Mancata riorganizzazione amministrativa degli Enti Servizio Sanitario Regionale. Criticità incarichi dirigenza PTA.
Destinatari
All’Assessore dell’Igiene e Sanità
Regione Autonoma della Sardegna
Dott. Mario Nieddu
Al Direttore Generale Igiene e Sanità
Regione Autonoma della Sardegna
Dott.ssa Francesca Piras
Al Direttore Generale ARES Sardegna
Ai Direttori Generali Aziende Ospedaliere
Universitarie di Cagliari e Sassari
Ai Direttori Generali delle
Aziende Sanitarie Locali della Sardegna
Al Direttore Generale ARNAS Brotzu
direzione.generale@pec.aobrotzu.it
Al Direttore Generale AREUS
Lo scrivente Sindacato FEDIRETS, con la presente, rileva e denuncia la situazione non ulteriormente tollerabile di grave difficoltà nella quale sta operando il personale dirigenziale professionale, tecnico e amministrativo negli Enti del Servizio Sanitario Regionale.
A distanza di ben otto mesi dall’avvio della riforma di cui alla LR 24/2020 e, quindi, dalla costituzione di ARES Sardegna e delle nuove 8 ASL la Regione non ha ancora formalmente adottato le nuove Linee Guida per l’adozione degli atti aziendali in assenza delle quali i nuovi Enti non hanno la possibilità giuridica e materiale di definire la propria organizzazione.
La Regione ha quindi un’enorme responsabilità nelle difficoltà operative e gestionali in cui Ares e le neonate ASL versano, difficoltà che si traducono nell’impossibilità per i servizi di ricevere con la dovuta regolarità personale, attrezzature, manutenzioni e lavori, beni sanitari e non sanitari indispensabili per lo svolgimento delle attività sanitarie.
In assenza degli atti aziendali, necessari anche per definire correttamente la ripartizione di competenze fra ARES ed ASL, gli Enti del Servizio Sanitario Regionale stanno continuando a operare tenendo in essere, artificialmente, le strutture esistenti nella cessata ATS e cioè di un’Azienda che giuridicamente ha cessato di esistere al 31/12/2021.
In tale contesto il passaggio di competenze e funzioni previsto dalla LR 24/2020 è stato avviato ma ovviamente nel più totale stato confusionario. Alcuni dirigenti delle nuove ASL DI FATTO si trovano sovente ad affrontare adempimenti ulteriori rispetto a quelli previsti nel funzionigramma della cessata ATS e che non sono contemplati nei loro contratti individuali di incarico senza che ad essi venga correlata una corrispondente remunerazione.
Altri servizi di ARES stanno perdendo, invece, alcune delle proprie originarie funzioni senza possibilità che siano svolte presso le nuove ASL, che dal canto loro si trovano a dover affrontare la nuova realtà e le nuove gravose competenze in assenza di una formale organizzazione e soprattutto nella quasi totale carenza di personale tecnico amministrativo soprattutto dirigenziale e direttivo. Per ovviare a tale paradossale situazione, i dirigenti di ARES stanno supportando i dirigenti delle ASL anche attraverso la stipula di improbabili convenzioni, con considerevole aggravio del proprio carico di lavoro.
ANCHE QUESTA RIFORMA, COME QUELLA CONSEGUENTE ALLA LR 17/2016 ISTITUTIVA DI ATS, HA INFATTI SOSTANZIALMENTE IMPATTATO SOLO SULLE FUNZIONI TECNICO AMMINISTRATIVE, NULLA O POCO ESSENDO VARIATO OGGI COME ALLORA NELLE STRUTTURE SANITARIE.
In questo caos totale ARES e le nuove ASL si organizzano alla meno peggio ma comunque in una situazione di totale illegalità.
ARES, con deliberazione n. 132/2022 ha ridefinito e riarticolato l’organizzazione amministrativa con un
proprio atto interno, senza passare attraverso l’adozione di un atto aziendale e senza pertanto seguire il procedimento previsto dalla vigente normativa.
Le nuove ASL gravano sui pochissimi dirigenti dei ruoli PTA a disposizione sommando in capo agli stessi ogni tipologia di attività (personale, bilancio, lavori, acquisti) come se gli stessi siano dei tuttologi.
A molti dirigenti formalmente di ARES vengono attribuite – sempre rigorosamente in via di fatto – competenze proprie delle ASL.
E’ evidente come, ancora una volta, chi subisce le spese delle difficoltà in sede di applicazione dell’ennesima riforma è, oltre ai cittadini, la dirigenza PTA. Non solo i dirigenti titolari di struttura si trovano ad affrontare adempimenti e carichi di lavoro non previsti nel proprio atto di incarico ma:
– vi sono dirigenti PTA che dirigono di fatto strutture (anche complesse) prive di titolare senza alcuna formalizzazione dell’incarico, il che implica non solo l’indebita esposizione del dirigente a responsabilità non formalizzate ma anche la mancanza della relativa retribuzione con conseguente indebito arricchimento delle aziende sanitarie, che non ritengono di dover procedere neanche ad incarichi di sostituzione con cui si potrebbero, per un tempo limitato, regolarizzare le situazioni;
– vi sono dirigenti che dirigono “ad interim” altre strutture pur in presenza di personale in possesso di tutti i requisiti per ricoprire la titolarità della posizione dirigenziale vacante, con ciò contravvenendo al CCNL che limita l’interim solo alle ipotesi non diversamente ovviabili. Non solo si grava quindi il dirigente di un improprio doppio incarico ma si impedisce ad altri dirigenti la dovuta e consentita crescita professionale;
– le ASL, pur di acquisire personale dirigente PTA di cui sono gravemente carenti con cui far fronte alle numerose nuove funzioni amministrative, hanno bandito procedure di mobilità dall’esterno senza che fosse così verificabile l’eventuale ricollocazione dei dirigenti già in servizio in ARES;
– la graduatoria per dirigenti amministrativi a tempo determinato risulta inutilizzata. A più riprese abbiamo chiesto l’assunzione di dirigenti PTA, cessati in numero notevole nell’ultimo quinquennio e mai rimpiazzati. Torniamo a chiedere di attivare i concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di dirigenti PTA perché riteniamo illusorio e fuori dalla realtà che le nuove ASL possano impostare la propria attività tecnico amministrativa con l’autonomia e l’efficacia richiesta ad enti dotati di personalità giuridica propria. E’ impossibile che esse possano svolgere IN AUTONOMIA tutte le competenze loro assegnate (in materia di gestione del rapporto di lavoro del proprio personale, di bilancio, di attività legale e convenzioni, anticorruzione, DPO, lavori, acquisti entro le soglie stabilite ed esecuzione di contratti ecc ecc) senza corrispondenti unità di personale dirigenziale e direttivo specificatamente qualificato per le diverse tipologie di attività da svolgere.
Si denuncia quindi, ancora una volta, la situazione di assoluta difficoltà in cui si trova a operare la dirigenza PTA. E non certo a ragione della carenza di impegno o di professionalità della stessa.
Si chiede per l’ennesima volta di procedere con assoluta urgenza all’adozione delle nuove Linee Guida per l’adozione degli atti aziendali per consentire l’attivazione delle nuove strutture all’interno degli Enti di nuova istituzione e il conseguente conferimento degli incarichi secondo regolari e legittime procedure.
Solo in questo modo si potrà assicurare un miglior funzionamento degli Enti del SSR e un’articolazione del lavoro che garantisca il rispetto e la dignità del lavoro del pubblico dirigente.
In caso contrario lo scrivente sindacato si rivolgerà alla Corte dei Conti perché valuti il danno all’erario in termini di inefficienza del sistema che l’inattività dei competenti organi regionali sta provocando alla corretta gestione del sistema sanitario regionale.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale,
Il Segretario Regionale Fedirets e Fedir
Area Direr Sidirss
Elisa Petrone
Daniele Maria Agulli