“Bellezza Italia”: percorsi di memoria collettiva
Nel cuore della Sardegna nell’area dell’ex peschiera di Posada (NU) si concretizza il nuovo progetto della campagna Legambiente e Gruppo Unipol.
Oggi la presentazione dello studio sugli eventi estremi che hanno interessato negli ultimi 50 anni l’area. Nel cuore della Sardegna, a Posada in provincia di Nuoro, si concretizza il nuovo progetto di Bellezza Italia “Percorsi di memoria collettiva lungo il Rio Posada” e che interessa l’area dell’ex Peschiera di Posada (NU), nel cuore del Parco naturale regionale di Tepilora, unendo il tema della tutela ambientale con quello della conoscenza e valorizzazione del territorio.Qui, in questo luogo dal forte valore identitario per tutte le comunità che gravitano sul Rio Posada, grazie al progetto in questione che rientra nella campagna Legambiente e Gruppo Unipol, è stato definito un percorso con pannelli educativi lungo l’argine, tra l’ex Peschiera appena riqualificata come presidio informativo dal Parco di Tepilora e il punto di osservazione sulla foce, sempre realizzato dal progetto, attrezzato per ospitare eventi e offrire un affaccio sulla zona umida consentendo di percepirne la complessità e di apprezzare la ricca avifauna presente e nidificante nel proprio habitat naturale. L’intervento andrà ad arricchire le funzioni informative ed educative dell’ex Peschiera consentendo di percepire la complessità della zona umida costiera e di apprezzare la ricca avifauna presente e nidificante nel proprio habitat naturale.
L’obiettivo è quello di far diventare l’area dell’ex Peschiera di Posada un nuovo importante punto di riferimento per i visitatori, dalle scolaresche in gita ai turisti in cerca di informazioni sull’area protetta, così come per i tanti escursionisti che percorrono la foce in kayak; rendendo allo stesso tempo le comunità sempre più consapevoli e protagoniste nella difesa di un territorio unico per biodiversità, patrimonio identitario e paesaggistico, ma oggi sempre più minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici. A fare il punto su ciò anche il nuovo report “Il clima è cambiato. Focus su Posada” realizzato a Legambiente Sardegna in cui si fa un’analisi dettagliata dell’area sarda e si parla degli eventi estremi verificatisi negli ultimi 50 anni. Allo stesso tempo il dossier fa il punto pure sulle azioni in corso e le buone pratiche per l’adattamento al clima, la messa in sicurezza del territorio dalla speculazione edilizia e da fenomeni di dissesto idrogeologico messe in campo dal Comune di Posada.
Il progetto Bellezza Italia “Percorsi di memoria collettiva lungo il Rio Posada” e gli interventi realizzati saranno presentati questo pomeriggio alle ore 18.00 a Posada, presso la foce di SOS Palones. Interverranno Sara Marongiu, Assessore all’Ambiente del Comune di Posada, Serena Carpentieri, vice-direttrice Legambiente, Maria Luisia Parmigiani, Responsabile Sustainability del Gruppo Unipol, Carlo Torchiani, Responsabile Clima Legambiente Sardegna, Marta Battaglia, direttrice Legambiente Sardegna.
“Memoria collettiva e consapevolezza diffusa sono le due parole chiavi al centro di questo progetto che oggi prenda forma – dichiara Serena Carpentieri, vicedirettrice generale di Legambiente – e che vuole parlare in prima persona alle comunità locali. Siamo convinti che la conoscenza del territorio, unito alla sua valorizzazione e tutela, sia uno step fondamentale anche per far conoscere meglio il grande tema della crisi climatica e gli effetti che determina sui territori. Non dimentichiamo che la Sardegna negli ultimi anni è stata soggetta a diverse alluvioni subendo anche diversi danni. Per questo, oltre alla prevenzione e agli interventi che il governo deve mettere in campo, è fondamentale anche avanti un’azione educativa con valore preventivo rivolta ai cittadini”.
«Con il progetto d’intervento sul Rio Posada si afferma con chiarezza l’attenzione del progetto “Bellezza Italia” non solo ai temi del cambiamento climatico, ma anche alla salvaguardia della biodiversità – afferma Maria Luisa Parmigiani, Responsabile Sustainability del Gruppo Unipol –. Una sfida forse ancora più complessa per le comunità e soprattutto per il mondo delle imprese, per le quali non è così chiaro il perimetro d’intervento. Proprio per questo come Gruppo abbiamo scelto di iniziare ad operare insieme a Legambiente per fare tesoro di saperi ed esperienze della società civile».
“L’area circostante l’ex Peschiera è una vera e propria piazza affacciata sulla zona umida, le dune e la spiaggia, la cui bellezza nasconde agli occhi dei più le fragilità legate ai cambiamenti climatici e ai sempre più frequenti fenomeni di dissesto – sottolinea Sara Marongiu, Assessora all’Ambiente del Comune di Posada – Riteniamo fondamentale che un luogo così attrattivo si faccia carico di una missione educativa su cui convergono felicemente gli impegni del Comune, del Parco, di Legambiente e Unipol. Le finalità di questo progetto sono coerenti con quanto attuato negli anni dal nostro Comune, in termini di valorizzazione del paesaggio, tutela della biodiversità, conservazione delle funzioni ecologiche e dei servizi ecosistemici”
Foce del Rio Posada, delicato hotspot di biodiversità. Nella zona umida della foce, gli stagni Longu e Tundu ricevono le acque dolci del Rio Posada e comunicano con il mare tramite la bocca artificiale di Sos Palones, rientrando nella rete stabile di stazioni per la migrazione annuale degli uccelli acquatici. La vegetazione del luogo presenta associazioni tipiche dell’ambiente ripariale: giunchi, tamerici, salici, canne che offrono ospitalità a specie faunistiche come il fenicottero rosa nelle sue lunghe soste invernali, la gallinella d’acqua, il cormorano, l’airone cenerino (guardabuoi e rosso), la garzetta e il germano reale. Nel vicino Rio Santa Caterina, inoltre, nidifica il pollo sultano, specie che resiste spontaneamente in Italia nella sola Sardegna. Un contesto tanto pregevole quanto fragile, dove gli effetti della crisi climatica appaiono più evidenti che in altre aree della Sardegna: nelle forme più drammatiche delle morti causate dalle alluvioni e in quelle più affascinanti dei paesaggi temporanei modellati dall’acqua.
Report “Il clima è cambiato. Focus su Posada”: Nel report Legambiente ricorda che l’area sottesa dal bacino del Fiume Posada –il comune di Posada, dunque, come gli altri comuni del Parco di Tepilora- è propensa a fenomeni di dissesto idrogeologico, in particolare fenomeni alluvionali, fortemente amplificati da fattori sia antropici sia connessi con i cambiamenti climatici degli ultimi decenni. Le principali criticità sono essenzialmente riconducibili alle piene del fiume.
Nel report vengono richiamate le piene verificatesi negli ultimi decenni. Nel 2004 e nel 2006 hanno ceduto gli argini in sponda sinistra del fiume Posada con conseguente allagamento della piana; nel 2008 in seguito a violente precipitazioni c’è stato uno smottamento alle pendici del centro storico e nel settembre 2009 è crollato il ponte sulla Strada 125 sul rio San Simone, costruito ai primi del ‘900. Il 2013, con il passaggio del Ciclone Cleopatra, ha visto la piana travolta da un’onda di piena che ha sfondato il litorale sabbioso aprendo 5 bocche a mare mentre nel 2020, a monte dello stesso Bacino del Rio Posada, fango e detriti hanno devastato il centro abitato di Bitti causando la perdita di vite umane.
La campagna “Bellezza Italia”. “Bellezza Italia” è una campagna promossa da Legambiente in partnership con il Gruppo Unipol che si propone di valorizzare il patrimonio artistico-culturale e naturale della Penisola. Diversi, negli anni, i progetti realizzati grazie al coinvolgimento di società civile, imprese e istituzioni impegnate in attività di sviluppo sostenibile, riqualificazione e recupero sociale e ambientale dei luoghi toccati dalla campagna. Dai “Guardiani della Duna”, imperniato sulla tutela della zona dunale di Marina di Alberese, sul litorale della Maremma in Toscana, a “Sui Binari della Bellezza” che ha consentito il recupero della stazione di San Stino di Livenza, in Veneto; passando per “Tra le mura e il mare: il sentiero degli argonauti”, progetto di riqualificazione dell’area archeologica di Paestum, in Campania, fino alla più recente “Mappa dei giardini panteschi”, articolatasi nel censimento e nella proposta di un itinerario tra i giardini simbolo del patrimonio paesaggistico-agronomico dell’isola di Pantelleria, in Sicilia.