L’associazione culturale “Sa Curadoria” di Narbolia, il 9 settembre prossimo nel Centro polifunzionale “Peppino Pippia”, con inizio alle 18.30, si appresta a commemorare Vico Mossa con l’evento “Narbolia Riscopre Vico Mossa”, Il bambino, l’uomo, l’architetto.
Narbolia, il paesino lontano di Vico Mossa, si appresta a commemorarlo con una serata evento per riscoprire la figura umana e professionale del famoso personaggio.
Un’idea condivisa e partecipata dal paese che ha dato i natali alla madre dell’architetto, a metà fra il Sinis e il Montiferru, con uno sguardo consapevole rivolto verso il territorio e la Sardegna, scelta e vissuta, umanamente e professionalmente, da Vico Mossa, con una testimonianza documentata da “I Cabilli” al “Dizionario Storico Geografico dei Comuni della Sardegna”, che ci fanno capire quanto fosse forte e indelebile il legame fra lui e Narbolia.
Vico Mossa nacque nel 1914 a Serramanna, ma nel 1940 si stabilì a Sassari dove è stato docente in Storia dell’Architettura nell’Istituto d’Arte fino al 1971.
Ci ha lasciato segni indelebili sia nell’architettura e sia nella letteratura, spaziando dall’arte all’artigianato, ha collaborato anche con La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda ed in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia, gli fu dato l’incarico di progettare il padiglione della Sardegna alla mostra “Italia 1961” a Torino.
Una testimonianza della sua attività di architetto, è presente anche ad Oristano, perché progettò il grosso palazzo di Piazza Roma per conto della Società Tirrena Costruzioni, che lo realizzo tra il 1954 e il 1956.
Nella progettazione, Vico Mossa suddivise l’edificio in due parti, posizionando il corpo più basso, vicino alla torre di San Cristoforo e innalzando il blocco di sette piani nel lato più estremo della piazza, dove si apre un galleria verso la via De Castro. La parte alta del palazzo, è ritmata da pilastri che arrivano fino a terra e inquadrano una specie di griglia regolare e con portali obliqui, mediante le aperture delle finestre, che sono state protette da balconi realizzati con pannelli pieni.
Articolo precedenteSanità – Giuliano (Ugl)
Articolo successivo Incendi: venerdì di fuoco a Ploaghe e Sagama