Punta Giglio Libera, associazioni: tutela in vista del turismo di massa
Le Associazioni e i Movimenti per la difesa della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e della Zona di Protezione Speciale (ZPS) di Punta Giglio dell’Assemblea del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, si rivolgono al presidente dell’Ente Parco e al sindaco del Comune di Alghero affinché adottino adeguate azioni di tutela anticipata in applicazione del principio di precauzione ambientale.Le associazioni in questione sono: Comitato Punta Giglio Libera con ANS Assemblea Natzionale Sarda, ASCE, Caminera Noa, Comitato Parco Agronaturalistico Nurra e Nord-Ovest Sardegna, Corona de Logu, Earth Gardners, Italia Nostra Sardegna, Legambiente Alghero, Liberu, LIPU Sardegna, Respublica, Sa Domo de Totus, Sardegna Possibile, Sardenya i Llibertat, Siamo Tuttimportanti Sassari – unitamente ai Componenti dei gruppi consiliari – Movimento 5Stelle Alghero, PD Alghero, Sinistra in Comune Alghero.
La legittimità di tale intervento da parte dell’Autorità amministrativa interessata è prevista dal nostro ordinamento in relazione ad attività potenzialmente idonee a determinare rischi per l’ambiente anche solo potenziali (Cons. Stato 18.5.2015 n.2495).
Tale intervento appare giustificato dalle azioni legali in itinere sulla legittimità delle attività avviate in regime di autocertificazione nell’area protetta (e non urbanizzata) di Punta Giglio appartenente alla Rete europea Natura 2000.
Sono infatti in corso due procedimenti presso il Tribunale Amministrativo Regionale – il ricorso della Società Quinto Elemento contro il Provvedimento interdittivo delle attività del “Rifugio di mare” emanato dalla Regione Sardegna e il ricorso al Presidente della Repubblica promosso dalla stessa Regione Sardegna contro il Comune di Alghero/Suape – entrambi aventi per oggetto il contestato possesso da parte della suddetta Società concessionaria dei requisiti soggettivi per l’esercizio delle attività della “Casa per ferie-Rifugio di mare” a Punta Giglio.
Nel frattempo, però, le molteplici attività dispiegate a Punta Giglio non sono solo quelle consentite a una “casa per ferie” ma vere e proprie attività alberghiere e extra alberghiere, che non potrebbero essere autorizzate neanche se in sede giudiziaria dovesse essere riconosciuto il possesso dei requisiti per gestire una casa per ferie.
Preoccupano in particolare gli incrementi della biglietteria di accesso al parco e il crescente carico antropico che tali attività stanno concentrando su questa parte così importante e delicata della falesia, nel corso della stagione di massima presenza turistica che corrisponde anche al periodo di nidificazione e riproduzione delle specie protette.
Per questi motivi il Comitato e le Associazioni per la difesa di Punta Giglio hanno promosso un appello cautelare al Consiglio di Stato – la cui udienza si terrà a Roma il 26 c.m. – per ottenere il rigetto o la riforma del provvedimento di sospensione dell’interdizione, disposta dalla Regione Sardegna, provvisoriamente concesso dal TAR alla Società concessionaria, in attesa dell’udienza di merito fissata per il prossimo 22 novembre.
La sospensiva dell’interdizione delle attività si è rovesciata in una ingiustificata ed illimitata licenza fuori controllo che, di fatto, sta mettendo a repentaglio la salvaguardia degli habitat protetti.
Si avanza pertanto la richiesta delle seguenti misure cautelative che rispettando il principio di precauzione ambientale di cui in premessa, puntino a salvaguardare la ZSC della falesia e a garantire in modo controllato la fruizione del bene comune, fino alla definizione della fondamentale questione legale sollevata dalla Regione Sardegna.