Una squadra di 20 nuovi medici è pronta a prendere servizio nelle prossime settimane alla Asl di Oristano. La Direzione generale ha dato il via al pacchetto di assunzioni di specialisti da destinare alle strutture sanitarie degli ospedali e del territorio.
«Stiamo ridando ossigeno ad alcune delle branche in maggiore sofferenza – spiega il Direttore generale Angelo Serusi – . In alcuni casi l’arrivo di forze fresche ci consentirà di ripianare totalmente il debito di risorse professionali dovuto al recente pensionamento di diversi medici, in altri andremo a potenziare reparti e servizi che da tempo attendevano rinforzi».
La fetta più consistente di neoassunti andrà al Dipartimento di Prevenzione, che non solo è stato ed è in prima linea nella gestione dell’emergenza Covid-19, ma continua a garantire, parallelamente, tutte le attività a tutela della salute collettiva, come le vaccinazioni, gli screening oncologici, le certificazioni medico-legali, i controlli sulla sicurezza degli alimenti e delle acque potabili, quella sul lavoro, le attività di sanità veterinaria, la medicina dello sport.
«A rinforzare l’area medica del Dipartimento di Prevenzione, che negli ultimi anni ha dovuto far fronte a una massiccia ondata di pensionamenti a fronte di un carico di lavoro cresciuto in modo esponenziale a causa della pandemia, saranno ben dieci medici – chiarisce il direttore dello stesso Dipartimento Roberto Puggioni – un risultato importante raggiunto grazie all’impegno e all’interessamento della Direzione generale. Il contingente di neoassunti servirà a potenziare alcune strutture e colmare le lacune in altre. Sette delle dieci figure saranno assegnate al Servizio di Igiene e Sanità pubblica. Due professionisti saranno destinati al Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione, che a causa dei recenti pensionamenti era rimasto privo di medici. Infine uno specialista andrà al Centro screening oncologici, anch’esso rimasto senza il coordinamento medico a seguito del trasferimento del responsabile».
«Con l’iniezione di nuove risorse professionali nel Dipartimento di Prevenzione, sarà possibile non solo proseguire con efficacia nella gestione della pandemia, ma anche ingranare la marcia per far ripartire in maniera più sostenuta altre attività di fondamentale importanza, come gli screening oncologici» afferma il Direttore sanitario della Asl di Oristano Antonio Maria Pinna che sottolinea, a questo proposito, come si vada componendo il mosaico della “filiera oncologica” su cui la direzione sta investendo per garantire al cittadino un’assistenza che vada dalla prevenzione alla terapia fino alle cure palliative: «Oltre al potenziamento delle attività di screening, a breve saranno assunti a tempo indeterminato anche tre oncologi, uno dei quali stabilizzato e due assunti ex novo, che prenderanno servizio tra agosto e settembre, e un ematologo, da impegnare sul versante terapeutico. Professionalità che si sommano a quella del palliativista operativo dal 1 luglio all’hospice, la struttura che accompagna i pazienti oncologici nella fase terminale della malattia».
Grazie alle recenti assunzioni, arriverà nuova linfa anche al Laboratorio Analisi, che potrà contare su tre nuovi medici e al Servizio di Neuropsichiatria infantile, al quale andranno due ulteriori specialisti. Firmerà un contratto a tempo indeterminato anche un medico da inviare all’Anatomia Patologica, mentre si sta concludendo l’iter per il reclutamento di nuovi nefrologi, un urologo e un ginecologo.
Per tamponare le criticità, è stata inoltre stipulata una convenzione con la Asl di Sassari per l’utilizzo di uno specialista in Pneumologia esperto in broncoscopie mentre è già operativo dal mese di luglio un radiologo con contratto libero professionale.
Rinforzi anche per il comparto, al quale andranno sette infermieri (quattro dei quali stabilizzati e tre neoassunti), quattro tecnici della riabilitazione psichiatrica, due ostetriche e un fisioterapista.
«Non sempre e non tutte le specialità sono semplici da reperire sul mercato del lavoro, ma stiamo impiegando tutte le nostre energie per poter reclutare il maggior numero possibile di professionisti così da offrire ai cittadini una migliore assistenza sanitaria e allo stesso tempo restituire ai medici in servizio, che attualmente stanno compiendo un enorme sforzo, ritmi di lavoro meno intensi e più sostenibili» conclude Serusi.