Si è concluso il Festival della Resilienza in Sardegna con 6 settimane di partecipazione civica, riqualificazione urbana e animazione culturale nel territorio di Macomer e del Marghine. Il Festival, giunto alla sua ottava edizione, è partito come ogni anno con una chiamata rivolta ad artisti da tutto il mondo, la quale ha ricevuto centinaia di risposte da oltre 30 paesi sparsi su quattro continenti. Lo scopo di questa nuova edizione, denominata “Primitivə” era quello di espandere il patrimonio di Muraghes, il nuovo parco dell’arte nuragica e muraria. Sono state tuttavia numerose le iniziative partecipative e gli eventi culturali nei mesi di Luglio e Agosto per riqualificare Piazza Repubblica e il quartiere periferico di Santa Maria a Macomer.
Riqualificazione urbana partecipata
L’APS ProPositivo, organizzatrice della manifestazione, ha deciso di operare su questo quartiere per due ragioni principali: “perché le sue iniziative non erano mai giunte qui” dichiara il gruppo di organizzatori, che vanta una media di circa 30 anni di età.
“Ma soprattutto” aggiungono “perché la zona è la più popolosa del paese così come appare essere anche la più marginalizzata e abbandonata ad un crescente degrado. Luglio è stato perciò il mese dedicato alla riqualificazione, attraverso interventi partecipativi di pulizia, edilizia, allestimento, arte creativa e scoperta del territorio. Le prime azioni di pulizia collettiva sono partite all’inizio di questo mese, coinvolgendo MacomerTiRipulisco, un nuovo gruppo di giovani attivisti impegnati nella pulizia della comunità.
In seguito Francesco Bonomo, Agnese Fois e Daniel Dwerryhouse del collettivo AmoriDifficili hanno portato la loro arte nel quartiere con un percorso partecipato intitolato “Frade meu, Meu Frade”, basato sulla tradizione dei Fedales.
Per la terza settimana è stata invece la volta degli interventi edili per recuperare gli spazi e metterli in sicurezza, in modo tale da poter ospitare i laboratori volti all’ideazione creativa del nuovo spazio e alla sua pittura con la street art. Il primo laboratorio, “La Piazza che vorrei” è stato a cura di Azzurra Lochi e Valentina Vinci ed era rivolto a bambini e adolescenti con un percorso creativo pensato per reinventare il nuovo spazio. Pensiero che divenuto realtà la settimana successiva con l’inizio dei laboratori artistici di street art aperti a tutti e volti a dipingere mura e pareti.
Il nuovo parco Muraghes
Diverse tappe sono state dedicate a Muraghes a partire dal tour di nuraghi e murales. Il 4 agosto è stato invece presentato il progetto pubblicamente mentre Arrogalla, compositore sardo che unisce i suoni tradizionali all’elettronica, ha performatk la mappatura sonora del Marghine. Da qualche anno, il festival ha messo al centro della propria progettazione lo sviluppo del parco Muraghes utilizzando il Festival della Resilienza come cantiere progettuale.
“Si tratta di un parco, un progetto, un’idea di futuro – afferma Gian Luca Atzori, presidente dell’Aps ProPositivo -. È l’incrocio tra Murales e Nuraghes nel Centro Sardegna, nato come tentativo di unione tra l’immenso patrimonio culturale presente nel nostro territorio al fianco del lavoro di riqualificazione urbana e artistica svolto da noi negli ultimi anni, dando vita ad una piattaforma dal grande potenziale turistico”.
Gli eventi: da De Magistris a Frankie Hi NRG
Ad agosto abbiamo inugurato e animato la piazza e la comunità con ospiti nazionali e artisti internazionali. Siamo partiti il primo di agosto con l’ex-sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha presentato il suo libro “Attraverso Napoli, 10 anni di Passione”. Un viaggio dall’abbandono dei luoghi al recupero degli spazi. Il giorno seguente è stato invece dedicato alle nuove generazioni.
Ha partecipato Danilo Lampis, assessore di Ortueri, autore del libro “Essere Giovani non è una scusa”, mentre lo street artist sardo Ciredz ha creato un’opera di oltre 10 metri di fronte alla piazza. In seguito c’è stata la presentazione di nuovi ambienti virtuali e videogames a cura di Sardinia Game Scene. Giovedì 4 agosto, invece, oltre alla presentazione di Muraghes e al live set di Arrogalla, è salito sul palco il celebre Frankie Hi NRG.
L’ultima settimana di Resilienza22 è stata invece dedicata interamente ai due vincitori della quarta edizione del Contest Internazionale di Street Art promosso dall’APS ProPositivo all’interno della manifestazione. Diversi artisti, tra cui Holly Pereira (Irlanda) e Alan Myers (Argentina), sono arrivati a Macomer il 5 agosto per dipingere case e palazzine con i temi che hanno sempre caratterizzato il Festival: dal rapporto tra tradizione e innovazione al gap intergenerazionale, le nuove migrazioni e le nuove forme di relazione interpersonale.
8 anni di Festival della Resilienza
Dal 2015, il festival ha coinvolto oltre 50 partner locali, nazionali ed europei, producendo: circa 100 eventi culturali; tre scuole di alta formazione con La Stampa e L’Espresso; 10 residenze teatrali e musicali con Sardegna Film Commission e Sardegna Teatro; tre contest internazionali di street art.
“Attività che nel tempo hanno prodotto circa 40 murales in sette Comuni e coinvolto più di 200 ospiti tra ricercatori, giornalisti, scrittori e artisti, con un valore indotto sul territorio di oltre 300mila euro”, aggiunge il direttore organizzativo, Luca Pirisi. Questo incontro tra arte primitiva e contemporanea, è anche l’anima dell’ottava edizione del festival attraverso il concetto di Primitivə.
Come i graffiti e le prime pitture rupestri così antiche e così attuali. Secondo la direzione artistica affidata a Isabel Gollin, “ancora oggi ci esprimiamo lasciando un segno sulle pareti, con un’azione preistorica, per raccontare la nostra contemporaneità. Primitivəcome la condizione attuale, fatta di paure, limitazioni e incertezze in cui riscoprire l’essenziale, il benessere primordiale”.
Edizione Primitivə
È come se ci trovassimo di fronte ad un futuro primitivo, “un futuro che non riesce a delinearsi, come se fosse bloccato da un passato che continua a riemergere”, afferma Azzurra Lochi, direttrice culturale del festival. “Ne è espressione il simbolo “ə” ,schwa/scevà, protagonista di un dibattito presente che tenta di lasciarsi dietro un passato e una tradizione per delineare un’evoluzione inclusiva a partire dal linguaggio.” Il festival si è svolto con diverse attività partecipative tra giugno e luglio e ha visto la sua conclusione ad agosto a Macomer.
Link: http://propositivo.eu