Nei primi giorni del mese di luglio è arrivata una novità in libreria. Si tratta del romanzo storico per ragazzi dal titolo “Il Diario di Eleonora d’Arborea – L’infanzia di una Regina“, edito da Casa Editrice S’Alvure, Oristano
L’autrice è Monica Tronci Pau, conosciuta principalmente dal pubblico dei più piccoli per la realizzazione dei Plastilibri, i libri illustrati con la Plastilina, ma anche dagli adulti per i suoi corsi e laboratori che dal 2011 la vedono impegnata a insegnare l’uso di questo materiale plastico per la modellazione (la cui composizione è basata su olio, argilla e cera) e la creazione di lavori.A breve verranno definite le date di presentazione della pubblicazione che, verosimilmente, oltre che in Sardegna si svolgeranno anche Oltremare: la Giudicessa incarna infatti un popolo intero e un pezzo di storia considerevole per l’Isola e non solo.
Monica è nata a Cagliari nel 1974. Ha trascorso l’infanzia a Oristano; si è poi trasferita a Terralba (dove vive attualmente). Ha conseguito il diploma al Liceo Artistico di Oristano, indirizzo “Design Ceramica”. Dal 1995 si occupa di rievocazioni storiche, in particolare di epoca medievale sarda e giudicale.
Artista della Plastilina, disegnatrice e plasti-illustratrice, ha pubblicato i Plastilibri: “Sa vida in su sattu”, “Is bidrureddas”, “G li amici della Giraffa” e “Coloriamo gli animali”.
Questa volta Monica si è cimentata con il genere narrativo per ragazzi: dopo sette anni dalla prima stesura, ha dato alle stampe un testo ricco di contenuti divertenti oltre che culturali, in grado di appassionare e fornire opportunità per vari approfondimenti. Impostato come racconto di fantasia, ha poi acquisito numerosi dettagli storici grazie alla ricerca di informazioni riguardanti la storia cittadina e isolana.
Una storia scritta con un vocabolario ricco e stimolante: nonostante sia pensata per i ragazzi delle ultime classi della scuola primaria e le prime della scuola secondaria di I grado, sta riscuotendo successo anche tra gli adulti poiché gli argomenti trattati suscitano un sentimento di coinvolgimento misto a nostalgia.
Lungo tutto il testo, che inizia nel 2018 e prosegue tra il 1355 e 1388 con persistenti incursioni nel tempo presente e con l’uso di flashback, vengono ottimizzati i territori e la storia della Oristano giudicale attraverso l’esposizione delle giornate trascorse dalla piccola Eleonora, figlia di Mariano IV; colei che poi diverrà la Giudicessa.
Eleonora, conosciuta da molti per la promulgazione della Carta de Logu del Regno d’Arborea, il codice di leggi scritto da suo padre e poi da lei aggiornato, è avvolta da un alone di mistero che riguarda soprattutto la carenza di notizie certe riguardanti la sua infanzia. Allo stesso tempo, però, la Giudicessa è il simbolo della città, nonché dell’intera Sardegna. Una delle poche figure femminili di spicco della Storia sarda.
L’autrice, nella nota che accompagna la storia, spiega che questa sua opera è un atto d’amore nei confronti di Oristano, la città dove ha vissuto l’infanzia, oltre che il frutto della propria passione per la Storia della Sardegna e per le rievocazioni storiche (che organizza o alle quali partecipa da oltre 25 anni con la propria famiglia, promotrice del Gruppo Medievale Antica Turabolis di Terralba).
La narrazione suggestiva si dipana tra verità storiche e “fiction” con l’utilizzo di personaggi reali affiancati da quelli concepiti e adeguati alla storia descritta. Non si tratta di un saggio, ma di una vicenda progettata da Monica, capace di suscitare suggestioni e ricordi.
Nella città che in passato fu la capitale del regno del Giudicato d’Arborea, Grazia – la protagonista del racconto – sfugge all’attenzione delle sue maestre durante un’uscita didattica al Museo Diocesano e fa un ritrovamento di rilevanza storica. Ben presto condivide la scoperta con Francesco, il suo amico fidatissimo.
Insieme iniziano la lettura di quello che si rivela essere un libro di rimembranze, scritto proprio della regina Eleonora, in cui ella espone gli anni della propria infanzia. I due ragazzini vengono catapultati nel secolo XIV: rivivono le esperienze avventurose e divertenti, ma non prive di rischi, che la piccola Eleonora supera grazie ad arguzia, abilità e un pizzico di fortuna.
Grazia e Francesco, in questo modo, conoscono anche gli usi e i costumi della vita del Medioevo; trovano affinità col proprio mondo e scoprono che la loro piccola e tranquilla cittadina ha in realtà una storia e un passato glorioso.
Il libro è corredato di 30 illustrazioni “storiche” (disegni in bianco e nero) e una serie di lettere (realizzate con lo stile delle lettere miniate medievali), opera della stessa Monica Tronci Pau.
In copertina campeggia un’illustrazione in Plastilina: vi è una bambina che guarda fuori dalla finestra. Una finestra che nel racconto viene citata spesso e che assume una funzione nella trama.
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