Il crogiuolo, NurArcheoFestival, XIV edizione: domani, mercoledì 27 luglio, in scena I MUSICANTI DI BREMA RACCONTANO (Sadali, Giardini Podda, ore 18). Giovedì 28 Marco Baliani sbarca al Nuraghe Arrubiu di Orroli con OPPOSTI FLUTTI (ore 21.30)
NURARCHEOFESTIVAL, ancora avanti senza sosta. La quattordicesima edizione della rassegna firmata Il crogiuolo torna domani, mercoledì 27 luglio, a Sadali, dove arriva, ai Giardini Podda alle 18, il Teatro Bertolt Brecht di Formia con I MUSICANTI DI BREMA RACCONTANO, con Maurizio Stammati e Chiara Di Macco, adattamento di Pompeo Perrone, regia dello stesso Stammati.Quattro animali in fuga contro i soprusi e le prepotenze degli umani ma poi la soluzione è: ‘l’unione fa la forza’. Metafora del presente con risvolti attualissimi, lo spettacolo, raccontato con tecniche miste e con musica dal vivo, riflette sulla fuga e sull’approdo, sull’amicizia e il sopruso con uno sguardo all’utopia di un luogo dove tutto si fa più giusto e libero.
Sono tante le domande che nascono dalla visione di questo spettacolo: è giusto liberarsi degli affetti quando diventano vecchi e non più ‘produttivi’? E’ giusto sognare un posto migliore dove poter vivere senza sentirsi schiavi ma semplicemente seguendo le proprie aspirazioni? La gattina poetessa Emily e il gallo pittore Chagall riusciranno a raggiungere i loro amici a Brema o si accontenteranno della casa nel bosco?
Un altro ospite di eccezione del NAF 22 sarà al Nuraghe Arrubiu di Orroli giovedì 28 alle 21.30: Marco Baliani, attore, drammaturgo, scrittore, colui che ha dato il la in Italia al teatro di narrazione, impegnato nella prima regionale di OPPOSTI FLUTTI (produzione Casa degli Alfieri).
Così racconta:” Ci sarà anche il mare dentro le tante ‘opposizioni’ che guidano questo percorso narrativo. Il mare che con i suoi flussi separa o unisce, che rifiuta o che accoglie, sempre irrequieto, come noi umani che ci dibattiamo tra opposte visioni e opposti sentimenti. Racconterò di come la scrittura si oppone alla voce che narra, andando molto indietro nel tempo quando qualcuno cominciò a incidere su tavolette d’argilla strani segni che potevano essere interpretati solo sapendoli ‘leggere’. Ci sarà poi un misterioso biglietto a mettere in crisi la parola identità, opponendo lo sguardo degli ‘altri’ alla pretesa sicurezza del nostro io.
Infine dopo aver attraversato mari diversi, antichi e contemporanei, ci troveremo faccia a faccia con l’ultima opposizione, quella tra noi umani e la natura, e sarà una storia africana a raccontarcela. Ogni coppia di opposizioni sarà dunque veicolata da un racconto.
Seguendo il pensiero del filosofo Ernst Bloch, mi proverò a ‘pensare anche affabulando’. Partendo da storie popolari, miti, fiabe, leggende, la parola narrata compie continue digressioni. E a guidare dall’alto il mio sguardo sarà il dio degli opposti, quel fanciullo armato di arco che semina al contempo passione e distruzione, desiderio e ripulsa, l’alato Eros che continua da millenni a insidiare le nostre anime mortali”.
E Baliani il giorno dopo, il 29, sarà ai Giardini Podda di Sadali, alle 18, per presentare il libro La pietra oscura (Bompiani). Un po’ romanzo d’avventura, di formazione, un po’ fantasy ecologista, il libro incrocia vari generi per raccontare la scoperta di una pietra dotata di poteri particolari da parte di cinque ragazzi che frequentano la terza media.