San Teodoro Jazz
Seconda giornata domani (venerdì 2 settembre) a San Teodoro per la settima edizione del festival San Teodoro Jazz: alle 21 in piazza Gallura appuntamento con il trio del chitarrista Angelo Lazzeri, con Guido Zorn al contrabbasso e Alessandro Fabbri alla batteria. Dopo il concerto la musica continuerà presso il locale “Il Gallo Blu” con la tradizionale STJ Session.
Seconda giornata a San Teodoro per la settima edizione del festival San Teodoro Jazz, l’appuntamento gallurese dedicato al genere di matrice afroamericana e alle sue immediate derivazioni con la direzione artistica del clarinettista teodorino Matteo Pastorino.Domani (venerdì 2 settembre) il festival ritornerà nella storica cornice della piazza Gallura, dove alle 21 a salire sul palco sarà il trio composto da Angelo Lazzeri alla chitarra, Guido Zorn al contrabbasso e Alessandro Fabbri alla batteria, con il progetto “Our Favorite Ellington” che già dal titolo lascia intendere la grande passione dei suoi interpreti per la musica del “Duca” della musica jazz. Nel settembre 2021 “Our Favorite Ellington” è diventato un disco inciso per l’etichetta Barnum For Art ed è stato già presentato in importanti contesti come “La Spezia International Jazz Festival” e “Firenze Jazz Festival”. Eccellenze del jazz italiano nei loro rispettivi strumenti, Lazzeri, Zorn e Fabbri hanno negli anni suonato con nomi del calibro di Massimo Urbani, Luca Flores, Paolo Fresu, Kenny Wheeler, Bobby Watson, Steve Grossman, Dave Holland, Bruno Tommaso, Steve Lacy, “Toots” Thielemas, Lee Konitz, DaveLiebman, Franco D’Andrea, Johnny Griffin, Phil Woods, Michel Legrand.
Dopo il concerto la musica continuerà presso il locale “Il Gallo Blu” con la tradizionale STJ Session.
Gli appuntamenti proseguiranno sabato 3 settembre alle 18 nella Spiaggia Isuledda, un nuovo luogo introdotto quest’anno, nel quale si terrà il concerto della formazione STJ Experiment sarà capitanata da Matteo Pastorino e composta dai musicisti ospiti e dai giovani che fanno parte dello staff del San Teodoro Jazz con alcune sorprese d’eccezione. In serata, poi, in piazza Gallura il sipario si alzerà per una delle voci più importanti nel panorama jazz internazionale: alle 21 a salire sul palcoscenico del San Teodoro Jazz sarà David Linx, cantante e compositore belga, tra gli interpreti più significativi della vocalità jazz contemporanea. La musica continuerà a suonare nella notte, a partire dalle 23 presso “Lu Brutoni” (in via dei Gerani) per la STJ Session.
San Teodoro Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale San Teodoro Jazz con il patrocinio e supporto del Comune di San Teodoro e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo. La rassegna fa parte del circuito Le Vie dei Festival, itinerari spettacolari della Sardegna. Tanti sono i partner e le collaborazioni a supporto della manifestazione: Bellavista Punta Est, Piccola Libreria Giardino Mondadori Point, I.C.I.M.A.R Istituto delle civiltà del mare, Attimo, il Gallo Blu, Ristorante Lu Brutoni, La Posta Art-Bistrot, White Box Sudio, Blue Bar, Ristorate Punta Est, Geoinvest, Zeta Art Studio, Ristorante La Mesenda, Hotel Stella Marina, Marmè, Super Friscu, Sognando Case Vacanze, BnbFrancy, GmnPrint, Luka Mura, Mousiké Live, Zeta Art Sudio e San Teodoro Agricoltura Az. Agricola.
Tutti i concerti saranno a ingresso gratuito con offerta libera a sostegno dell’Associazione Culturale San Teodoro Jazz.
Maggiori informazioni e aggiornamenti su www.sitosanteodorojazz.com e sui social network del festival.
IL FESTIVAL – Il festival San Teodoro Jazz nasce nel 2016 da un’idea del clarinettista di San Teodoro Matteo Pastorino, in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di San Teodoro e le associazioni Musicultura Sardegna e San Teodoro Jazz, con il chiaro obiettivo di creare nella suggestiva zona della Gallura e dell’intero Mediterraneo un appuntamento destinato a crescere ed evolversi negli anni con proposte qualitative, di spessore, costantemente aperte alla contaminazione: aspetti congeniti in un genere ibrido e geneticamente aperto a nuove influenze come il jazz, genere che in terra sarda ha attecchito prolificamente conquistando il favore del pubblico e vantando un numero sempre più elevato di musicisti di spessore e qualità.
IL LUOGO – Conosciuto in Gallura come Santu Diàdoru, il borgo è abitato da poco meno di cinquemila residenti in inverno, animato da decine di migliaia di turisti d’estate. Il centro prese vita nel XVII secolo, nell’immediato entroterra alle pendici orientali del massiccio di monte Nieddu, quando pastori e pescatori popolarono la splendida porzione di terra, frequentata comunque sin dalla preistoria. Il nuraghe della borgata Naracheddu è la testimonianza più rilevante. Esisteva un centro abitato anche in età romana: i reperti archeologici sono documentati nel museo del Mare. Fra gli appuntamenti da non perdere, le feste del patrono san Teodoro, la cui chiesa fu ricostruita a metà XX secolo, e quella di sant’Andrea, che si svolge nel quartiere di Montipitrosu. Molto suggestivi i fuochi di sant’Antonio Abate, festa detta Lu Fuculoni, durante la quale la popolazione si raccoglie attorno ai falò in onore del santo.