Unione Cattolica propone il Reins, il Reddito di Reinserimento in sostituzione del Reddito di Cittadinanza
Unione Cattolica propone il Reddito di Reinserimento
Brambilla, Unione Cattolica: “Il Reins, unica risposta ai finti aiuti pauperistici nemici della dignità”
Roma, 29 giugno 2022 – “Il reddito definito ‘di cittadinanza‘, che riteniamo qualificarsi come reddito di finta cittadinanza, non tutela i valori inerenti il rispetto della dignità umana e non risponde, in alcun modo, ai principi di sussidiarietà, anzi ne costituisce un’evidente negazione.
Fa pensare al proclama ‘tutto per il popolo e niente dal popolo’, di coloro che hanno una mentalità dispotica ed assolutistica, capaci di crimini efferati contro l’umanità” ha dichiarato Erminio Brambilla, Presidente del Partito Unione Cattolica, il quale ha aggiunto:
“La retribuzione universale di base è stata considerata da Papa Francesco un’urgenza ineludibile, non più rimandabile per fare fronte agli effetti e alle conseguenze economiche e sociali generate dalla pandemila, per remunerare coloro che si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato per la comunità.
Molti sono coloro che, non per popria responsabilità, sono esclusi dai benefici della globalizzazione, sono vittime della marginalità e che, con pudore e dignità, mettono a disposizione della propria famiglia e della propria comunità, impegno e solidarietà, quali promesse di vita.
Noi di Unione Cattolica siamo d’accordo con la raccomandazione del Papa realtivamente al fatto che le Istituzioni escano dal paradigma ideologico e tecnocratico della scelta secca tra Stato e mercato, tra populismo dirigista e globalismo mercatista (vedi il neocolonialismo cinese in Africa).
Unione Cattolica si batterà per ottenere per il nostro Paese il REINS, ossia il reddito di reinserimento, da intendersi come accompagnamento monetario di tipo integrativo e complementare alle politiche attive sociali ed occupazionali, sul modello del “workfare” anglosassone o del sistema di sostegno al reddito produttivo in vigore in Germania.
E’ una formula di intervento che si pone agli antipodi del finto reddito “giallorossoverde”, alla cui copertura si è provveduto in maniera scellerata, sottraendo alcune decine di miliardi ai redditi inerenti le pensioni e inerenti le già tartassate retribuzioni di operai, impiegati e precari.
Il reddito di cittadinanza è un sussidio di ratifica e presa d’atto della povertà, non finalizzato al suo superamento.
Diversa è, invece, è la funzione dei redditi sussidiari. L’eredità lasciataci dal coronavirus, la crisi economica scaturente dalla guerra in Ucraina, costituiscono per l’Italia, per quanto attiene il lavoro, un dramma di dimensioni incommensurabili, rispetto anche alle altre nazioni europee.
Poiché è deleterio estendere, in modo generalizzato, il fasullo reddito populista in quanto ridurrebbe le risorse necessarie per aiutare i lavoratori dipendenti e quelli autonomi, rimasti senza aiuto monetario, né riserve bancarie.
Noi di Unione Cattolica chiediamo l’introduzione di uno strumento come il REINS, che dovrà diventare un correttivo strutturale vitale per impedire che si inneschi il corto circuito sociale, altrimenti inevitabile”.