche janas e altre creature “magiche” oltre a una straordinaria “rivoluzione dei giocattoli” raccontata da Gianni Rodari…
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Una moderna rilettura in chiave “ecologica” della celebre fiaba di Charles Perrault e dei fratelli Grimm – giovedì 9 giugno alle 17 – con “Cappuzzetto Rozzo” di Abaco Teatro, con drammaturgia e regia di Rosalba Piras, anche protagonista insieme con Tiziano Polese e Antonio Luciano tra le immaginifiche scenografie di Marco Nateri, pensata per «stimolare nei bambini la capacità di forgiare il proprio sguardo sul mondo».
La bambina sognatrice e un po’ distratta, con la sua caratteristica mantellina rossa, si avventura nel bosco per portare alla nonna un cestino pieno di leccornie ma grazie all’incontro con l’immancabile lupo impara il rispetto per la natura.
Tra difetti di pronuncia, canzoni, animali parlanti e alberi custodi di saggezza, la protagonista misura la propria indipendenza e il senso di responsabilità, in un emblematico percorso di crescita… con finale a sorpresa.
Un racconto fantastico per riscoprire l’aroma e il gusto dei cibi tradizionali dell’Isola – giovedì 16 giugno alle 17 – con “Sorichitta” del Bocheteatro, nell’interpretazione di Monica Corimbi e Monica Farina con musiche di Stefano Ferrari e regia di Giovanni Carroni (anche autore del testo insieme con Monica Corimbi):
una simpatica topolina massaia e i suoi amici – il corvo Piticò, Zoseppeddu il porcospino e il gatto Fantagatto – sveleranno ai giovanissimi (e non solo) i segreti dell’arte culinaria.
Uno spettacolo originale (realizzato con il sostegno del GAL Mare e Monti / agenzia di sviluppo rurale del nuorese nell’ambito del Programma Leader Plus, in collaborazione con l’USL n.3 di Nuoro) per ritrovare gli antichi sapori: sos culurjones, sos malloreddos, sos macarones de busa, su casu berbechinu, ma anche il miele e l’olio sono gli “ingredienti” di una favola ecologica sui prodotti e le risorse del territorio e sulla solidarietà.
Una poetica “rivoluzione” dei giocattoli – giovedì 23 giugno alle 17 – con “La Freccia Azzurra” del Teatro del Segno, libera riduzione di Dino Ticli dal romanzo di Gianni Rodari, con adattamento e regia di Alessandra Leo e Stefano Ledda (anche protagonisti sulla scena), pupazzi di Rita Xaxa e disegni originali di Federica Nocco, per una movimentata Epifania.
Nell’epoca del consumismo pure il negozio della Befana segue le regole del mercato: i doni più preziosi finiscono nelle case dei ricchi, mentre i bambini più poveri possono solo sognare… come il piccolo Francesco, che si accontenta di ammirare le vetrine da lontano.
I giocattoli – tra cui il favoloso trenino elettrico e il cane Spicciola – si ribellano contro l’ingiustizia e scelgono di fuggire per regalare allegria e felicità a tutti i fanciulli, senza distinzioni di classe e di censo, nello spirito più autentico della festa… con un inatteso finale.
Si ispira alla figura di Paska Devaddis “Bandita… una Fiaba Sarda” di Anfiteatro Sud con testo e regia di Susanna Mameli – in programma giovedì 30 giugno alle 17: sotto i riflettori Claudia Giua, Silvia Bandini e Daniele Pettinau rievocano una vicenda di sanguinose vendette, sospetti e accuse, condanne e lunghe latitanze sullo sfondo di «una terra antica e magica come la Sardegna».
Tra storia e leggenda, la vita della giovane orgolese costretta a rifugiarsi tra monti e foreste della Barbagia si intreccia a quella degli altri banditi, fino alla sua tragica e prematura fine: a raccontarla Aranté e Brebé, due Janas, le “fate” della tradizione sarda, che «custodiscono le chiavi per la comunicazione fra il mondo dei vivi e quello dei morti». Un inedito ritratto al femminile, per una moderna epopea incentrata su un’eroina fiera e coraggiosa, vittima di un crudele destino.
Il PROGETTO
Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni: un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani. L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.
Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro: il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026. Un teatro “abitato” che pure nei mesi scorsi, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze, con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.
La Rassegna “Teatro e Marmellata” 2022 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, Teatro impossibile, La compagnia Salvatore della Villa, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La compagnia:
Fondato il 12 Gennaio 2009, il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.
Il Teatro del Segno è una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.
Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato” e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE, il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
INFO & PREZZI
abbonamento a 6 spettacoli
intero € 25,00 – ridotto* € 20,00
ridotto studenti € 15,00
biglietti: intero € 5,00 – ridotto* € 4,00
(*) riduzioni per residenti quartiere Is Mirrionis / under 25 / over 65 / abbonati CeDAC
per informazioni: [email protected] – M. +39 351.6862271 (anche whatsapp)