“Mi sono scritto addosso…”: Laboratorio drammaturgico dell’attore creativo
“Mi sono scritto addosso…” / Laboratorio dell’attore creativo riporta il Focus sulla drammaturgia ed èrivolto a professionisti della scena e allievi.A cura di Gianfranco Berardi (vincitore del Premio Ubu 2019 – come miglior attore del 2018) e Gabriella Casolari in programma da martedì 2 agosto fino a venerdì 5 agosto nella Sala dell’ex Dopolavoro di Santu Lussurgiu (OR) nell’ambito del XIV Festival “Percorsi Teatrali”.
L’evento è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune del Montiferru e della Regione Sardegna e inserito nella “rete” di “Intersezioni” 2022.
Un corso intensivo della durata complessiva di più di ventiquattr’ore concentrate nelle quattro giornate con due sessioni di lavoro – dalle 10 alle 13 e poi dalle 16 alle 20 – per cimentarsi con la creazione di un testo teatrale partendo dal proprio vissuto, dalle esperienze personali, artistiche e umane, per dar voce ai ricordi e alle emozioni.
“Mi sono scritto addosso…” mette in campo tecniche autoriali e attoriali con l’intento di trasformare la propria storia in materia incandescente da portare sul palco davanti a un pubblico.
Un viaggio interiore per ritrovare le proprie radici e riscoprire l’inizio di una vocazione: l’ispirazione per uno spettacolo nasce da un’intuizione e da una necessità, ciascuno di noi è portatore di memorie individuali e familiari, di un immaginario nutrito da letture e visioni, di una sua sensibilità così come di speciali attitudini e talenti. Un’idea è come la scintilla che dà l’avvio alla creazione, per poi passare attraverso un intenso e sovente lungo percorso di elaborazione, per dare forma teatrale all’ineffabile e all’indicibile che albergano dentro ciascuno di noi. Tra gli apparentemente infiniti modi in cui un pensiero può essere tradotto in azione, ve ne sarà comunque (almeno) uno particolarmente adatto e calzante, che risulti perfettamente “intonato” alle qualità dell’interprete, quasi “cucito” addosso come un abito su misura, in cui ogni accento e ogni gesto, perfino lo sguardo e il respiro, il battito del cuore trovano la loro misura “naturale”.
“Mi sono scritto addosso…” è un laboratorio in cui i due artisti condividono le loro scoperte e i loro segreti sul come e dove cercare e trovare questa perfetta corrispondenza risvegliando la fantasia.
Il vasto repertorio di “copioni” scritti dai grandi drammaturghi del passato, dai tragici greci ai classici del Novecento, fino alla drammaturgia contemporanea, fornisce trame e personaggi diversissimi e capaci di rispondere alle varie istanze di un artista. Ci si potrebbe perfino domandare se sia davvero necessario produrre nuovi testi a fronte di tali e tanti capolavori.
Tuttavia è un esercizio utile per ogni interprete provare a inventare i dettagli, le vicende, il carattere, i gusti, perfino la routine quotidiana del suo personaggio: qui la situazione è in parte capovolta rispetto alla lezione stanislavskijana, l’attore è al centro con il suo universo creativo cui attingere per creare un breve atto unico. Il monologo non è naturalmente una scelta obbligata, semmai uno dei risultati possibili e anche in tal caso, come avviene negli spettacoli di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, da “Briganti” ad “Amleto Take Away”, la voce narrante può colorarsi di molteplici echi, riportando di volta in volta situazioni anche complesse, purché si abbia cura di distinguere tra i soggetti parlanti trovando per ciascuno un modo, un accento, una “nota” particolare affinché si possa realizzare il gioco della finzione, (quasi) più vera e credibile della vita stessa.
Si tratti di un flusso di coscienza, di un percorso onirico o di una narrazione iperrealista, lo spettacolo deve essere in grado di affascinare gli spettatori, tenerli prigionieri di un incantesimo, costruire un’aspettativa e restituire un finale (anche “aperto”) in cui come magicamente confluiscono e si intrecciano tutti i fili a comporre un unico, convincente disegno.
“Mi sono scritto addosso…” offre agli attori – professionisti e no – preziosi strumenti per analizzare e comprendere un’opera teatrale e per poter a loro volta mettersi alla prova come autori, con estro e immaginazione.
«Attraverso l’utilizzo di tecniche attoriali e autoriali, si affronteranno le tre fasi fondamentali del processo teatrale: la scrittura scenica, la composizione registica e la recitazione» spiegano Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari. «Facendo appello a cifre espressive quali la cattiveria e la comicità, l’ironia e la poesia, mescolando elementi autobiografici e temi universali, e prendendo spunto dal percorso personale di ciascun partecipante, si costruiranno per ognuno i materiali utili alla realizzazione di una vera e propria messinscena che conduca alla creazione di un breve atto unico, in cui raccontare se stessi, il mondo e realtà che ci circonda, in un percorso che diventa anche un pretesto per raccontarsi e conoscersi meglio».
La Compagnia Berardi Casolari
Nel 2001 Gianfranco Berardi, attore pugliese non vedente, lavorando nella produzione “Viaggio di Pulcinella alla ricerca di Giuseppe Verdi” di e con Marco Manchisi, incontra sulla scena l’attrice Gabriella Casolari, emiliana, con la quale inizierà un percorso che, dopo varie esperienze con diverse realtà produttive di calibro nazionale ed internazionale nel settore teatrale, cinematografico e radiofonico, convoglierà a maggio 2008 nella Compagnia Berardi Casolari.
La poetica espressa dal gruppo appartiene a quella branca teatrale generalmente riconosciuta come teatro contemporaneo ed in particolar modo affonda le sue radici in quella corrente detta “nuova drammaturgia”.
La compagnia, infatti, fino ad oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea, scritte dagli stessi Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari ed annovera al suo attivo già due pubblicazioni: “Viaggio per amore – dal deficiente a Land Lover” (Ubulibri Milano 2010) e “In fondo agli occhi” (Editoria & Spettacolo – ottobre 2013).
Si occupa principalmente di produzione, promozione e diffusione di spettacoli teatrali, con qualche parentesi dedicata alla formazione. Pur considerando prioritario l’aspetto popolare di ogni singolo lavoro, lo stile del duo apulo emiliano si muove fra il teatro tradizionale ed un linguaggio più sperimentale ed innovativo, tanto da definire i propri lavori vere e proprie “Tragicommedie”, in cui la miseria del vivere diventa spunto comico e la leggerezza veicolo per la riflessione.
Tra le produzioni: “La prima, la migliore”, una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione; “In fondo agli occhi”, per la regia di César Brie; “Io provo a volare. Omaggio a Domenico Modugno”, spettacolo di teatro – musica, vincitore del Premio speciale della giuria e del Premio come miglior spettacolo scelto dal pubblico allo “JoakimInterFest” di Kragujévac (Belgrado, Serbia). E ancora “Land Lover” (vincitore del Premio ETI – Nuove Creatività e del bando “Principi Attivi” dell’Assessorato alla Trasparenza e cittadinanza attiva della Regione Puglia) e il formidabile “Briganti” (vincitore del Festival Internazionale di Lugano, sezione nuova drammaturgia – nell’ottobre 2005).
Il XIV Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu (OR) è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Santu Lussurgiu e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e inserito nella “rete” di “Intersezioni” 2022 a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
INFO & ISCRIZIONI
QUOTA DI PARTECIPAZIONE AL LABORATORIO:
Euro 130,00 comprensivi di tessera associativa e quota assicurativa
(È richiesto il pagamento di un anticipo del 50% all’atto dell’iscrizione)
Per informazioni e iscrizioni: [email protected]
tel. 070.680229 | cell. +39 3929779211 (anche whatsapp)