Scusate se rubo cinque minuti del vostro tempo.
Ringrazio la genialità e il talento dell’artista Salvatore Garau, che ci pone davanti un grande quesito: “ma la vita.. è comunque arte..?”
Ugualmente ringrazio tutti coloro che sono riusciti con scienza nel dire e passione nel fare, a suscitare, nella normalità di ogni giorno, ripensamenti e riflessioni in un sempre maggior numero di persone.
Forse l’ottusa politica, di cinquanta deformi e stupide piante, vorrebbe farne solo una questione di banale routine.. con la presunzione di trattare i cittadini da emeriti ignoranti e considerarsi unica depositaria del bello e del sapere.
Ma esiste anche una realtà diversa.. che non è solo quella di un modo di pensare.. ma è un modo di vivere.. vivere diversamente.. quella di raggiungere il giusto equilibrio e convivenza tra uomo e ambiente.. Riconoscere a Madre Terra una propria “umanità”.. in un rapporto paritario e non subalterno. Abbiamo mai chiesto a queste piante.. ti posso tagliare..? o scusa stai bene..? o immaginare di raccogliere un frutto necessario alla nostra vita e chiedere ad alta voce.. posso..? e aspettare una risposta..?
Mujica dice che si può.. anzi si deve.. egli supera il limite intellettuale del concetto di “bene comune”, lui è ben oltre, lui vive la consapevolezza di essere lui stesso parte di quei “beni comuni” come insieme delle condizioni di vita di una società, che favorisce il benessere, il progresso umano di tutti i cittadini. In lui non si vede povertà. In lui si vede ricchezza..
A questo punto mi domando “chi è l’alieno..?”
Lo sa bene anche Ovidio Marras, il pastore sardo che, il 18 agosto 2018 nel Tribunale di Cagliari, con caparbietà, si è opposto per anni alla Sitas, gigante immobiliare che aveva deviato la vecchia strada bianca del suo podere per costruirci sopra un grande resort di lusso in riva al mare, in un tratto fra i più belli ed incontaminati della costa sud-occidentale della Sardegna.
Lezione di nobile “politica”.. forse persino più alta dello stesso concetto di “bene comune” inteso come insieme indivisibile di quanto necessario alla vita di tutti gli esseri viventi e non.. senza vincoli né di luogo, né di tempo.
Se già può sembrare altissimo e auspicabile un rapporto paritario tra uomo e terra.. qui si rasenta l’eccelsa pazzia.. Si intravede un rapporto di subalternità ma diversa, opposta.. non l’uomo che domina la natura.. ma l’uomo che sceglie in libertà e coscienza di essere lui subalterno.. Lui, Ovidio, vecchio e mortale.. che difende la sacralità della Terra.. e la natura sembra quasi che lo ripaghi con aria, acqua, mare, cielo.. vita vissuta.. e spero tanta vita da vivere ancora.
Adesso, in conclusione, auspicare di vincere questa battaglia, come spero di tutto cuore, mi sembra oltre che snervante.. deprimente e forse inutile.
Lusinghiero è persino pensare che saremo tutti sempre vigili e presenti.Ma solo quando un nuovo modo di pensare sarà diventato comune, normale.. solo allora la politica sentirà il peso della propria meschinità e, talvolta, arroganza.. e avrà rispetto dell’intelligenza dei cittadini e del contradditorio.. e la gioia del servizio.
Ecco perché dobbiamo continuare all’inverosimile e sentire forte l’esigenza di concepire e creare un nuovo tipo di società, soprattutto per il futuro delle nostre generazioni.. perché mai e poi mai vorrei passare agli occhi dei miei figli e dei miei nipoti, come la generazione che si è venduta le spiagge, le pinete, il “demanio”.. le strade, le piazze.. le acque pubbliche.
C’è da domandarsi per quanto tempo ancora, sotto i colpi di questa subdola persuasione e falsa cultura liberista, come cittadini di questa Nazione potremo difendere questa ricchezza, per definizione dello Stato, perché resti non cedibile, né alienabile, né usucapibile, proprio per il futuro e il bene dei nostri figli e nipoti, come patrimonio comune di tutti i cittadini, in egual misura.. di ognuno di noi “… senza distinzione di … condizioni personali e sociali”.
E allora che sempre ci siano le urla di un artista.. cinquanta pini scolpiti dalla forza del vento da salvare.. un immenso museo a cielo aperto da scoprire.
Corrado Bisogni