Bologna, 28 luglio 2022 – Nel giugno 2020 Essere Animali ha diffuso un’indagine sotto copertura in diversi allevamenti di polli da carne appartenenti a una società agricola che all’epoca dei fatti risultava fornitrice del marchio AIA, primo produttore italiano di carne di pollo e uno dei marchi più importanti del settore agroalimentare italiano. L’investigazione ebbe molto risalto e ha portato a una condanna del titolare dell’allevamento.
L’investigatore sotto copertura documentò difatti diverse illegalità all’interno degli allevamenti, tra cui: episodi di violenza gratuita contro i pulcini appena arrivati dall’incubatoio, gettati a terra con violenza da un’altezza di oltre un metro; la soppressione di animali feriti e/o malati effettuata causando loro sofferenze acute e prolungate evitabili — e quindi in violazione delle prescrizioni di legge; l’abbandono di animali feriti, che invece di essere curati vengono gettati ancora vivi insieme ai cadaveri o soppressi dopo ore di sofferenza; incuria e sporcizia generalizzate, in condizioni al di sotto degli standard minimi di benessere animale.
Di fronte a tutto ciò, l’organizzazione ha deciso di sporgere denuncia alla Procura della Repubblica di Cuneo, fatto che ha portato all’emissione di un decreto penale di condanna per 3.000 euro di multa nei confronti del titolare dell’allevamento.
Il titolare è stato ritenuto responsabile delle violenze per omesso controllo — vale a dire non ha impedito che i suoi collaboratori commettessero gli illeciti, pur essendo egli tenuto per legge ad assicurare il benessere degli animali — ed è stato quindi condannato per il reato di maltrattamento di animali (544 ter c.p.), commesso in via continuata e aggravato dalla morte degli animali, come documentato dal nostro investigatore. Gli operatori accusati delle violenze sugli animali invece non sono stati individuati.
Solo nel 2021, in Italia, sono stati macellati oltre 533 milioni di polli da carne destinati al consumo umano. Secondo gli ultimi dati a disposizione, i polli allevati in modo biologico sono circa 2 milioni, pari a solo il 3% del totale, il restante 97% vive in allevamenti intensivi simili a quello documentati da Essere Animali.
Qui vivono animali selezionati geneticamente per crescere il più velocemente possibile a discapito del loro benessere. La selezione genetica li rende soggetti a un’elevata incidenza di problemi muscolari, scheletrici, respiratori e cardiovascolari. Come mostrano le immagini dell’investigazione dell’organizzazione, alcuni polli non riescono nemmeno a reggersi sulle zampe e si riversano a terra.
Ogni giorno negli allevamenti intensivi di polli da carne, centinaia di animali non sopravvivono alle conseguenze della selezione genetica e alle condizioni di allevamento industriale, come ad esempio una densità troppo elevata. Altre problematiche relative agli allevamenti intensivi di polli includono l’assenza di arricchimenti ambientali, l’uso eccessivo di antibiotici e la diffusione di virus potenzialmente pericolosi anche per l’essere umano.
Il lavoro di indagine dimostra l’importanza delle investigazioni per documentare e gettare luce su ciò che avviene negli allevamenti intensivi, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, favorire il rispetto della legalità e promuovere l’adozione di criteri più elevati di benessere animale da parte dell’industria.
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