Teatro del Segno/ Teatro e Marmellata: Sorichitta del Bocheteatro DOMANI (giovedì 16 giugno) h 17 al TsE di Cagliari
Una deliziosa fiaba “ecologica” per riscoprire il gusto dei cibi della tradizione sarda: “Sorichitta” del Bocheteatro sbarca DOMANI (giovedì 16 giugno) alle 17 al TsE in via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per un nuovo appuntamento con la rassegna “Teatro e Marmellata” 2022, dedicata alle bambine e ai bambini e alle famiglie, organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e inserita nel progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro (2017 – 2026).Una pièce divertente e coinvolgente nata con l’idea di far avvicinare i giovanissimi agli antichi saperi e sapori attraverso l’immediatezza e la forza espressiva del linguaggio della scena, in una chiave giocosa e divertente, coinvolgendoli idealmente nella buffe avventure dei personaggi alle prese con specialità come sos culurjones, sos malloreddos, sos maccarones de busa, su casu berbechinu, ma anche prodotti del territorio come il miele e l’olio, apprezzatissimi in tutto il mondo.
La storia di “Sorichitta” – scritta da Monica Corimbi e Giovanni Carroni – trae spunto dall’immaginario fiabesco, da Esopo a Charles Perrault, tra animali parlanti e una visione del mondo capovolta in cui sentimenti e comportamenti umani vengono analizzati e decodificati dai personaggi a quattro o due zampe, con tanto di baffi e coda, aculei ovvero becco e ali, in maniera sorprendente sulla base delle rispettive esperienze e abitudini, specialmente alimentari.
Sotto i riflettori Monica Corimbi nel ruolo della simpatica topolina massaia Sorichitta e Monica Farina che interpreta il gatto ladrone Fantagatto, mentre il corvo Piticò e Zoseppeddu il porcospino sono dei muppets animati dalle due attrici, con la regia di Giovanni Carroni e le musiche originali di Stefano Ferrari per un poetico e perfino emozionante viaggio tra le sapienti creazioni dell’arte culinaria sarda, tra infinite variazioni sul tema.
Le donne sono le custodi di una tradizione plurisecolare, talvolta millenaria, evolutasi con il tempo insieme alle tecniche di cottura e talvolta alla disponibilità di maggiori risorse e nuovi prodotti, con salde radici nella civiltà agropastorale e in quella delle genti di mare: competenze preziose, dalla conoscenza delle erbe e degli aromi alla capacità di scegliere gli ingredienti e combinarli sono necessarie per ottenere i risultati migliori, in una felice alchimia.
La preparazione dei vari tipi di pasta, dalla mescolanza di acqua e farina, alla abile lavorazione, alla preparazione dell’eventuale ripieno, assomiglia a un rito che si ripete quasi identico in ogni casa, ma le differenze, seppur minime, sono estremamente significative:
nella densità e spessore, come nella piegatura, nella foggia, nelle dimensioni e poi nella cottura e nel condimento si cela il segreto per suscitare il piacere del palato.
In ogni comunità, ogni paese e ogni villaggio, ma anche nelle città questi insegnamenti si tramandano di madre in figlia, attraverso le generazioni, anche se i ritmi della vita moderna spesso inducono a tralasciare o dimenticare, se non in occasioni speciali, quelle elaborate pietanze che riconducono ai sapori dell’infanzia.
I primi piatti sono fondamentali, nella dieta mediterranea, accanto ai secondi di carne o di pesce, cucinati in svariate maniere e agli immancabili formaggi di capra o di pecora – come su casu berberinu – o ricavati dal latte vaccino, con diversi gradi di stagionatura, di cui le erbe e le tipologie di pascolo contribuiscono a determinare il gusto particolare.
I vini rappresentano un caso a parte, ma poiché qui gli ideali commensali sono bambine e bambini meglio soffermarsi sulla frutta, che cambia con il trascorrere delle stagioni, oltre che sulle verdure, e sulla dolcezza del miele e la purezza dell’olio di oliva.
E poi la magia della lievitazione del pane e della fermentazione da cui derivano lo yogurt e il formaggio, il mistero della trasformazione dei cibi attraverso processi assolutamente naturali ma dagli esiti straordinari.
Sorichitta e i suoi amici animali introducono il pubblico di giovanissimi (e non solo) tra le meraviglie di una cucina popolare almeno apparentemente semplice pur nelle sue tante declinazioni, ma capace di soddisfare i gourmands più raffinati e esigenti:
la tradizione culinaria sarda offre decine e decine di specialità nate dalla fantasia delle cuoche e delle massaie di un tempo, ora diventate patrimonio di nuove generazioni di chefs.
Se una fetta di pane cosparsa d’olio o di miele può rivelarsi una merenda ben più saporita (e sicuramente più salutare) di tanti prodotti industriali in commercio, è importante risvegliare nelle cittadine e nei cittadini di domani, che abbiano la fortuna di vivere su un’Isola ricca di coltivazioni e dal clima relativamente mite, anche la sensibilità ambientale che porta a preferire i prodotti del territorio: una alimentazione a chilometro zero.
Una ideale visita nella dispensa in cui si trovano veri e propri tesori, fatti non di monete e gioielli in metalli preziosi, ma in grado di saziare la fame e solleticare l’appetito – da sos culurjones, la cui sottile sfoglia di pasta contiene un morbido e gustoso ripeno, a sos malloreddos, tipici gnocchetti di semola di grano duro, a sos maccarones de busa, una pasta lunga e sottile, forata, che si presta a vari condimenti.
La protagonista della fiaba è poi una topolina, quindi quale cibo potrebbe parerle più prelibato del formaggio, magari una bella forma de su casu berberinu con l’aroma dei pascoli di montagna…
Le avventure di “Sorichitta”, del corvo Piticò, di Zoseppeddu il porcospino e del gatto ladrone Fantagatto forniscono lo spunto per approfondire un argomento interessante e ricco di fascino, che s’intreccia alla storia e alla cultura della Sardegna e – visto che come sosteneva Ludwig Feuerbach «noi siamo quello che mangiamo» – riguarda tutti molto da vicino, in una riflessione più ampia sul rapporto tra uomo e natura.
“Sorichitta” è una produzione del Bocheteatro, realizzata con il sostegno finanziario del GAL Mare e Monti, agenzia di sviluppo rurale del nuorese, nell’ambito del Programma Leader Plus, in collaborazione con l’USL n.3 di Nuoro che ha svolto lo studio scientifico e pedagogico sui prodotti alimentari tradizionali della Sardegna indicati nel testo.
Una felice interazione tra arti sceniche e scienza, per dare vita a uno spettacolo capace di conquistare la fantasia dei giovanissimi, di suscitare la loro curiosità verso i sapori della cucina tradizionale, quella delle madri e ancor più delle notte, e su alcuni prodotti come l’olio e il miele, pregiatissimi ma spesso dimenticati in favore di una alimentazione influenzata dalla pubblicità e dalle mode, in cui si è petso il gusto per ciò che è fresco e genuino.
La rassegna “Teatro e Marmellata” 2022 proseguirà con altri due appuntamenti fino alla fine del mese di giugno al TsE di Is Mirrionis, tra storie di banditesse e banditi ma anche di janas e altre creature “magiche” e mirabolanti avventure in compagnia dei personaggi inventati da Gianni Rodari…
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
La poetica “rivoluzione” dei giocattoli de “La Freccia Azzurra” del Teatro del Segno – in programma giovedì 23 giugno alle 17 – lascerà il posto a “Rodari… per l’estate!” – un’altra produzione dei “padroni di casa” che vede in scena Alessandra Leo e Stefano Ledda (che firma anche regia e drammaturgia). Un viaggio tra le pagine dei libri più noti e amati del grande scrittore per l’infanzia, tra “favole al telefono”, poesie e filastrocche, con il coinvolgimento diretto dei giovanissimi spettatori. “Rodari… per l’estate!” è un progetto di invito alla lettura, un esperimento ludico in cui si intrecciano parole e note, buffi e strampalati “strumenti” per musicisti in erba, spunti di riflessione e momenti di puro divertimento. Un’occasione per riscoprire uno dei più importanti autori europei, il suo sguardo profetico sul mondo, la sua capacità di rivolgersi direttamente al pubblico più esigente e sincero, con le sue storie surreali e fantasiose, dove tutto diventa possibile.
Si ispira alla figura di Paska Devaddis “Bandita… una Fiaba Sarda” di Anfiteatro Sud con testo e regia di Susanna Mameli – in programma giovedì 30 giugno alle 17: sotto i riflettori Claudia Giua, Silvia Bandini e Daniele Pettinau rievocano una vicenda di sanguinose vendette, sospetti e accuse, condanne e lunghe latitanze sullo sfondo di «una terra antica e magica come la Sardegna». Tra storia e leggenda, la vita della giovane orgolese costretta a rifugiarsi tra monti e foreste della Barbagia si intreccia a quella degli altri banditi, fino alla sua tragica e prematura fine: a raccontarla Aranté e Brebé, due Janas, le “fate” della tradizione sarda, che «custodiscono le chiavi per la comunicazione fra il mondo dei vivi e quello dei morti». Un inedito ritratto al femminile, per una moderna epopea incentrata su un’eroina fiera e coraggiosa, vittima di un crudele destino.
Il PROGETTO
Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni: un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani. L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.
Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro: il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026. Un teatro “abitato” che pure nei mesi scorsi, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze, con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.
La Rassegna “Teatro e Marmellata” 2022 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Verde Pubblico del Comune di Cagliari, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor TECNOCASA di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, l’Accademia Internazionale della Luce, il Teatro Tages, il Comitato Casa del Quartiere, Teatro impossibile, La compagnia Salvatore della Villa, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Associazione Culturale CORDATA F.O.R. e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La compagnia:
Fondato il 12 Gennaio 2009, il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.
Il Teatro del Segno è una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.
Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato” e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE, il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai, nell’ambito di Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
INFO & PREZZI
abbonamento a 6 spettacoli
intero € 25,00 – ridotto* € 20,00
ridotto studenti € 15,00
biglietti: intero € 5,00 – ridotto* € 4,00
(*) riduzioni per residenti quartiere Is Mirrionis / under 25 / over 65 / abbonati CeDAC
per informazioni: [email protected] – M. +39 351.6862271 (anche whatsapp)