Ospite speciale del programma è stata Edith Bruck, scrittrice italo-ungherese e testimone della Shoah. Bruck, famosa per aver pubblicato romanzi e poesie che hanno raccontato le sofferenze vissute nei campi di concentramento, è stata di recente insignita del Premio Strega Giovani con il racconto Il Pane Perduto.
I timori per la destra al governo:
Durante la trasmissione, la scrittrice ha espresso i suoi timori per l’avvento di una destra “che grida” al governo, per paura di un aumento di razzismo e discriminazione verso i più deboli. Queste le sue parole: “il fascismo non è mai stato seppellito e va verso la destra in qualche misura; i fascisti italiani voteranno tutti per la Meloni”.
Verso la fine della trasmissione si è trattato del recente attentato avvenuto a New York del famoso scrittore indiano, naturalizzato britannico, Salman Rushdie. L’autore aveva subito nel 1989 una fatwā da parte dell’ayatollah Komeini, ex capo spirituale iraniano. La causa è stata la pubblicazione di un racconto, I Versi Satanici, chiaramente allusivo alla figura di Maometto e perciò ritenuto blasfemo.
Le affermazioni:
Nel suo intervento la scrittrice italiana ha espresso tutta la sua solidarietà nei confronti dello scrittore. Ha però terminato il discorso con delle affermazioni poco chiare. L’autrice de il Pane Perduto si è mostrata spaventata, e una frase in particolare merita un’analisi più approfondita: “Io credo che l’ayatollah e tutta quella cultura, non voglio dire Musulmana, sono vendicativi e non dimentichino niente, anche dopo 50/60 anni”; ha concluso il riferimento raccontando un aneddoto che la riguarda: “Quando vivevo in Israele ricordo di essere stata tradita da alcuni ragazzi palestinesi che io avevo difeso; io quindi non dimentico che anche dopo 50 o 100 anni non bisogna mai fidarsi totalmente”.
Questa affermazione che pecca di chiarezza è di difficile interpretazione, perché potrebbe essere vista in maniera negativa; infatti, un ascoltatore potrebbe essere indotto a pensare che il popolo palestinese sia in qualche modo invischiato in questa faccenda, che dagli anni Ottanta ad oggi ha visto protagonisti solamente integralisti iraniani.
Fermo restando che tutte le religioni hanno i propri integralismi, esporsi in questo modo per tacciare gli integralisti islamici di essere più astiosi per motivi culturali non è una scorciatoia verso il percorso di pace che tutti ci auguriamo. Come se non bastasse queste sue affermazioni non aiutano la causa di chi quotidianamente subisce le angherie dei più forti. In un periodo come questo e soprattutto, spaventata per l’avvento di una possibile destra dalle idee discriminanti, la Bruck ha fatto così il loro gioco, volente o nolente.
Link alla puntata intera: https://www.la7.it/in-onda/rivedila7/in-onda-12-08-2022-448229
Umberto Zedda