Il leader leghista, in risposta ad un tweet del presidente del movimento Italia dei Diritti, apostrofa l’avversario come un “povero ominicchio” sui propri profili social; i sostenitori della Lega rincarano la dose con commenti anche offensivi contro la persona. Carlo Spinelli, solidarizzando con De Pierro, ripercorre alcuni momenti censurabili della vita politica del Capitano
Italia dei Diritti risponde all’attacco – subito dal presidente del movimento, il giornalista Antonello De Pierro – di cui si è reso protagonista il leader della Lega Matteo Salvini. Il “Capitano”, così come viene chiamato dai suoi sostenitori, ha apostrofato De Pierro sia sulla propria pagina Facebook che sul proprio profilo Instagram con l’espressione “povero ominicchio” in risposta ad un “cinguettio” di quest’ultimo.
La querelle non è certo passata inosservata data la mole di follower di cui Salvini gode sui social; parimenti non si sono fatti attendere i commenti dei sostenitori dell’ex Ministro degli Interni, arrivati anche agli insulti – piuttosto pesanti – nei confronti di De Pierro.
Carlo Spinelli, responsabile nazionale per la Politica Interna dell’Italia dei Diritti, solidarizzando con il proprio presidente ha commentato: “Innanzitutto voglio ricordare a tutti, Salvini compreso, che Antonello De Pierro è stato vittima di un’aggressione mafiosa ad opera del boss Armando Spada per aver denunciato un abuso edilizio di persone vicine al clan degli Spada. Non solo non è stato mai tutelato ma ne sta pagando le conseguenze personalmente, anche dal punto di vista professionale: stiamo quindi parlando di una persona che ha rischiato e rischia sulla propria pelle per difendere la legalità e i diritti dei cittadini.
Detto questo, voglio soffermarmi su quanto apparso sui profili social di Salvini che è solito ogni anno dare a qualcuno dell’«ominicchio»; due anni fa è toccato ad Alan Friedman, lo scorso anno è stata la volta del deputato Riccardo Ricciardi e quest’anno nella lista è entrato anche De Pierro.
Al post social sono poi arrivati i commenti dei sostenitori di Salvini: alcuni pacati; molti offensivi – e pesanti – contro il presidente IdD […] alcuni di questi insulti provengono da esponenti politici che siedono in Parlamento. Mi viene da dire – prosegue Spinelli – da quale pulpito viene la predica viste le situazioni poco piacevoli nelle quali è caduto il leader leghista: tanto per rinfrescare la memoria, tre anni fa si imbatté in una manifestazione di protesta contro la Lega in Sardegna e pubblicò delle foto dove metteva in mostra i volti e i corpi dei manifestanti (molti dei quali minorenni) violando la tutela della privacy. Anche in quell’occasione, sotto al post, si registrarono una valanga di insulti contro quei ragazzi.
Alla fine della fiera si scoprì che uno dei ragazzi immortalati dallo scatto di Salvini era un disabile. E come non ricordare nel 2016, durante un suo comizio a Soncino, quando qualcuno portò sul palco una bambola gonfiabile e il leader leghista apostrofò «ecco la sosia della Boldrini».
Andando ancora indietro, era il 2009, a Pontida pronunciò la frase «senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani, son colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati».
E potrei andare ancora avanti ma mi tengo le frasi celebri ed i comportamenti inappropriati del capitano leghista per il futuro. Intanto – continua l’esponente IdD – il presidente De Pierro ha chiesto un confronto con Salvini, un faccia a faccia pubblico dove ognuno potrà esprimere le proprie opinioni e i propri punti di vista basandosi sullo scontro politico e non sulla persona. Un guanto di sfida lanciato da Antonello De Pierro che speriamo Matteo Salvini raccoglierà.
Per concludere – chiosa Spinelli – voglio solidarizzare con il mio presidente per le offese ricevute garantendogli la mia presenza al suo fianco sempre e comunque”.
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