Xfiles e il ruolo rivoluzionario dell’agente speciale Dana Scully
Dana Scully è la coprotagonista, insieme a Fox Mulder, della serie televisiva Xfiles:una serie che ha plasmato, dopo Twin Peaks, la storia delle serie tv.
Interpretata da Gillian Anderson, Dana è un personaggio femminile importante e rivoluzionario per il mondo delle serie tv e non solo.
La serie televisiva Xfiles
La serie televisiva creata da Chris Carter è stata trasmessa dal 1993 fino al maggio del 2002, per ben 10 stagioni più un’ulteriore stagione trasmessa nel 2018.
La storia della serie Xfiles è incentrata sulle speciali indagini di due agenti dell’FBI, impegnati ad indagare su casi misteriosi e irrisolti, legati a fenomeni paranormali:
gli Xfiles appunto.
I due agenti sono Fox Mulder, interpretato da David Duchovny, e Dana Scully, interpretata da Gillian Anderson, attrice fortemente voluta dal produttore Chris Carter.
I protagonisti: Dana Scully e Fox Mulder
Le differenze caratteriali e di vedute dei due agenti portano a discussioni interessanti che contraddistinguono l’intera serie e fanno apprezzare maggiormente la sintonia che successivamente, e pian piano, si crea tra i personaggi.
Fox Mulder, fervido sostenitore della esistenza degli extraterrestri e della presenza di una cospirazione governativa che ha il fine di negare la loro esistenza;
e Dana Scully, medico patologo, che ragiona e agisce con logica scientifica ed è inizialmente molto scettica nei confronti delle idee del collega Mulder.
Agente Speciale Dana Scully…
Dana Scully entra a far parte degli Xfiles per affiancare l’agente Fox Mulder.
Il suo iniziale atteggiamento di diffidenza nei confronti di Mulder viene temperato dalle esperienze che si trova ad affrontare nei vari episodi;
esperienze che la porteranno a dubitare spesso delle proprie convinzioni, senza però mai eliminarle completamente.
Il personaggio è in continua evoluzione ma non perde mai la sua peculiare caratteristica che la porta a fare sempre riferimento a concreti elementi scientifici oggettivi e riscontrabili, ciò che le ha permesso di affrontare e chiudere brillantemente numerosi Xfiles.
…l’equilibrio perfetto con l’agente Fox Mulder
Lo scetticismo di Dana è temperato dalle teorie di Mulder e viceversa:
un equilibrio costante tra di loro, che conferisce maggior credibilità al lavoro specialissimo dei due agenti che non smettono mai di aiutarsi e sostenersi.
I due personaggi si completano perfettamente a vicenda:
il loro rapporto, un amore platonico senza troppi clichè tradizionali ma con la certezza di esserci sempre l’uno per l’altro e di sostenersi, nella vita e nel lavoro, caratterizza l’intera serie.
Il ruolo rivoluzionario di Dana Scully
Il ruolo di Dana Scully è un ruolo rivoluzionario per le serie tv:
prima di lei un personaggio simile, ma non visibile, è stato quello di Diane Evans nel ruolo di collaboratrice dell’agente dell’FBI Dale Cooper in Twin Peaks.
Ma Diane era una presenza fantasma:
si materializzava solo attraverso la sua voce nel registratore e non è mai comparsa, se non nell’ultima stagione speciale, andata in onda nel 2017.
La scienza, la razionalità, la logica…
Dana invece è presente in praticamente ogni episodio ed è un personaggio centrale insieme a Fox Mulder:
protagonista femminile indiscussa, resiste in un ambiente prevalentemente maschile senza essere relegata in una posizione di secondo piano. Anzi.
Il suo atteggiamento e il suo carattere sono fondamentali per la risoluzione dei casi, dimostrano e confermano in ogni situazione la sua competenza e la sua razionalità nell’affrontare le situazioni più strane e surreali.
… e la fede religiosa
Un ulteriore aspetto interessante della personalità di Dana Scully è quello religioso.
Nasce da una famiglia cattolica, porta una collana con la croce e, all’inizio della serie, è identificabile come cattolica non praticante.
Questo aspetto molto personale viene offuscato dalla scientificità e razionalità con cui affronta gli Xfiles ma torna ad essere presente in alcuni momenti della serie, come quando, ad esempio, viene colpita da un cancro o quando è testimone di eventi che la scienza, da sola, non può spiegare.
Il femminismo nella serie…
Il femminismo nella serie, tutto incentrato sulla figura di Dana, è un femminismo passivo, di difesa, perfettamente aderente agli schemi maschili consolidati degli anni ‘90:
Scully si adatta e resiste in un ambiente composto prevalentemente da uomini, senza essere considerata una presenza accessoria grazie alle sue spiccate e necessarie capacità dimostrate nelle attività investigative.
La sua figura si rivela imprescindibile per portare avanti il lavoro degli Xfiles.
… le scelte narrative…
Allo stesso tempo tutte le dinamiche distruttive della serie vengono riversate sul suo personaggio che sarà costretto a subirle senza possibilità di scelta:
viene rapita dagli alieni, ingravidata senza il suo consenso, viene fatta ammalare di cancro e guarita grazie a un chip che può controllarla.
La scelta di riservare numerose situazioni avverse al personaggio femminile se da un lato può essere considerata una scelta narrativa sconveniente, dall’altra ha rafforzato la figura di Scully, che ha affrontato con tenacia ogni situazione senza mai mollare la presa.
…e le dinamiche sul set
Non solo: in realtà striscianti dinamiche maschiliste, oltre a riflettersi nello schermo, si consumavano anche sul set.
Gillian Anderson, in un’intervista a Variety, ha spiegato come i produttori volessero che lei, quando Scully e Mulder si dirigevano verso attività investigative, camminasse dietro al suo collega David Duchovny.
Ma Gillian Anderson si era ribellata a queste condizioni e, grazie alla sua fermezza e alla sua innegabile bravura, ha conquistato il rispetto e l’amore del pubblico.
L’attrice, inizialmente, non si era resa conto dell’impatto femminista del suo personaggio:
pensava semplicemente che quel personaggio non fosse mai stato rappresentato e che, per questo, potesse considerarsi unico.
“The Scully effect”: l’impatto positivo del personaggio per le donne nel mondo della scienza
Il personaggio di Dana Scully ha avuto un forte impatto positivo per il ruolo delle donne nel mondo della scienza.
Un sondaggio condotto dal Geena Davis Institute on Gender in Media, un’organizzazione di ricerca statunitense senza scopo di lucro, fondata nel 2004 dall’attrice Geena Davis, che ricerca la rappresentanza di genere nei media e sostiene la parità di rappresentanza delle donne, lo dimostra:
le donne che guardavano regolarmente Xfiles avevano il 50% in più di probabilità di lavorare in un campo riguardante la scienza, la tecnologia, l’ingegneria o la matematica (STEM).
Dana Scully: un modello “positivo propositivo” per le donne
Le donne si sono interessate a queste materie, non certo per Xfiles ma “anche” per Xfiles;
e non si può nemmeno escludere che questo impatto influirà anche sulle generazioni a venire, proprio grazie al personaggio di Scully.
La visione nei piccoli schermi di questo personaggio ha permesso alle ragazze di realizzare che quella rappresentazione poteva essere una realtà percorribile e possibile anche per loro.
Un vero e proprio modello “positivo propositivo” per le ragazze che vorrebbero intraprendere questa strada e per le donne che sono già inserite in studi scientifici.
Gli effetti sociali positivi che una serie tv può generare
Il femminismo di difesa che la serie Xfiles rappresenta non ha impedito al personaggio di diventare l’icona di una serie che, oltre ad aver aperto la strada della serialità televisiva vera e propria, è riuscita a rappresentare la figura femminile in modo estremamente interessante, contribuendo a dare maggior credibilità e dignità al lavoro delle donne nelle STEM, campo di studi considerato prevalentemente maschile.
La serie, prodotta negli anni ’90 e creata secondo gli schemi lavorativi e sociali di quei tempi, prevalentemente maschili, e con alcuni problemi di narrazione conseguenti, ha comunque permesso di sradicare importanti pregiudizi inconsci.
A dimostrazione di quanto sia stimolante una rappresentazione di questo genere e di quanto sia importante tenere in considerazione questo tipo di comunicazione, in grado di generare effettivi sociali positivi che si prolungano nel tempo attraverso le generazioni.
Elena Elisa Campanella