Negati i diritti alla Vita e alla Giustizia
Per oltre tre anni io e la figlia Anna abbiamo chiesto che fossero accertate tutte le cause e le responsabilità presentando per due volte opposizione alla richiesta di archiviazione;
ma è stata negata la celebrazione di un processo.
Nella seconda ordinanza di archiviazione si legge che l’evento mortale è derivato dalla vetustà e dalla inadeguata manutenzione dei mezzi;
che vi è una colpa per la mancata corretta manutenzione dei mezzi e soprattutto per aver fatto circolare un veicolo pericoloso e inidoneo alla circolazione stradale ma, al tempo stesso, si ritiene superflua la celebrazione di un processo, senza una vera motivazione.
Attendiamo con fiducia perché si tratta di un tema di interesse pubblico che riguarda la salute e la vita di tutti i cittadini utenti della strada.
Le più importanti riforme degli ultimi anni derivano da sentenze della Corte di Strasburgo, sarebbe davvero motivo di conforto e speranza l’attenzione per le morti sul lavoro e sulla strada, da noi più numerose che in altri Paesi europei e ancora sottovalutate.
Speriamo che possa affermarsi un principio di civiltà e che la morte di una persona sia riconosciuta un motivo sufficiente per celebrare un processo.
Gioia Bucarelli