“Voi mi vedete su un palco sotto i riflettori e pensate che sia sicuro di me -anticipa Edoardo Bennato – appena salito sul palco – io ho un sacco di dubbi – specifica – la cosa paradossale è che più accumulo le esperienze di vita vissuta, più aumentano i dubbi, però ho anche delle certezze: non ho mai avuto dubbi sulla carica energetica, vitale, terapeutica, provocatoria, sovversiva, reazionaria del Rock and Roll”. Inizia con “Abbi dubbi” il concerto di Edoardo Bennato nel magnifico scenario del Parco dei Suoni di Riola Sardo, organizzato da Sardegna Concerti, sabato 23 Luglio 2022. Alle 21,30 si presenta sul palco da solo, come agli esordi della sua carriera, con chitarra, armonica e cassa a pedale, vestito con jeans, maglietta con la scritta Campi Flegrei, la via di Bagnoli, dove è nato al numero 55, che nella smorfia napoletana significa Musica, come da lui specificato. La serata abbastanza ventilata, con circa 2500 persone, si preannuncia bollente. Bennato, ad un ritmo sostenuto e senza interruzioni, prosegue con “Sono solo canzonette”, “Il gatto e la volpe”, “Arrivano i buoni”, “La Torre di Babele”, “Meno Male che adesso non c’è Nerone”, “Mangiafuoco”, ritmato dal battito delle mani del folto pubblico, illuminato dai fari. La grafica sul grande schermo del palco accompagna i brani eseguiti, con immagini che riportano alle copertine e alle figure dei personaggi dei testi, rendendo lo spettacolo ancora più coinvolgente. Edoardo ora presenta i musicisti della band, annunciando: “alla chitarra Giuseppe Scarpato, alle tastiere Raffaele Lopez, ancora alla chitarra Gennaro Porcelli, al basso Arduino Lopez, percussioni e batteria Roberto Perrone, che a turno danno un saggio delle loro capacità con gli assoli. Il concerto prosegue con “L’isola che non c’è” e la bellissima scenografia del cielo stellato sullo schermo; il brano viene accompagnato dalla voce dei moltissimi over quarantenni, cinquantenni, sessantenni che hanno vissuto il periodo d’oro del cantautore napoletano. Con “Stop America”, Elvis in primo piano sullo schermo e successivamente “Campi Flegrei”, esplode il pubblico, sempre più emozionato ed entusiasta dello spettacolo. L’intensità della pressione sonora aumenta con “Cantautore”; i brividi si intensificano con “Lo zio fantastico”, noto brano sulla guerra. Con “A Napoli 55 è ‘a musica”, racconta la sua storia, le sue esperienze, la sua biografia. Si riparte con il singolo “La realtà non può essere questa”, scritto da Edoardo e il fratello Eugenio Bennato, durante la Pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia, i cui proventi del brano sono stati devoluti all’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli. Il cantautore prosegue con “Rinnegato”, “si sono un rinnegato, se non fossi un rinnegato, non farei Rock’n’Roll” – urla alla fine della canzone. Continua instancabile con “La Fata”, “Il rock di Capitan Uncino”, “Italiani”, “In prigione” e chiude questo concerto di due ore con “Nisida”, invitando il pubblico a saltare al grido di “liberatevi”, il quale non aspetta altro. Bennato si sporge dal palco e con la mano sull’orecchio ascolta il ritornello intonato fino alla fine dal pubblico che stasera gli ha trasmesso e ha trasmesso energia positiva.
Michele Vacca