Caro-bollette, Vallascas (Alt): Questo Governo tutela le società energetiche, non i cittadini. La Sardegna tra le regioni più vulnerabili
Cagliari, 21 set. – “Le politiche del governo Draghi non fanno altro che tutelare gli interessi delle grandi società energetiche, non certo quelli delle imprese e delle famiglie italiane. È assurdo voler affrontare questa situazione drammatica, senza mettere fine alle speculazioni in atto che stanno arricchendo le major di energia e gas e impoverendo il Paese. Particolarmente colpita la Sardegna, dove si stima che una famiglia su quattro sia a rischio povertà energetica”.
È quanto afferma Andrea Vallascas, deputato di Alternativa, che ha presentato un’interrogazione al ministro della Transizione ecologica in merito al caro-bollette e agli extra-profitti.
“La bolletta nazionale dell’energia elettrica – spiega Vallascas – è destinata a passare dai 43 miliardi del 2021 ai 100 miliardi a fine 2022. Siamo di fronte a una crisi energetica senza precedenti che si è abbattuta su famiglie e imprese non più in grado di fare fronte ai rincari”.
“Secondo le stime dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica – aggiunge l’esponente di Alternativa – è cresciuto il numero delle famiglie italiane che non riescono a fare fronte ai forti rincari dei prodotti energetici. Circa 4 milioni di nuclei familiari, secondo l’Osservatorio, non sono in grado di accedere ai servizi energetici e hanno difficoltà a pagare le bollette. E tra le regioni dove si registrano i dati più preoccupanti, spicca la Sardegna che rientra nella fascia di vulnerabilità energetica medio-alta con 174mila famiglie colpite: una su quattro”.
“Se da una parte il Paese si sta impoverendo – prosegue Vallascas – dall’altra, nulla è stato fatto per contenere le speculazioni che stanno arricchendo le società energetiche. È stato stimato che, tra settembre 2021 e marzo 2022, le società energetica hanno realizzato 40 miliardi di euro di extra-profitti da parte delle società energetiche.
E tra le aziende italiane che hanno realizzato ingenti guadagni ci sono le due partecipate dallo Stato, Enel e Eni. Enel nel primo semestre 2022 ha registrato un aumento dei ricavi del 85,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre Eni ha chiuso un semestre con un utile netto salito di oltre sei volte (7,08 miliardi di euro) rispetto al primo semestre del 2021″.
“Di fronte a questa situazione – conclude Vallascas – il Governo non si può limitare alla politica dei ristori, ma deve mettere fine alle speculazioni, stabilendo un tetto al prezzo, separando il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas e imponendo un vero contributo straordinario sugli extra-profitti delle imprese dell’energia per abbassare le bollette a famiglie e piccole e medie imprese”.