Le ideatrici del progetto Lunàdigas presentano le importanti novità dell’Archivio Vivo. Cagliari, 23 settembre Sala Conferenze Fondazione di Sardegna.
Lunàdigas, il progetto dedicato alle donne che hanno scelto di non avere figli procede a grandi passi nel suo itinerario di crescita. Questo lungo percorso scandito da partecipazioni a festival nazionali e internazionali, proiezioni in tutto il territorio nazionale e che ha portato alla nascita dell’Archivio Vivo, si appresta a proseguire con una nuova tappa nell’isola per presentare due importanti novità del progetto: la raccolta delle testimonianze di uomini e più generale sul tema della genitorialità; e la “migrazione” dell’Archivio Vivo di Lunàdigas nella piattaforma del portale XDams Regesta (la medesima utilizzata da archivi illustri quali l’Istituto Luce, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico).
Per questo nuovo incontro per illustrare tutta la complessità e importanza del progetto Archivio Vivo, Marilisa Piga e Nicoletta Nesler danno appuntamento venerdì 23 settembre alle ore 18 nella Sala Conferenze della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore Da Horta 2 a Cagliari.
Il progetto Lunàdigas, frutto di una brillante intuizione delle due registe con il quale esplorano l’universo dei sentimenti e le emozioni delle donne di fronte alla scelta della maternità, muove i primi passi intorno al 2008, prendendo in prestito dal linguaggio pastorale sardo il termine Lunàdigas che indica nel gregge le pecore che non figliano. Dal 2019 all’interno del sito www.lunadigas.com, prende forma l’Archivio Vivo, un contenitore di storie vere raccontate da persone di età, professione, estrazione sociale, grado di istruzione differenti in un continuo confronto tra esperienze.
Marilisa Piga e Nicoletta Nesler dopo aver esteso la raccolta di testimonianze di donne senza figli anche fuori dall’Italia, hanno deciso di allargare la ricerca all’universo maschile e al tema più generale della genitorialità compresa la scelta di mettere o non mettere al mondo figli. In questo modo donne e uomini di generazioni differenti, nazionalità, classi sociali, religioni, possono raccontarsi e aggiungere con la loro testimonianza, un tassello a un mosaico accessibile e consultabile pubblicamente. L’Archivio Vivo si pone l’obiettivo di raccontare attraverso la viva voce e i volti dei testimoni, uno scenario socio culturale e antropologico multiforme in trasformazione.
L’Archivio Vivo di Lunàdigas costituisce un unicum sia per il tema affrontato sia per il formato audiovisivo delle testimonianze raccolte, rese accessibili e interrogabili, anche in inglese, grazie all’applicazione di standard archivistici internazionali e tecnologie avanzate. Allo stato attuale nell’Archivio sono state catalogate più di 70 testimonianze su oltre 500 raccolte. Dopo aver viaggiato per il mondo, il progetto ritorna nella sua terra di partenza, la Sardegna, per una nuova raccolta di testimonianze con l’intento di mettere insieme le storie di persone che per età, e mestieri sono portatrici di memoria e del dialogo interculturale. Il coinvolgimento di giovani, in particolare studenti di liceo, è volto non solo a offrire un percorso formativo ma a promuovere e intersecare l’incontro intergenerazionale.
La seconda novità dell’Archivio Vivo, ossia l’inserimento nella piattaforma XDams Regesta costituisce di fatto un riconoscimento professionale per l’archiviazione che avverrà tramite programmi di gestione documentale in grado di conservare, organizzare, condividere e valorizzare i patrimoni archivistici. Ciascuna testimonianza raccolta e post prodotta sarà trascritta fedelmente a fini archivistici e subirà un processo di editing, ove possibile in accordo con il soggetto intervistato. Questa fase sarà curata direttamente dalle autrici e da archiviste già operanti per l’Archivio Vivo di Lunàdigas e coinvolgerà tirocinanti e volontari.
Il progetto Archivio Vivo di Lunàdigas si avvale del patrocinio della Fondazione di Sardegna.