Studio CGIA Mestre-As.Tro: boom del gioco online e crollo del numero di imprese e lavoratori nel settore di slot e vlt
Studio CGIA Mestre-As.Tro:Già prima dell’emergenza COVID il settore del gioco lecito è stato sottoposto a forti tensioni: continui incrementi del prelievo e norme di contenimento dell’offerta (distanziometro, riduzione degli orari di apertura e accensione degli apparecchi).
Questi eventi, riducendone progressivamente i margini per gli operatori, ne hanno minato e ne minano la sostenibilità mettendone a rischio la sopravvivenza.
E’ quanto riportato nello studio della CGIA Mestre – come riporta l’agenzia Agimeg – in collaborazione con As.Tro, presentata oggi a Roma.
Gli occupati sostenuti dal sistema awp-vlt sono oltre 48mila. Il comparto è costituito da oltre 53mila imprese.
Nel periodo 2015/2021 si è avuto una riduzione del 39% (-164.374) di AWP e una corrispondente contrazione del 38% degli esercizi con AWP (-31.470).
Nel solo triennio 2019-2021 si sono «persi» oltre 6.600 esercizi (-11%).
Nel biennio 2020-2021 il comparto di slot e vlt ha subito il più lungo periodo di sospensione attività a causa dell’emergenza COVID: 166 giorni nel 2020 e da 151 a 178 nel 2021 a seconda delle Regioni.
Il susseguirsi dei provvedimenti di sospensione dell’attività ha fatto si che le aziende abbiano sopportato periodi lunghissimi di chiusura ininterrotta che oscillano da 218 sino a 245 giorni consecutivi.
Il gettito complessivo derivante dall’intero settore del gioco si è ridotto, nel corso del 2020 di 4,1 miliardi di euro, di cui 3,5 derivanti dagli apparecchi AWP e VLT.
Si è passati infatti – segnala Agimeg – dagli 11,3 miliardi di gettito del 2019 ai 7,2 miliardi del 2020. Dimezzato invece il gettito da awp e vlt, passati dai 6,7 miliardi del 2019 ai 3,2 del 2020, con un calo del -52%.
Le riduzioni della raccolta sono state percentualmente superiori alla perdita di gettito (rispetto all’anno 2019). Le stime per il 2021 parlano di una raccolta per awp e vlt di 19 miliardi di euro, in calo del 59% rispetto ai 46,5 miliardi del 2019.
A partire dal 2015, ogni anno sono state aumentate le aliquote del PREU su slot e vlt e questa continua crescita ha comportato una forte riduzione del margine della filiera passato dal 42% del 2017 a meno di 1/3 nel 2020.
Proprio nel 2020 e nel 2021 si sono avuti ulteriori incrementi delle aliquote del PREU, che apparentemente non sembrano eccessivamente elevate, perché sono applicate sulla raccolta, ma se si rapportano al margine si scopre che corrispondono a un prelievo che per le AWP è attorno al 70% e per le VLT al 60%.
La riduzione della raccolta, registrata nel biennio 2020 e 2021 non è solamente dovuta all’emergenza COVID, ma anche ad ulteriori prescrizioni normative entrate in vigore proprio dal 2020: introduzione della tessera sanitaria, aumento della tassa sulle vincite, riduzione delle soglie del payout.
Nel periodo 2018–2021, si è avuta anche una riduzione degli occupati di almeno 8.400 unità, si tratta di una riduzione di quasi il 15%.
Mentre, nello stesso periodo il calo del fatturato arriva a sfiorare il 60%, sintomo evidente della drammaticità del biennio 2020–2021 vissuto dagli operatori del gioco lecito.
Nel rapporto della CGIA Mestre c’è anche un focus sul gioco online. Nel biennio 2020 e 2021 i tassi di crescita del gioco online sono esplosi.
Nel 2020 la crescita è stata del 45% e nel 2021 la spesa è aumentata di quasi 2/3.
Si presume che i lunghi periodi di sospensione dell’attività subiti dal gioco fisico per l’emergenza sanitaria, abbiano sicuramente concorso a questo rilevante aumento.
Ai giocatori nel corso del 2021 è ritornato circa il 94% del giocato, mentre l’effettiva spesa è di circa il 6% del giocato (raccolta).
La raccolta è passata dai 36,4 miliardi del 2019 ai circa 70 del 2021. La spesa invece da 1,8 miliardi del 2019 a 4,4 del 2021.
In soli 5 anni il gettito è triplicato: da 212 milioni nel 2015 a 634 nel 2020. Nel 2021 si stima che abbia raggiunto un ammontare di almeno 887 milioni di euro.
Attualmente vi sono 84 concessionari di cui 53 italiani – segnala Agimeg – e 31 di diversa nazionalità.
La maggior parte dei concessionari esteri hanno sede a Malta (27), le rimanenti società provengono dalle seguenti nazioni: Bulgaria, Francia, Slovenia e Svezia. I siti attraverso i quali viene esercitato il gioco a distanza sono 433 di cui 330 in capo a concessionari italiani e 103 a quelli esteri.
I 53 Concessionari del gioco online presenti in Italia occupano 4.351 addetti.
L’esercizio e la raccolta del gioco online è quindi solo una delle attività svolte da queste imprese.
Si stima che i proventi del gioco online dei 53 Concessionari italiani rappresentino un ammontare di risorse in grado di sostenere almeno 1.500 lavoratori.