Il trio composto da Marco Farris, Maurizio Congiu e Bruno Tagliasacchi protagonista domani (giovedì 18 agosto), al Caffè Gitano di Mogoro per la rassegna Jatzilleri, costola del Pedras et Sonus Jazz Festival.
Secondo appuntamento Mogoro per Jatzilleri, il preludio alla quinta edizione del festival Pedras et Sonus, una ghiotta prima parte che fa da preludio all’edizione 2022 che si terrà in autunno tra Parte Montis e Alta Marmilla, con la direzione artistica della musicista Zoe Pia.
Domani (giovedì 18 agosto) alle 21 protagonisti al Caffè Gitano, in piazza S‘ecca Matteddu, saranno tre musicisti sardi che da oltre dieci anni hanno deciso di approfondire il proprio percorso musicale all’estero: Marco Farris all’armonica a bocca da Londra (sovente in tournée in tutta Europa con il leggendario bluesman ‘Louisiana Red’), Maurizio Congiu al contrabbasso da Parigi (con una vasta esperienza internazionale che gli ha permesso di collezionare illustri collaborazioni con musicisti del calibro di Didier Lockwood, Ferenc Nemeth, Isfar Sarabski, Sasha Mashin, Baptiste Herbin, Martin Wangermee) e Bruno Tagliasacchi alla batteria, da anni stabilmente a Copenaghen dove ha conquistato un posto di rilievo collaborando in ambiti che abbracciano il jazz classico, mainstream, contemporaneo, d’avanguardia, la fusion e l’improvvisazione. Il loro incontro, nato in esclusiva per Jatzilleri, li vedrà muoversi tra le musiche di autori capisaldi del blues, come Big Walter Horton, Billy Boy Arnold e Wallace Coleman, tra i tanti.
Gli appuntamenti di Jatzilleri proseguiranno venerdì 19 agosto presso L’Airone (in via Antonio Gramsci a Mogoro) e avranno come protagonista la voce di Irene Salis, raffinata interprete cagliaritana la cui ricerca sull’essenza del suono è figlia delle tante esperienze maturate nella vita, vissuta tra Italia, Stati Uniti, Europa e Africa, per l’occasione accompagnata dal pianista Maurizio Corda.
Ogni serata verrà accompagnata da menù tipici della tradizione sarda, abbinando volta per volta dei piatti sperimentali, studiati appositamente degli chef sulla base dei progetti musicali proposti. Tutti i concerti prevedono l’acquisto di un biglietto e garantiranno il rispetto delle norme di sicurezza per il pubblico, gli artisti e tutte le entità coinvolte.
Il Pedras et Sonus Jazz Festival anche in questa edizione focalizza la propria attenzione verso l’utilizzo della lingua sarda, presente in tutto il materiale comunicativo del festival sin dalla sua prima edizione, a cura del dottor Francesco Grussu.
L’Associazione Pedras et Sonus ha aderito alla prima rete dei festival jazz ecosostenibili, Jazz Takes the Green, la prima esperienza italiana di aggregazione di eventi culturali che hanno a cuore il rispetto dell’ambiente e l’abbattimento di ogni forma di inquinamento.
A tal proposito, si adotteranno i Criteri Ambientali Minimi (CAM) elaborati nell’ambito del Progetto GreenFest (Green Festivals and Events through Sustainable Tenders) che prevedono la riduzione del consumo di risorse naturali, dei consumi energetici, e l’eliminazione dell’uso della plastica.
Si rinnova anche per il 2022 la collaborazione l’Università di Cagliari – Laurea Magistrale in Produzione Multimediale attraverso la partecipazione di una studentessa che vivrà il progetto e avrà la possibilità di acquisire competenze specifiche.
Il regista Alberto Gambato documenterà il progetto con la creazione di un cortometraggio che racconterà la quinta edizione del Pedras et Sonus Jazz Festival.
IL FESTIVAL – Il Pedras et Sonus Jazz Festival nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra i più giovani direttori artistici in Sardegna (nasce, infatti, nel 1986) ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis e dalla Fondazione di Sardegna.
Nelle sue prime edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Baba Sissoko, Njamy Sitson, Paolo Angeli, Bebo Ferra e Ada Montellanico, costruendo e ampliando collaborazioni con importanti realtà come l’Università degli Studi di Cagliari, il Festival Internazionale Time in Jazz, il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari e il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo.
La kermesse rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.
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