Di seguito le riflessioni della deputata Maria Lapia in merito all’odierna visita ispettiva presso l’ospedale San Francesco di Nuoro. Preoccupata infatti per le ultime – drammatiche – notizie sul fronte del personale del Pronto soccorso del nosocomio, ha deciso di verificare la situazione in prima persona
“Per la mia visita ispettiva all’ospedale San Francesco di Nuoro ho chiesto l’intervento dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione. Da questa mattina, i militari dell’Arma stanno verificando i turni e i riposi del personale medico e sanitario che lavora in Geriatria, Medicina, Nefro-Dialisi e nel Pronto soccorso”.La situazione del Pronto Soccorso, com’era prevedibile considerato che in servizio sono rimasti appena tre medici, è drammatica. Solo nelle ultime 24 ore ci sono stati 78 accessi. Un paziente in codice giallo, arrivato in pronto soccorso il 13 luglio, questa mattina era ancora lì.
Ho avuto modo di constatare personalmente la presenza di 35 pazienti in attesa di essere visitati (la parlamentare nei giorni scorsi ha lanciato un allarme, inascoltato, per la carenza di personale del Pronto Soccorso, n.d.r). Questo pomeriggio in turno ci sono solo due medici, di cui uno specializzando e uno specialista non strutturato. Entrambi non potrebbero stare in pronto soccorso da soli.
Stamattina, invece, non c’era neanche un medico specializzato in medicina d’urgenza ma un endoscopista. Domani e domenica il Pronto Soccorso rimarrà aperto solo per la gentile concessione dell’Aou di Sassari che ci presta un medico. Si tratta di numeri esigui, che comportano carichi di lavori massacranti. Con i Nas abbiamo verificato che ci sono degli sforamenti dei carichi di lavori, con turni che superano le 18 ore. Una condizione che non garantisce la sicurezza per operatori e pazienti.
Nei reparti accorpati di recente per volontà dei vertici Asl, i pazienti sono addirittura ricoverati negli anditi. La loro condizione è ai limiti della decenza e, nonostante le rassicuranti dichiarazioni della Direzione Asl, non è relativa al periodo estivo ma dura ormai da mesi.
La situazione della Dialisi non è migliore: i pazienti estremamente fragili, trapiantati e immunodepressi, sono ricoverati in pericolosa promiscuità con altri malati. Nelle vicinanze ci sono altri pazienti che attendono il tampone molecolare.
Mi chiedo se questa sia una situazione accettabile tanto più che, ad aggravare uno stato di cose drammatico, mentre ero impegnata nella visita ispettiva, è arrivata la notizia della chiusura di Ortopedia.
Tutto questo sta avvenendo nel silenzio della Regione che, sollecitata più volte, non ha
mai risposto con atti concreti”.
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