“I mostri non stanno sotto il letto, ma stanno nella cassetta della posta” è il nuovo singolo de Il Re Tarantola
Il Piccio Records in collaborazione con La Stalla Domestica presenta:
I mostri non stanno sotto il letto, ma stanno nella cassetta della posta,
nuovo singolo dell’irriverente cantautore punk
Il Re Tarantola disponibile dal 24 agosto su tutte le piattaforme di streaming e in radio.
Il Re Tarantola descrive il brano così:
“Parla di piccoli/grandi disagi e piccole/grandi tragedie, per lo più riguardanti la vita domestica, ma anche gli amici drogati, le donne e le cazzate prese sul serio.
C’è anche una leggenda sulla morte di nostro signore Gesù Cristo”.
L’uscita del brano è accompagnata da un videoclip realizzato “Per far vedere come e con cosa registro le mie canzoni nel mio home studio. Roba da nerd”.
Sotto il video compaiono dei sottotitoli “motivazionali” per gli spettatori.
CREDITS BRANO
Scritta, suonata, registrata e Mixata da Manuel Bonzi nel suo monolocale con il suo “La Stalla Domestica studio mobile”.
CHI È IL RE TARANTOLA
Sono Manuel Bonzi, artisticamente mi faccio chiamare Il Re Tarantola, nome d’arte che non mi piace molto e che non ha neanche una storia interessante, cioè, ha una storia, ma non è interessante.
Sono di Bienno, paese che molti cittadini direbbero “di montagna”, della Valcamonica, tra Brescia e Ponte di Legno.
La Valcamonica è un posto molto bello, piace a molti, ma a me non piace, perché odio la montagna, le ciaspolate e tutte quelle cose lì, a me piace il mare, ma penso di abitare nel paese più lontano dal mare di tutta Italia, trovandosi più o meno al centro del nord, dove lo stivale si allarga e le spiagge più vicine sono a 300 km e sono tipo quelle di Caorle, o di Sottomarina, o quei posti lì, insomma, più o meno le spiagge più brutte d’Italia.
Ho sempre avuto un’attitudine Lo-fi, non inteso come musica registrata male, ma un po’ “Nouvelle vague”, proprio come nella definizione che c’è su Wikipedia.
Il Re Tarantola è un cantautore/punk/alternativo di Bienno (BS), che caratterizza i suoi lavori da testi ironici, brillanti e “dal raro dono dell’istintivo, istintivamente fresco, autentico, appiccicoso – in senso buono – Pop” (cit. Rockit).