Economia sassarese in chiaroscuro: regge ma non brilla. L’analisi del contesto imprenditoriale e politico di Confartigianato Sassari. Marco Rau (Presidente): “Le imprese credono nella ripresa ma hanno bisogno di certezze”. I dati dell’economia sassarese: 20mila
attività produttive di cui 5mila artigiane che danno lavoro a oltre 12mila addetti.
“L’economia sassarese? Regge ma non brilla. La politica delterritorio? Poco decifrabile. Le imprese? Credono nella ripresa ma
hanno bisogno di certezze. Non è un mistero per nessuno come il
sassarese, da qualche lustro a questa parte, sia un territorio con
impalpabili riferimenti politici e istituzionali, che subisce le
decisioni senza reagire con vigore e con indirizzi di sviluppo
indecifrabili e poco condivisi”.
E’ diretto, chiaro e senza sconti il j’accuse di Marco Rau, Presidente
di Confartigianato Sassari verso la politica sassarese, giudizio
espresso tracciando un bilancio della prima metà del 2022, dopo 2 anni
difficili di pandemia e guerra, e analizzando i dati dell’economia
sassarese vista con gli occhi dell’Associazione Artigiana.
Un territorio, quello del nord ovest dell’Isola, sempre più compresso
tra le decisioni prese a Cagliari e lo sviluppo di altri aree più
dinamiche e organizzate, e che appare sempre più gravato da molte
speranze e tante incognite.
I dati, elaborati dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato
Imprese Sardegna, su fonte ISTAT e Ministero dell’Economia e delle
Finanze. descrivono un tessuto produttivo locale con 19.864 attività
produttive di cui il 25,1%, ben 4.977 realtà, artigiane che danno
lavoro a circa 17.500 lavoratori, tra addetti diretti e dipendenti.
Nell’intera provincia di Sassari, sul totale delle imprese, 1.350 sono
attive nel Manifatturiero, di cui 925 artigiane (68,5%), 2.318 sono
quelle delle costruzioni, di cui 1.612 artigiane (69,5%), e ben 16.196
operano nei servizi, di cui 2.440 artigiane (15,1%).
L’insieme delle attività del territorio danno lavoro a 63.279 persone
di cui ben 11.710 sono addetti dell’artigianato, per una dimensione
media d’impresa artigiana di 2,4 (lavoratori per azienda).
Il tutto insiste su una popolazione residente di 319.082 persone,
composta da 149.332 famiglie, con un reddito imponibile totale di
3miliardi e 652milioni e un reddito pro capite di 11.446 euro.
“Il territorio si sta disgregando perché non vede un progetto comune
fra Istituzioni e Imprese – continua Rau – occuparsi di questi temi è
fondamentale affinché le imprese abbiano la consapevolezza che solo
con un contesto favorevole e ben governato si possa crescere dal punto
di vista economico e da quello sociale”. “Nonostante il segnale
positivo dei numeri dati dal trend economico e dal crescente numero
delle imprese, comprese le artigiane e le PMI, l’economia non “gira”
come qualche tempo fa – riprende Rau – a volersi basare sugli annunci,
pare in arrivo una nuova rinascita con investimenti, nuove
agevolazioni per chi intraprende un’attività economica, ma finora il
clima tra le imprese continua ad essere non sereno”.
Per Rau e gli Artigiani sassaresi “se negli ultimi anni le imprese
sono state supportate dalle leggi di agevolazione regionali e
nazionale, un sistema burocratico e di tassazione ha vanificato la
competitività delle realtà sassaresi sui mercati nazionali ed esteri”.
Gli imprenditori lamentano, inoltre, anche il peso della pressione
fiscale: in questi anni è stato ancora troppo elevato
“Non dimentichiamoci che per mantener in piedi una piccola impresa
individuale o una piccola società con qualche addetto – ricorda il
Presidente dell’Associazione Artigiana – è necessario comunque
sostenere dei costi che sono un macigno spesso incomprensibile ed
ingiustificabile: costo del lavoro e della tassazione sono ormai
eccessivi”.
Gli Artigiani di Confartigianato Sassari chiedono, agli Amministratori
Locali una maggior sensibilità sul tema dell’impresa, e alle altre
Associazioni datoriali, una unità di intenti per manifestare il
disagio di un sistema produttivo cristallizzato che sta avendo pesanti
riflessi sulla struttura dell’intero territorio. “Il rischio è di
distruggere un sistema economico locale che era il fiore all’occhiello
della Sardegna – prosegue Rau – noi non vogliamo questo e siamo
fortemente convinti che ci siano le possibilità di lavorare. Ma ciò
potrà avvenire solo ed esclusivamente se ci sarà la voglia di cambiare
e di crescere tutti insieme”.
“Chiediamo agli Amministratori e alla Politica di puntare sulle
piccole imprese per continuare a creare speranze di sviluppo –
rimarca– il futuro del territorio sassarese è nelle mani delle imprese
e dei cittadini e questo passa anche attraverso un concreto
sfruttamento dei fondi del PNRR, una preziosa opportunità che abbiamo
a portata di mano e che dobbiamo riuscire a cogliere in termini
concreti. Lo chiediamo, come imprenditori e lo chiediamo come
Confartigianato Sassari”. “Pretendiamo un sistema economico “normale”
– continua Rau – pretendiamo una Politica all’altezza del suo ruolo,
che possa creare le condizioni per cui fare impresa in Sardegna e in
provincia di Sassari possa diventare paragonabile al fare impresa
negli altri paesi industrializzati”.
Ad appesantire la ripresa sassarese ci sono anche le incognite
nazionali che si ripercuotono sul territorio, come i rincari delle
materie prime e dei carburanti, iniziati nei gli ultimi mesi del 2021
ed esplosi con l’arrivo del conflitto in Ucraina stanno mettendo in
difficoltà moltissime aziende del territorio.
“Attività che, per il momento, resistono cercando di non cedere alla
pressione economica e ai notevoli disagi – riprende Rau – ma che nel
lungo termine potrebbero avere ancora più difficoltà a far quadrare il
bilancio. Come potrebbe succedere in autunno, stagione che potrebbe
riservare sgradite sorprese ed una crisi economica ancora più
devastante per molti settori”. “Al momento non abbiamo riscontri di
aziende che abbiano chiuso, a causa dell’aumento del costo
dell’energia – precisa il Presidente – però di aziende in forte
difficoltà, invece, purtroppo ve ne sono veramente tante”.
Tra i settori che hanno subito gli impatti più pesanti quello degli
autotrasporti, strettamente legato all’esponenziale aumento del costo
del carburante. “Il mondo dell’autotrasporto è in forte sofferenza –
conferma Rau – per alcuni mesi si è riusciti a far fronte a questa
situazione ma ora il problema sta diventando strutturale e non sempre
si riesce ad esserlo anche nelle tariffe proposte”.
Anche quello dell’edilizia risente dei numerosi problemi nel reperire
le materie prime, nell’aumento dei prezzi delle stesse e anche di un
meccanismo legato al bonus del 110% che si è completamente inceppato.
“La questione del bonus rischia di trasformarsi in boomerang –
continua – il problema nasce quando le imprese che praticano lo sconto
in fattura, provano a cedere il credito a una banca e devono inserirlo
in una apposita piattaforma. Finché la banca non lo accetta non hanno
modo di liquidare il bonus edilizio. I cassetti fiscali delle banche
sono pieni, non riescono a prendere crediti nuovi. Questa situazione
sta creando notevoli problemi di liquidità, esponendo a rischio di
blocco dei cantieri o, peggio ancora, di fallimento di molte aziende.
Questo blocco riguarda anche quegli artigiani che lavoravano con i
crediti del bonus energia”.
Un blocco dovuto a stretti vincoli sulle cessioni che sta mettendo in
difficoltà le banche nell’accettare i crediti e, anche in caso di
accettazione, le costringe a prolungare di molto i tempi di azione.
Una situazione incerta e traballante, quindi, per tutte le attività
coinvolte, Confartigianato Sassari conferma di essere in apprensione
per quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi. “Siamo molto
preoccupati per quando entreremo nel periodo autunnale – continua il
Presidente – perché sarà il momento in cui i costi per le aziende
aumenteranno notevolmente. In questa stagione il riscaldamento non si
sta usando, ma quando arriverà il freddo questa spesa si unirà a
quella dell’energia, indispensabile per tenere in movimento i
macchinari. Se i prezzi continueranno ad aumentare le aziende
subiranno un impatto davvero molto pesante”.
Per tentare di contenere l’emergenza sarà fondamentale l’arrivo del
“Decreto aiuti”, che include lo sblocco delle cessioni del Superbonus
e degli altri bonus edilizi. Una misura che ha, inoltre, come
obiettivo di alleggerire il pesante impatto dei rincari dell’energia
sulle famiglie e sulle attività. “Stiamo attendendo il testo di questo
decreto, il cui arrivo era previsto nei i primi giorni di luglio –
rimarca Rau – riteniamo sia fondamentale che il governo continui con
le azioni di contenimento della componente energetica e mantenga la
riduzione di 25 centesimi sui prezzi dei carburanti. È un aiuto non
indifferente in questo momento. Certo, se in questi provvedimenti si
potessero inserire ulteriori misure di supporto, sarebbe decisamente
di aiuto per le aziende che ora si trovano in difficoltà”.
“Come Organizzazione Artigiana e come esperti di imprese, saremo di
fianco a tutti coloro che affrontano, quotidianamente, mercati sempre
più complessi e che necessitano di “fare sistema” – conclude il
Presidente – supportandoli anche nel cambiamento di cultura e un
linguaggio, con regole condivise, con sistemi informativo omogenei,
mettendo “in rete” le esperienze di eccellenza. Il “gioco di squadra”
è la strada per consentire a ogni categoria artigiana di cogliere le
migliori opportunità di sviluppo”.