Riscoperte sull’antica strada
Riscoperte sull’antica strada: L’importanza della Via Regia delle Calabrie!Aldo Vella (architetto ) : “Il primo tratto da Napoli a Torre Annunziata include ad esempio le Ville del Miglio D’Oro, La Via Regia delle Calabrie ricalca in qualche modo la strada che i romani avevano costruito per il controllo del territorio ma con qualche variante”.
Luca Esposito (scrittore, architetto, storico della cartografia del Regno di Napoli, autore della ricerca, Responsabile del Progetto di rilancio dei Borghi sulla Via Regia delle Calabrie di Archeoclub D’Italia) : “L’importanza di quello che potrebbe benissimo essere un percorso turistico, ma anche di pellegrinaggio essendoci numerosi Santuari, prescinde dall’epoca borbonica. Infatti se da una parte abbiamo riscoperto ad esempio la Taverna della Duchessa, la Taverna Cioffi, la Taverna di Castelluccio e tante altre che ricordano luoghi attraversati da Garibaldi, dallo stesso esercito borbonico anche durante i moti del 1848 o ancora da Bonaparte, dall’esercito francese, dall’altra abbiamo ritrovato numerose testimonianze di epoca romana!”.
Vienna Cammarota (che a 72 anni sta raggiungendo in queste ore Ankara a piedi da Venezia) : “I borghi, soprattutto dell’Appennino, hanno un futuro so se puntano al turismo ecologico, all’eco – turismo!”.
“Il primo tratto da Napoli a Torre Annunziata include ad esempio le Ville del Miglio D’Oro, residenze estive dei nobili che avevano seguito il Re Carlo che aveva edificato la Reggia di Portici. E per tre mesi tutti i ministeri si trasferivano alla Reggia di Portici che io definisco Palazzo Reale.
Dunque c’è un interesse architettonico enorme. Zone che non sarebbero nulla senza l’insediamento delle Ville Vesuviane, sarebbero casali quattrocenteschi o del ‘500 che poi sono rimasti nella zona interna come quella di Somma Vesuviana. La caratteristica invece del litorale è settecentesca.
La Via Regia delle Calabrie ricalca in qualche modo la strada che i romani avevano costruito per il controllo del territorio ma con qualche variante”. Lo ha affermato l’architetto Aldo Vella, ribadendo l’importanza della Via Regia delle Calabrie.
Durante il percorso decine e decine di borghi, alcuni dei quali riconosciuti come tra i più belli d’Italia. Ma c’è anche l’incrocio con la Consolare Romana, Via Popilia, numerose le testimonianze appartenenti a molteplici epoche.
“Sono più di 400 Km. Grazie ad uno studio che abbiamo condotto con particolare cura, durato ben 8 anni, siamo riusciti a mappare e a georeferenziare la Via Regia delle Calabrie, riportandola per un lungo tratto anche sui sistemi satellitari. Abbiamo ritrovato ben 14 stazioni postali con annesse taverne ed osterie dell’ottocento. L’importanza di quello che potrebbe benissimo essere un percorso turistico, ma anche di pellegrinaggio essendoci numerosi Santuari, prescinde dall’epoca borbonica.
Infatti se da una parte abbiamo riscoperto ad esempio la Taverna della Duchessa, la Taverna Cioffi, la Taverna di Castelluccio – ha dichiarato Luca Esposito, architetto, storico della Cartografia del Regno di Napoli, delegato Archeoclub D’Italia al Programma di Riqualificazione dei Borghi sulla Via Regia delle Calabrie ed autore dello studio: La Strada Regia delle Calabrie. Ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizio Ottocento, da Napoli a Castrovillari – e tante altre che ricordano luoghi attraversati da Garibaldi, dallo stesso esercito borbonico anche durante i moti del 1848 o ancora da Bonaparte, dall’esercito francese, dall’altra abbiamo ritrovato numerose testimonianze di epoca romana.
Ad esempio la Via Regia delle Calabrie incrocia lunghe tratte della Via Popilia, la Consolare Romana, la Milano – Napoli – Reggio Calabria di 2000 anni fa voluta dai Romani. Abbiamo ad esempio ritrovato la Fontana della Regina Margherita ma anche la Fontana di Cicerone ed alcuni dei luoghi dove il grande oratore romano sarebbe stato di passaggio.
La stessa Via Popilia che troviamo anche in alcune zone interne delle varie province come quella di Napoli, nell’area di Somma Vesuviana e del vesuviano o nelle altre aree interne della Basilicata e della stessa Calabria.
E non è finita, in quanto alcuni centri storici come Castelluccio Inferiore, Rotonda, Morano Calabro, Castrovillari, hanno un notevole patrimonio culturale. Vicoli con portali in pietra, palazzi gentilizi, monumenti importanti come il Castello Normanno – Svevo di Castrovillari, antiche chiese, sentieri e paesaggi naturalistici già riconosciuti patrimonio Unesco come il Parco Nazionale del Pollino.
Ed i ponti numerosi quelli romani e quelli borbonici, poi lo splendore della piana di Campostrino e Campotenese. Rotonda – Morano Calabro – Castrovillari : siamo dinanzi ad uno dei tratti più interessanti della Via Regia dell’ ‘800.
La tratta postale che introduce nel territorio calabro è sicuramente una delle più interessanti dal punto di vista storico e paesaggistico dell’intero cammino da Napoli a Reggio Calabria. I luoghi attraversati offrono uno scenario naturale ricco di suggestione e fascino, in un contesto ambientale fra i più belli e autentici del meridione italiano, ma che, proprio per la particolare posizione a cavallo dei valichi tra Basilicata e Calabria, in passato è stato spesso teatro di violenti scontri militari e azioni di guerriglia tra bande brigantesche e forze regolari.
La Valle di S. Martino, l’altopiano di Campotenese e la Dirupata di Morano sono alcuni dei luoghi attraversati dalla Consolare, che legano il loro nome a numerosi episodi storici succedutisi fino ai primi decenni di vita del Regno d’Italia, vale a dire fino a quando questa strada ha avuto una notevole valenza strategico-militare, prima che il suo percorso fosse dirottato su Laino e Mormanno e che le moderne esigenze di viabilità rendessero necessarie tutte le modifiche che hanno portato, anno dopo anno, al quasi totale abbandono dell’antico tracciato.
Ma la strada da Rotonda a Castrovillari si segnala anche per essere la più lunga tratta postale fin qui incontrata da Napoli. Con le sue circa 16 miglia napoletane, attraversando luoghi aspri e desolati, era certamente uno dei tratti più duri e impegnativi, come si legge nelle numerose testimonianze dei viaggiatori dell’epoca.
Il perché di una lunghezza così superiore rispetto alle canoniche 10 miglia, è probabilmente dovuto sia all’assenza di qualsiasi luogo preposto alla sosta tra i paesi di Rotonda e Morano Calabro, distanti tra loro circa 12 miglia, sia alla progressiva importanza, politica e militare, che il paese di Castrovillari (posto 4 miglia dopo Morano) andò a esercitare a partire dalla fine del Settecento e ancor più all’inizio dell’Ottocento, sotto l’impulso francese, divenendo capoluogo del Distretto omonimo1 .
Fino a quella data, infatti, era proprio il paese di Morano Calabro a fungere da sede della stazione di posta e del cambio dei cavalli. E’ un territorio di notevole importanza. Nel 1768, infatti, risulta già essere costruito il ponte del Carbonaro (1 km ad ovest di Morano) ed è probabile che in quel periodo parte della strada fosse già agibile .
Ed è in questo territorio da Rotonda a Castrovillari che si riscontrano testimonianze delle tratte postali ottocentesche che si incrociano con la Consolare Romana Via Popilia risalente a 2133 anni fa. Dunque ponti, tracciati ma anche stazioni postali e Chiese”.
Non c’è da attendere. A Morano Calabro c’è Albergo Diffuso, a Rotonda c’è Albergo Diffuso.
“Il territorio sta percependo questa evoluzione – ha affermato Vienna Cammarota, Guida Ambientale Escursionistica di “Assoguide” e Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia, nel Mondo – e l’Italia, le istituzioni devono leggere questo cambiamento. Il futuro dei borghi, soprattutto dei Centri Storici dell’Appennino è garantito solo se ci dovesse essere lo sviluppo di un turismo ecologico, di un eco – turismo. Archeologia, patrimonio culturale e naturalistico, rappresentano un investimento e non un costo!”.
Vienna Cammarota ha 72 anni e a fine Marzo, come Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia, ha attraversato ben 22 borghi e percorso 187 Km della Via Regia delle Calabrie. Ben 40 escursionisti hanno replicato, anche se in parte, l’impresa di Vienna Cammarota, percorrendo a piedi da Castelluccio Inferiore a Castrovillari, visitando musei, monumenti, palazzi gentilizi, sentieri naturalistici e dimostrando che siamo in presenza di un cammino turistico a tutti gli effetti.
Vienna Cammarota è la prima donna al mondo che all’età di 72 anni, è partita il 26 Aprile dal Lazzaretto Nuovo di Venezia, dove nacque la prima quarantena del mondo occidentale, e sta raggiungendo Pechino. Un cammino, tutto a piedi, della durata di 4 anni e lungo 22.000 Km.
Vienna ha attraversato parte del Nord Italia, poi la Slovenia, la Serbia, la Croazia, la Bulgaria, ora è in arrivo ad Ankara, in Turchia.