CeDAC / La Notte dei Poeti: DOMANI (venerdì 15 luglio) alle 20 a Nora, Iaia Forte in “Interno Familiare” di Anna Maria Ortese
Un sogno d’amore illumina per brevi istanti la vita di una donna non più giovanissima in “Interno Familiare”, tratto da “Il mare non bagna Napoli”, il capolavoro di Anna Maria Ortese in cui la scrittrice descrive il doloroso incanto della città partenopea, nell’interpretazione di Iaia Forte, attrice versatile e di grande talento e sensibilità (musa di Pappi Corsicato e Mario Martone sul grande schermo, in teatro ha collaborato con Teatri Uniti e con artisti come Leo De Bernardinis, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi, Emma Dante e Luca Ronconi), protagonista DOMANI (venerdì 15 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora sulle note del sax di Javier Girotto, sotto le insegne della XL edizione del Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, in programma dal 7 al 29 luglio tra l’area archeologica di Nora e Pula.Un intenso ritratto al femminile sul filo delle emozioni, tra il riaffiorare di un sentimento vago e quasi sopito, alla notizia del ritorno di un uomo cui un tempo aveva pensato con un qualche interesse, figurandoselo forse come fidanzato e magari marito, e la coscienza di sé e della propria natura, delle abitudini ormai consolidate in un’esistenza interamente trascorsa tra casa e lavoro, senza altre distrazioni. Eppure l’immagine elegante e austera, come distaccata e dimentica delle passioni, di Annalisa Finizio, cela pur sempre un cuore che si scopre ancora vivo e palpitante nonostante colei credesse d’essersi ormai rassegnata alla solitudine e all’impossibilità di conquistare un po’ di bene per sé, evitando perfino di aspirare a una personale felicità. Quel tale, Antonio Laurano, del tutto ignaro probabilmente di poter suscitare un tal turbamento, le aveva inviato i suoi saluti tramite una conoscenza e questa attenzione da parte di lui, «stanco di navigare» e propenso a cercare un impiego in città, contrariamente alla sua natura così riservata e sobria, fa sì che l’eroina moderna di questa storia buffa e triste s’abbandoni alle più spericolate fantasticherie, ben consapevole in fondo che dietro quel messaggio «può essere molto o nulla», giacché potrebbe trattarsi di un semplice atto di cortesia o del primo accenno di un’intenzione.
Un pensiero, forse un’illusione che induce Anastasia a riflettere su stessa e sulla propria condizione di donna non sposata, per caso o per scelta, ormai sulla soglia dei quarant’anni, quando molte altre sue coetanee hanno ormai messo su famiglia e si dedicano alla cura dei figli e della casa, sono il fulcro di affetti e relazioni familiari, immerse nel presente con uno sguardo al futuro. La sua femminilità rinnegata per tanto tempo, speso a preoccuparsi degli affari sicuramente fiorenti del negozio di maglieria che ha preso il posto del salone da parrucchiere del padre, attraverso cui ella provvede a sé e ai suoi parenti più stretti, si risveglia. così come rinasce quel sottile piacere nel sentirsi, o immaginarsi, corteggiata. Ultimi fuochi, ultimi ardori di una giovinezza non del tutto finita ma prossima a sfiorire, al cui bagliore impallidiscono e appaiono inutili e privi di significato le abitudini, i discorsi sulla contabilità e perfino le osservazioni sulla moda, unico segno di vanità.
La donna che a parer suo stava per scivolare quietamente verso la vecchiaia, quasi senza accorgersene, nel lento e monotono trascorrere dei giorni, si accende in un’atmosfera natalizia, già di festa, quindi, ma non per lei di un nuovo interesse; ella si sorprende a far piani per un ipotetico avvenire a due con uno sconosciuto, la cessione dell’attività e l’acquisto di una nuova casa, mentre il calcolo implacabile degli anni e la misura della differenza d’età rendono l’eventualità di quelle nozze un miraggio irraggiungibile.
La scrittura di Anna Maria Ortese porta il lettore – e lo spettatore – al centro di quel rovello interiore, di quel vorticoso turbinio di idee contrastanti, da cui Anastasia è come travolta, in preda ad una strana febbre, o forse un’allucinazione, in cui spariscono le preoccupazioni domestiche e le questioni familiari, e resta solo il desiderio di vivere finalmente, con la capacità e la volontà di sentirsi di nuovo giovane, e donna. Una frase significativa, o forse no, che potrebbe essere densa di sottintesi, oppure come esserne del tutto scevra, o – peggio ancora – da riferirsi più alla posizione sociale da lei raggiunta, che la porrebbe in grado di aiutare colui nel tentativo di trovare un lavoro e stabilirsi così in città, che non a qualcosa di più personale e sconvolgente come un’auspicata proposta di matrimonio, rivoluziona in un attimo tutta la sua esistenza e la percezione di sé .
Quasi un tempo sospeso in cui appaiono sullo sfondo, ma via via sempre più presenti, e opprimenti, i parenti terribili di quella «famiglia atroce, in cui gli egoismi e le invidie condannano i personaggi ad una solitudine amara ed incosciente» – si legge nelle note di presentazione: «E’ un nero presepe, in cui la Ortese fa muovere con prepotente violenza, verità ma anche con passione queste icone di una falsa felicità domestica, microcosmo e metafora di Napoli stessa».
La protagonista
Iaia Forte – sensuale e misteriosa, fragile e tormentata, con il potente carisma di una diva e l’intelligenza e la sensibilità di un’attrice poliedrica, capace di spaziare tra cinema e teatro – ritorna al Teatro Romano di Nora dopo il successo di “Hanno Tutti Ragione” dal romanzo di Paolo Sorrentino (che l’ha diretta ne “La Grande Bellezza”) nel ruolo en travesti del cantante neomelodico Tony Pagoda, il 20 luglio 2014 per uno spietato e ironico affresco della società nel cartellone del XXXII Festival “La Notte dei Poeti” firmato CeDAC Sardegna.
L’artista partenopea, dopo lo studio del violino in Conservatorio, sceglie la recitazione, diplomandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1987: debutta in teatro in “Ha da passà ‘a nuttata”, dalla commedia di Eduardo De Filippo e collabora a lungo con Teatri Uniti e con registi del calibro di Leo De Bernardinis, Mario Martone (che la dirigerà anche sul grande schermo), Carlo Cecchi, Federico Tiezzi ed Emma Dante, oltre a Luca Ronconi. Interpreta spettacoli emblematici – da “Rasoi” a “Zingari”, “Il misantropo” di Molière accanto a Toni Servillo (per cui ottiene il Premio della Critica), per approdare a Shakespeare con l’“Amleto”, il “Sogno di una notte di mezza estate” e “Misura per misura”. Incarna una “Medea” incinta per la regia di Emma Dante, straniera in un pese straniero, poi firma la sua prima regia con “Corpo Celeste” cui seguirà “Erodiade”.
Nella sua filmografia pellicole cult come “Libera”, “I buchi neri”, “I vesuviani”, “Chimera” e “Il seme della discordia” di Corsicato, gira “Nitrato d’argento” con Marco Ferreri, “Luna e l’altra” di Maurizio Nichetti (che le vale il Nastro d’Argento). Nominations per “Tre mogli” e “Paz!”, nel cast di “Notizie dagli scavi” di Emidio Greco, interpreta “La grande bellezza” di Sorrentino e “Miele” di Valeria Golino, dopo “La nostra terra” di Giulio Manfredonia, interpreta “La vita oscena” di Renato De Maria e “Il giovane favoloso” di Mario Martone; e ancora “Amori che non sanno stare al mondo” di Francesca Comencini e “Una festa esagerata” di Vincenzo Salemme, poi “Loro” di Paolo Sorrentino e “Euforia” di Valeria Golino, fino a “5 è il numero perfetto” di Igort e “Qui rido io” di Mario Martone.
Tra i protagonisti del XL Festival “La Notte dei Poeti”, Iaia Forte porta in scena un racconto da “Il mare non bagna Napoli” di Anna Maria Ortese.
IL LIBRO Al suo primo apparire, nel 1953, Il mare non bagna Napoli sembrò a molti inserirsi in quel filone che allora e dopo venne chiamato «neorealismo». Era tutt’altra cosa. Nato dall’incontro della scrittrice con quella città – che era e non era la sua – uscita in pezzi dalla guerra (un incontro che fu insieme un addio: a Napoli la Ortese non tornerà, in seguito, praticamente mai), il libro è la cronaca di uno spaesamento. La città ferita e lacera diventa infatti uno schermo sul quale l’autrice proietta ciò che lei stessa definisce la propria «nevrosi»: una nevrosi metafisica, una impossibilità di accettare il reale e la sua oscura sostanza, la cecità del vivere, un orrore del tempo che ogni cosa corrode e divora – e insieme il riconoscimento del «cupo incanto» della città, del mondo. Tutto il libro, con la sua scrittura «febbrile e allucinata» e al tempo stesso rigorosissima, è un grido contro questo orrore, da cui lo sguardo – come quello della bambina Eugenia il giorno in cui mette gli occhiali, nel primo, indimenticabile racconto – vorrebbe potersi distogliere: e non può.
STASERA – GIOVEDI’ 14 LUGLIO ALLE 20 A NORA
Sul palco del Teatro Romano: “Alice canta Battiato” – STASERA giovedì 14 luglio alle 20 a Nora: la cantautrice forlivese, vincitrice del Festival di Sanremo con “Per Elisa”, accompagnata al pianoforte da Carlo Guaitoli, ricorda Franco Battiato, con cui ha collaborato fin dagli esordi, reinterpretando con la sua cifra raffinata e personale alcuni dei brani emblematici del maestro siciliano. «Ora più che mai è mio profondo desiderio» – sottolinea Alice – «essere semplice strumento insieme a Carlo Guaitoli, per quel che possiamo cogliere e accogliere, di ciò che Franco Battiato ha trasmesso attraverso la sua musica e i suoi testi, in questo suo straordinario passaggio sulla Terra».
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il XL Festival “La Notte dei Poeti” – dopo l’applaudito e divertente one-man-show di Mario Zucca su “I segreti dei poeti” con l’intervento a sorpresa di Marina Thovez (che firma testo e regia) IERI, mercoledì 13 luglio nell’ex Procura Regia di Pula, il concerto di Alice STASERA, giovedì 14 luglio a Nora e la performance di Iaia Forte DOMANI (venerdì 15 luglio) alle 20 – prosegue sabato 16 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora con un’antica tragedia riletta con sensibilità contemporanea: Serena Sinigaglia firma la regia di “Supplici” da Euripide, nella traduzione di Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi, con drammaturgia a cura di Gabriele Scotti. Sul palco sospeso tra cielo e mare, tra le rovine dell’antica “città sommersa”, le attrici Francesca Ciocchetti, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan e Debora Zuin prestano volto e voce alle madri degli eroi argivi caduti alle porte di Tebe durante l’assedio, nella lotta fratricida per il potere tra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice: le donne chiedono l’intercessione del re Teseo e degli ateniesi per ottenere la restituzione dei corpi degli uccisi, cui dare sepoltura. La richiesta viene respinta, scoppia una guerra tra Tebe e Atene, che infine, vittoriosa, esige il rispetto dell’antica legge che impone di onorare i defunti. Il rito funebre – sottolinea la regista – «si trasforma in un atto di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori dell’umanesimo: che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale».
Ritratti di artiste tra talento e sfida alle convenzioni in “Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale” di e con Concita De Gregorio – protagonista domenica 17 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora per la regia di Teresa Ludovico sulla colonna sonora composta ed eseguita dal vivo dalla musicista Erica Mou: Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Maria Lai e Lisetta Carmi «prendono idealmente la parola per l’ultima volta, e dicono di sé, senza diritto di replica, come entrando in scena, a teatro, subito prima di uscire di scena, nella vita».
Tra storia e leggende con “Trame” di e con Rossella Dassu (martedì 19 e mercoledì 20 luglio alle 19) per un itinerario nell’area archeologica dalla chiesa di Sant’Efisio alle torri spagnole, passeggiando tra le rovine dell’antica città sommersa.
Poi un trittico al teatro romano, a partire dai ritmi sincopati e i colori della passione in “Tangos por Astor y Amelita” (giovedì 21 luglio alle 20), un progetto della cantautrice algherese Franca Masu, con Hernàn Fassa al pianoforte e Fausto Beccalossi all’accordéon, per un duplice tributo al grande compositore argentino Astor Piazzolla e alla cantante Amelita Baltar, icona del “nuevo tango”, mentre venerdì 22 luglio alle 20 va in scena la tragedia di “Agamennone” di Ghiannis Ritsos e Eschilo, nell’interpretazione di Massimo Venturiello con Carlotta Procino, Carolina Sisto, Carmine Cacciola, Davide Montalbano, Francesco Nuzzi e Giacomo Rasetti, per una moderna rilettura del mito che mostra il condottiero vincitore di Troia in tutta la sua dolente umanità. E Stefano Massini sabato 23 luglio alle 20 propone il suo “Alfabeto delle emozioni”, dove sulle singole lettere – P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia – costruisce delle storie, spaziando da Conan Doyle ad Al Capone, dalla moglie di Giosuè Carducci a Marc Chagall.
Infine un duplice appuntamento con l’arte di Tersicore venerdì 29 luglio dalle 20 con la “danza urbana” di “Room 22” di e con Marianna Moccia e Valeria Nappi (spettacolo vincitore di Danza Urbana Anticorpi XL), una performance che esplora i confini visibili e invisibili e le dinamiche delle relazioni (produzione Funa) e i riti guerrieri di “Zatò e Ychì” uno spettacolo firmato ASMED/ Balletto di Sardegna ispirato al samurai cieco interpretato sullo schermo da Shintarō Katsu e Takeshi Kitano, con Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino (anche autori delle coreografie) e ideazione e regia di Senio Giovanni Barbaro Dattena.
Il XL Festival “La Notte dei Poeti” è organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Pula con il contributo della Fondazione di Sardegna e il prezioso apporto di Sardinia Ferries, che ospita artisti e compagnie sulle sue navi.
INFO & PREZZI
Biglietti
Toni Servillo legge Grazia Deledda – 9 luglio
Alice canta Battiato – 14 luglio
intero 30 euro – ridotto* 25 euro (* ridotto abbonati CeDAC Sardegna)
Federico Buffa | Italia Mundial – 10 luglio
Iaia Forte | Interno Familiare – 15 luglio
Euripide | Supplici – 16 luglio
Concita De Gregorio | Un’ultima cosa… 17 luglio
Franca Masu | Tangos por Astor y Amelita – 21 luglio
Massimo Venturiello | Agamennone – 22 luglio
Stefano Massini | Alfabeto delle emozioni – 23 luglio
intero 20 euro – ridotto* 18 euro ( * ridotto abbonati CeDAC Sardegna)
Elena Pau | Parole (In)cantate – 7 luglio
Lea Karen Gramsdorff | Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo – 8 luglio
Mario Zucca | I segreti dei poeti – 13 luglio
Rossella Dassu | Trame – 19-20 luglio
Room 22 – Zatò e Ychì | danza urbana – 29 luglio
posto unico 15 euro
Biglietti residenti – eccetto spettacoli del 9 e 14 luglio
posto unico 12 euro
prevendite:
Biglietteria Teatro Massimo di Cagliari – via E. De Magistris n 12 – cell 3454894565 – e-mail: [email protected]
Box-Office Sardegna – viale Regina Margherita n.43 – Cagliari
prevendite online su www.vivaticket.it