Domani a Cagliari Andrea Schirru in concerto per piano solo
nella basilica di San Saturnino (ore 18.30)
in appendice al venticinquesimo festival Forma e Poesia nel Jazz.
Ancora un concerto per piano solo in appendice alla venticinquesima edizione del festival Forma e Poesia nel Jazz organizzato a Cagliari dall’omonima cooperativa con la direzione artistica di Nicola Spiga.
Dopo Ivan Dalia, protagonista ieri sera al Lazzaretto, il centro comunale di arte e cultura nel quartiere Sant’Elia, domani (sabato 24) l’ultimo appuntamento è con Andrea Schirru, di scena alle 18.30 nella cornice della Basilica di San Saturnino, la chiesa più antica del capoluogo sardo: un concerto proposto in collaborazione con la Direzione regionale Musei Sardegna in occasione della Giornata Europea del Patrimonio.
I posti sono limitati, perciò è raccomandata la prenotazione al numero 388 38 99 755. Prima del concerto, la storica dell’arte Marcella Serreli racconterà il monumento al pubblico presente.
Nato nel 1989, Andrea Schirru intraprende lo studio del pianoforte all’età di undici anni dando il via a un lungo percorso che lo porterà nel 2015 a diplomarsi in Pianoforte Classico al Conservatorio di Cagliari.
Attratto sin dalla più tenera età dal jazz, dalla black music e dal pop/rock, parallelamente agli studi ha sempre affiancato un’intensa attività dal vivo e in studio di registrazione come pianista e tastierista solista e in diverse band, esplorando i generi musicali più disparati e trovandosi a suo agio sia negli ambienti musicali accademici che in quelli più informali.
Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale molto personale e intimamente autobiografico: un percorso che trasporta l’ascoltatore in una sorta di viaggio onirico, quasi senza soluzione di continuità, attraverso le melodie, i suoni e le immagini raccolte, filtrate ed elaborate dalla sensibilità del musicista.
L’idea è quella di presentare il risultato di un lungo e accurato lavoro su alcune composizioni originali che vengono però rielaborate estemporaneamente, nel tentativo di stringere un legame fra musicista e pubblico, cercando di ricreare quell’unicità del momento in cui l’uno condiziona l’altro, e viceversa. Il tessuto connettivo, che crea una sorta di filo rosso fra i diversi brani, è l’improvvisazione di matrice jazzistica, a sua volta declinata in diversi altri stili: ambient, blues, pop, free.
Per informazioni la segreteria di Forma e Poesia nel Jazz risponde al numero 388 38 99 755 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Altre notizie e aggiornamenti sul sito www.formaepoesianeljazz.com e alla pagina www.facebook.com/FormaePoesianelJazz.