Buon cibo – Clima e sviluppo dei piccoli centri
Buon cibo – Clima e sviluppo dei piccoli centri – Dal festival di Siddi le ricette per il futuro.
Buon cibo – Clima e sviluppo dei piccoli centri – “Un bilancio estremamente positivo che ci incoraggia ad andare avanti verso la prossima edizione”.Così il sindaco di Siddi, Marco Pisanu, commenta la quindicesima edizione di Appetitosamente che si è appena conclusa nel piccolo centro della Marmilla.
Il festival regionale del buon cibo ha richiamato a Siddi migliaia di persone che hanno preso parte a incontri, laboratori, concerti e degustazioni.
Attorno al tema del cibo di qualità anche dibattiti su problemi cruciali per il futuro del pianeta che possono essere affrontati proprio partendo dal basso e dalle comunità locali più piccole.
È il caso del surriscaldamento climatico che ha tenuto banco durante la videoconferenza organizzata con il climatologo Luca Mercalli.
L’esperto, che ha scelto di rinunciare a prendere gli aerei per i suoi spostamenti, ha sottolineato l’impatto delle scelte dell’uomo sul pianeta.
A partire da come e cosa mangiamo: “Sulla Terra ormai siamo 8 miliardi, per nutrirci stiamo deforestando grandi quantità di territori e pescando oltre misura.
Ogni nostro gesto ha un senso e per questo siamo chiamati a fare delle scelte.
Una di queste potrebbe essere quella di diminuire il consumo di carne e aumentare la qualità di ciò che mangiamo”.
Nella conversazione con l’esperto di cibo Corrado Casula si è parlato anche di sprechi: “Dobbiamo cercare di abbatterli. Questo non significa fare delle rinunce ma ottimizzare ciò che mangiamo e utilizziamo.
La nostra parsimonia può andare a vantaggio degli altri, dei singoli e delle comunità” ha proseguito Mercalli che poi ha parlato anche di energie rinnovabili, un tema di stretta attualità per la Sardegna.
“Dobbiamo tenere conto delle scelte del passato in riferimento a cosa è successo con l’industrializzazione e pensare che quelle che faremo cambieranno il territorio. Con le energie rinnovabili, che ci aiutano a superare le fonti fossili, dobbiamo valutare le scelte in termini di reversibilità e irreversibilità.
È un tema che riguarda anche la Sardegna e va affrontato con la massima attenzione”.
Durante la seconda giornata di Appetitosamente si è discusso anche del futuro dei Comuni sardi e delle sfide che attendono le amministrazioni locali.
Il dibattito, alla presenza di Maria Antonietta Mongiu del comitato per l’insularità in Costituzione e Daniela Sitzia direttrice dell’Anci Sardegna, è partito proprio dal cibo e dall’esperienza di Davide Atzeni, chef sardo che dopo dieci anni passati a lavorare in Francia ha deciso di tornare nell’Isola, a Sanluri, dove un anno e mezzo fa ha aperto il suo ristorante: “Noi chiediamo che i Comuni siano in grado di supportare attività imprenditoriali come le nostre garantendo che i servizi attorno funzionino”.
Servizi che tuttavia spesso le amministrazioni faticano a garantire.
Sul tema la visione del primo cittadino di Siddi è chiara: “Occorre lavorare tra Comuni vicini e fare accordi di comunità.
Serve un progetto di sviluppo definito e un percorso comune perché altrimenti paesi di seicento abitanti da soli non vanno da nessuna parte”.