I mufloni del Giglio nuovamente condannati a morte dalle istituzioni: dal 1° ottobre il piano venatorio della Regione Toscana prevede l’uccisione degli ultimi 37 animali rimasti sull’isola
L’associazione Vitadacani si attiva e chiede ai cittadini di partecipare a una nuova protesta per bloccare questa ennesima azione violentaPer aggirare ogni problema e rallentamento al progetto di eradicazione dei mufloni nell’Isola del Giglio, avviato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (con ingenti fondi europei del Progetto Life), la Regione Toscana ha affidato l’eliminazione dei ultimi 37 animali ai fucili dei cacciatori, che da sabato 1° ottobre potranno portare a termine lo sterminio.
A questa nuova azione violenta delle istituzioni, prevista dalla delibera regionale 813/2022, si oppongono l’associazione Vitadacani e la Rete dei santuari di animali liberi, che per prime, un anno e mezzo fa, avevano lanciato l’allarme sui piani di eliminazione della popolazione di mufloni presente da oltre settantanni sull’isola e recentemente dichiarata rara e preziosa da uno studio scientifico pubblicato sulla rivista “Diversity”.
“In un momento di grave crisi per l’ambiente, le istituzioni europee e chi ci governa anziché tutelare la natura continuano a offenderla, a usare armi e investire denaro nella distruzione. Tutto questo è miope, drammatico e inaccettabile – commenta Sara d’Angelo, presidente dell’associazione Vitadacani e coordinatrice della Rete dei Santuari – . Chiediamo serie politiche ambientali che tengano conto della convivenza e della continuità tra specie e non finanziamenti a progetti di genocidio. Vogliamo che la colonia di mufloni sia tutelata nel proprio habitat”.
L’associazione negli ultimi giorni ha invitato i cittadini a far sentire la propria voce in difesa dei mufloni scrivendo al presidende della Regione Eugenio Giani e all’assessore Stefania Saccardi.
Per leggere la delibera regionale che condanna i mufloni e partecipare alla protesta:
https://www.vitadacani.org/eradicazione-dei-mufloni/