Brambilla, Unione Cattolica: “Campagna elettorale permanente”
Milano, 16 giugno 2022 – “Il nostro paese ha un grave problema che ha delle conseguenze preoccupanti per la vita stessa della democrazia:
siamo perennemente in campagna elettorale”
ha dichiarato il Presidente del Partito Uione Cattolica Erminio Brambilla, il quale ha aggiunto:
“I partiti sono così concentrati nelle varie elezioni che non hanno interesse per le sorti del paese ma solo per quelle della loro bottega.
Viviamo una conflittualità esagerata tra partiti che non riescono a trovare un minimo comun denominatore su nulla, mentre l’Italia va in malora.
Da 10 anni abbiamo governi del Presidente della Repubblica, ma che nulla hanno a vedere con gli eletti dal popolo.
La disaffezione degli elettori, ormai il 50 % degli italiani non vota, è dovuta, in parte, anche a questa situazione anomala.
Dobbiamo trovare una soluzione a questo grave problema, la vita democratica nel nostro paese è in pericolo! Come Unione Cattolica vogliamo contribuire a questo dibattito.
Una possibile soluzione è l’elezione del capo del governo con il sistema che viene adottato per i sindaci con il doppio turno.
Chi vince governa per cinque anni ininterrottamente, con grande beneficio per tutto il paese.
L’opposizione avrà un ruolo fondamentale di stimolo nei confronti del premier e della sua maggioranza.
I cittadini saprebbero chi lavora bene o meno e saprebbero chi premiare e chi no alle elezioni successive.
Senza questa conflittualità che abbiamo ora, la collaborazione tra i partiti anche su campi opposti porterebbe sicuramente ad individuare percorsi che siano indirizzati al bene comune.
Siamo di fronte ad un’illusione dovuta al caldo estivo?
Spero di no: l’interesse che abbiamo perchè il nostro bel paese possa uscire dal pantano in cui s’è andato ad infilare, ci fa’ proclamare che questa necessità di cambiamento possa portare benefici a tutti e i politici potrebbero iniziare a concentrarsi sulle tante difficoltà e prove che avremo nei prossimi anni.
Un altro elemento importante è concentrare le varie elezioni in una o due al massimo nei cinque anni accorpando amministrative, regionali, politiche per risparmiare e creare quel circolo virtuoso di riappacificazione del paese, per poterci concentrare su ciò che permetta alla nostra Italia di tornare ad essere una delle prime potenze economiche della terra.
Sono ingenuità? Forse sì, ma non abbiamo più tempo da perdere!”