ASINCRONIE: sabato tra libri, performence e proiezioni
Asincronie: il poeta e camminatore Emiliano Cribari con il libro “Errante”, i Meridiano Zero nella performance “Buio” e i film di Lodeserto e Tortone
SASSARI: La terza giornata di ASINCRONIE – festival del cinema documentario e della fotografia inizia allo Spazio Bunker, in via Porcellana 17/A, con la presentazione del libro di poesie e fotografie “Errante” (edizioni emuse) del poeta, fotografo e camminatore Emiliano Cribari alla presenza dell’autore e dell’editrice Grazia Dell’Oro (alle 18) e con la performance inedita “Buio” della Compagnia Meridiano Zero (alle 20).
Poi prosegue al cinema Cityplex Moderno (dalle 21.30) con la visione – ingresso gratuito – dei documentari “Le case che eravamo” di Arianna Lodeserto sull’emergenza abitativa a Roma e “Mother Lode” di Matteo Tortone, ambientato tra i minatori di La Rinconada in Perù, in anteprima regionale, alla presenza del regista.
Emiliano Cribari, fiorentino, classe 1977, di sé dice: «Ho iniziato a fotografare il primo giorno d’asilo:
uno scatto sfocato, turbato, in controluce, di mia madre che di spalle se ne va.
Ancora oggi sogno quella stessa imprecisione, quella sporcatura dello sguardo che fa di una scheletrica cornice un racconto.
Così ho legato la fotografia alla ferocia del tempo che passa. Fotografo quasi soltanto in bianco e nero, per scarnificare, per sottrarre».
Nel libro “Errante” racconta, con parole e fotografie i suoi viaggi a piedi tra le montagne dell’Apennino, «un omaggio al nascosto, al taciuto, all’incontenibile urgenza di tornare animali».
A dialogare con lui ci sarà Grazia Dell’Oro, la fondatrice di emuse, casa editrice di fotografia e d’arte nata nel 2014. Emiliano Cribari tornerà sabato all’Argentiera per guidare una passeggiata letteraria con partenza alle 9.30 da Pozzo Podestà.
“Buio” è una performance inedita della compagnia sassarese Meridiano Zero, costruita su musica e testi partendo da alcune suggestioni nate dalle immagini del filmato Les Mines/The Mines/Le Miniere messo a disposizione del festival da CINEMATEK di Bruxelles, il più vasto archivio esistente sulle miniere europee.
Il primo documentario in visione al Cityplex (dalle 21.30), “Le case che eravamo” di Arianna Lodeserto, racconta, attraverso filmati d’archivio, le trasformazioni impossibili della periferia di Roma tra il 1948 e il 2018, e la crisi abitativa che affligge la capitale italiana, dove migliaia di famiglie sono prive di un tetto, nonostante l’esistenza di un patrimonio edilizio sfitto.
Con “Mother Lode” il giovane documentarista piemontese Matteo Tortone realizza una metafora amara sulla cupidigia umana.
Il film è ambientato nella miniera peruviana de La Rinconada, la città più alta del mondo, e descrive lo sfruttamento e la disumanizzazione dei minatori, ridotti a semplice manodopera.