IV Festival “Palcoscenici d’Estate”
IV Festival “Palcoscenici d’Estate” – La magia del nouveau cirque al IV Festival “Palcoscenici d’Estate” con “Madame Brûlée in ‘C’est la Vie!’
IV Festival “Palcoscenici d’Estate” – Ovvero ‘Le quotidiane acrobazie del vivere'” di e con Virginia Viviano (Teatro Circo Maccus), in cartellone DOMANI ( sabato 23 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai: un insolito ritratto al femminile con lo spettaolo che racconta «le vicissitudini di una donna comunemente straordinaria» tra realtà e sogno.CAMBIO DI PROGRAMMA: “Arlecchino e il Furto d’Amore” de Il Baracco – uno spettacolo di teatro di figura e burattini ideato e “animato” da Paolo Cattaneo – STASERA (venerdì 22 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai sostituisce “Rodari… per l’Estate”: spazio qundi alle -(dis)avventure della celebre maschera, un personaggio apparentemente ingenuo che si rivela scaltro e ricco di risorse, stavolta alle prese con una trama romantica e fantastica tutta da scoprire.
Il Festival “Palcoscenici d’Estate” 2022 organizzato dal Teatro del Segno ad Allai con la direzione artistica di Stefano Ledda prosegue fino al 20 agosto con un fitto carnet di appuntamenti fra teatro e musica, danza, cinema, nouveau cirque, letteratura e… gastronomia nel paese della “casa sull’albero”.
Tra vita e sogno con “Madame Brûlée in ‘C’est la Vie!’ ovvero ‘Le quotidiane acrobazie del vivere'” di e con Virginia Viviano (Teatro Circo Maccus), in cartellone DOMANI (sabato 23 luglio) alle 22 in Piazza Santo Isidoro ad Allai sotto le insegne della IV edizione del Festival “Palcoscenici d’Estate” organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e della Regione Sardegna – con un ricco cartellone fra prosa, musica, danza, cinema, gastronomia e letteratura dal 16 luglio al 20 agosto nel paese del Barigadu.
Uno spettacolo poetico e avvincente incentrato sulla figura affascinante e un po’ misteriosa della protagonista, una creatura nata dalla fantasia che abita in una dimensione onirica e surreale come in un dipinto di Magritte, tra atmosfere beckettiane, desideri e ricordi: Madame Brûlée, governante/diva della Caravan Perdù Maison, «non è mai la stessa, eppure non cambia mai», apprendista cuoca sforna «torte senza uova senza burro senza latte senza farine ma con molto amore», ma è anche un’esperta di rimedi antichi e naturali, sa curare le ferite dell’anima con salvia e ortiche e concede speciali «consulenze paraboliche» a una clientela ricercata.
La pièce ideata, scritta, diretta e interpretata dall’attrice e regista Virginia Viviano narra «le vicissitudini di una donna comunemente straordinaria»: Madame Brûlée vive in un tempo sospeso dove tutto può accadere, o forse è già accaduto, e «i suoi sogni d’amore mescolati al caffè latte della mattina e all’umido da buttare la sera… possono trasformare una semplice passeggiata al parco in un’odissea avventurosa dall’esito incerto».
Una donna ricca di sfaccettature, uno spirito amante e mutante secondo l’estro e l’ambiente, «sirena sotto l’acqua, ciclamino al sole, luminosa come una stella nel buio del cielo», femme fatale all’occorrenza ma anche “donna cannone” se le apparenze ingannano, l’eroina di questo immaginifico racconto per quadri tra acrobazie e oggetti volanti (si) racconta con la cifra del nouveau cirque in cui si fondono teatro e danza, numeri sul trapezio e coreografie aeree, musica, giochi di luci e ombre e illusionistici “effetti speciali”, non senza una buona dose di (auto)ironia.
Una regina in esilio (o in gabbia) ammantata in un vestito fatto di macerie incenerite, da cui spunta ogni sorta d’oggetto – piatti e bicchieri bruciacchiati, vasi di fiori, gabbiette, un grammofono, cornici con vecchie foto, bambole di porcellana, fiocchi e nastrini, ventagli, lampadari, vecchie radio… come un’emula di Winnie in “Giorni Felici” si staglia su una terra desolata, senza rinunciare ad essere se stessa, con grazia e eleganza, coraggiosa e determinata, pronta ad affrontare ogni giorno le battaglie e gli imprevisti di una vita d’artista.
Ma esiste forse – da qualche parte – un consorte e perfino una famiglia (quasi) normale e un ristretto circolo di conoscenze che in qualche modo, magari di sfuggita, entrano nel quadro di quest’esistenza sconclusionata: «il marito Monsieur Pas Mal è al lavoro oppure è già uscito con la fidanzata, i figli Riquet e Ginette sono a scuola, le amiche Coqui et Coquette attaccate allo smartphone e il suo cane Pierrot si accoppia con tutte le cagnette del parco, mentre lei fa yoga appesa ad un ramo…». E intanto Madame Brûlée continua a sognare…
Una pièce “su misura” per il multiforme talento di Virginia Viviano, attrice e artista circense, regista e autrice: «I continui smottamenti di realtà, il ritmo serrato e le situazioni paradossali fanno mancare la terra sotto i piedi ai personaggi e allo spettatore che si trovano proiettati in un frenetico e divertente gioco d’acrobazie rocambolesche e in situazioni improbabili ma possibili e riconoscibili da tutti» – scrive nelle note di presentazione –.
«Il circo e la danza diventano qui strumento d’espressione per eccellenza in grado di rappresentare il fragile equilibrio tra leggerezza e pesantezza, tra realtà e finzione, tra comico e grottesco per un effetto comico e tragico allo stesso tempo.
La giocoleria usa oggetti comuni trasformandoli in occasione per leggere il destino, come oracoli da interrogare.
Le acrobazie sono la danza delle emozioni che esplode al di fuori, oltre i limiti del sentire e l’animazione di pupazzi e maschere trasformano il quotidiano in magia e astrazione».
E conclude: «”C’est la Vie!” è adatto ad ogni tipo di pubblico essendo prettamente visivo, dal ritmo dinamico e comprensibile a più livelli. Lo spettacolo cerca di arrivare soprattutto dove il teatro manca, per le strade, nelle piazze, nelle scuole… e va a sostenere iniziative che proteggono l’ambiente e rispettano la natura».
“Arlecchino e il Furto d’Amore” de Il Baracco – uno spettacolo di teatro di figura e burattini ideato e “animato” da Paolo Cattaneo – STASERA (venerdì 22 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai sostituisce “Rodari… per l’Estate”: spazio qundi alle -(dis)avventure della celebre maschera, un personaggio apparentemente ingenuo che si rivela scaltro e ricco di risorse, stavolta alle prese con una trama romantica e fantastica tutta da scoprire.