Domani (giovedì 29 settembre) a Oristano la seconda giornata del Festival delle Peschiere: tutti al Teatro Garau gli appuntamenti in programma: alle 18 si terrà la tavola rotonda “Agenda 2030, la soluzione sostenibile”; alle 19.45 e alle 21.45 Giobbe Covatta in scena con lo spettacolo “6° (sei gradi)”
Dopo la giornata inaugurale nella Peschiera di Mistras, nel territorio di Cabras, il Festival delle Peschiere – organizzato da Legacoop Sardegna e Dromos Festival in collaborazione con CRU Sardegna Unipol e Regione Sardegna – Strategia regionale Sviluppo Sostenibile, con il patrocinio dell’ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) – fa tappa domani (giovedì 29 settembre) a Oristano, trasferendo e rimodulando tutti gli appuntamenti previsti al Teatro Garau a causa delle previste condizioni meteorologiche avverse.
“Agenda 2030, la soluzione sostenibile”
Il primo impegno, alle 18, è la tavola rotonda “Agenda 2030, la soluzione sostenibile”: inizialmente prevista negli spazi dell’Hospitalis Sancti Antoni, sarà introdotta dal presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori dopo i saluti del sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, e moderato da Marisa Parmigiani (responsabile sostenibilità Gruppo Unipol), con la partecipazione di Enrico Giovannini (Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili), Antonello Cabras (ex presidente della Fondazione di Sardegna), Carla Della Volpe (presidente di Coopfin), Gavino Mariotti (Rettore dell’Università Sassari), Daniela Ducato (presidente Fondazione Territorio Italia), Gianluca Cocco (responsabile RAS Strategia regionale Sviluppo Sostenibile) e Ester Cois (sociologa dell’Ambiente e del Territorio, Università di Cagliari). A Pierluigi Stefanini (presidente ASviS) sono affidate le conclusioni finali.
“Green Library – 170 Libri per la Sostenibilità. Biblioteche di pubblica lettura per l’Agenda 2030”
Alle 19 nello stand “Green Library – 170 Libri per la Sostenibilità. Biblioteche di pubblica lettura per l’Agenda 2030” (a cura di Legacoop Culturmedia e delle Cooperative associate, presente anche nelle restanti giornate) dedicato alle pubblicazioni sullo sviluppo sostenibile già reperibili nel sistema bibliotecario regionale, gli ospiti potranno visionare e approfondire le tematiche trattate nei volumi, oltre a scoprire dove poterli prenotare.
Giobbe Covatta
Inizialmente previsto alle 21 in piazza Duomo, Giobbe Covatta si fa in due per venire incontro alle tante prenotazioni da parte del pubblico oristanese: il popolare attore tarantino di nascita e napoletano d’adozione sarà così in scena al Teatro Garau alle 19.45 e poi alle 21.45 con il suo spettacolo “6° (sei gradi)”.
Ogni spettatore già prenotato riceverà via mail l’indicazione di quale delle due recite potrà seguire.
Dopo aver calcato i palcoscenici con gli spettacoli “7” (come i sette vizi capitali) e “30” (come gli articoli della carta dei diritti dell’uomo), Giobbe Covatta propone ancora un numero come titolo del suo lavoro: in questo caso il numero 6 racchiude in sé un forte significato simbolico, richiamando l’aumento in gradi centigradi della temperatura del nostro pianeta.
Covatta si muove abilmente nel futuro prossimo, in momenti nei quali la temperatura media della terra sarà aumentata di uno, due, tre, quattro, cinque e sei gradi.
I personaggi che vivranno in queste epoche saranno i nostri discendenti e avranno ereditato da noi il nostro patrimonio economico, sociale e culturale ma anche il mondo nello stato in cui glielo avremo lasciato.
Ma come sarà il mondo la cui temperatura media sarà più alta di un grado rispetto a oggi? E quando i gradi saranno due?
E riuscire ad evitare aumenti superiori che porterebbero inevitabilmente alla nostra estinzione? Uno spettacolo, dunque, in cui comicità, ironia e satira si accompagnano alla divulgazione scientifica su quelli che sono senza dubbio i grandi temi del nostro secolo: sostenibilità del pianeta e delle sue popolazioni.
Un’occasione di divertimento ma anche di profonda riflessione, per comprendere i motivi per cui è necessario agire oggi per evitare conseguenze catastrofiche per la Terra.
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A Marceddì la terza giornata del festival
Venerdì (30 settembre) il Festival delle Peschiere approda a Marceddì, frazione del Comune di Terralba, per una giornata ricca di appuntamenti. Alle 10, nel piazzale antistante il Museo del Mare, è in programma il laboratorio “Educazione ambientale, una soluzione sostenibile”, evento dedicato ai CEAS (Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità) della rete INFEAS (Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità) Sarda e alle scuole con il kit didattico “Il miglior viaggio della tua vita”. Nel pomeriggio, alle 16, sarà ancora il piazzale antistante il Museo del Mare a ospitare la tavola rotonda “Finanza, una soluzione sostenibile”. Alle 17.30 i lavori proseguiranno con la tavola rotonda “Lavoro, una soluzione sostenibile”. Dalle 16 sarà operativo il gazebo del progetto “Green Library – 170 Libri per la Sostenibilità. Biblioteche di pubblica lettura per l’Agenda 2030”, mentre alle 19 apriranno l’area ristoro curata dalla Cooperativa Pescatori e lo stand per i piccoli assaggi del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano.
Poi, alle 21, luci e amplificatori accesi nel lungomare di Marceddì per il concerto della cantante, ballerina, percussionista e cantautrice ivoriana Dobet Gnahoré, una delle stelle più brillanti e talento tra i più sorprendenti dell’attuale panorama musicale africano, capace di rivisitare in chiave moderna suoni e suggestioni afropop della Costa D’Avorio in nuove e entusiasmanti direzioni.
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Sviluppo sostenibile
È lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030, un piano di azione che ingloba diciassette Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (sconfiggere la povertà; sconfiggere la fame; salute e benessere; istruzione di qualità; parità di genere; acqua pulita e servizi igienico-sanitari; energia pulita e accessibile; lavoro dignitoso e crescita economica; imprese, innovazione e infrastrutture; ridurre le disuguaglianze; città e comunità sostenibili; consumo e produzione responsabili; lotta contro il cambiamento climatico; vita sott’acqua; vita sulla terra; pace, giustizia e istituzioni solide; partnership per gli obiettivi) in un grande programma d’azione per un totale di 169 “target” o traguardi.
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Il bosco del festival
Il rispetto per l’ambiente e le sue tematiche si misura anche su piccole azioni concrete. Nasce così la collaborazione con l’azienda tessile Mariantonia Urru di Samugheo, che metterà a disposizione una serie di tappetini realizzati con gli sfridi della lavorazione al telaio, in piena economia circolare. I tappetini si potranno acquistare al festival e il ricavato sarà interamente investito nella piantumazione di alberi, attraverso la piattaforma Treedom, dal 2014 Certified B Corporations, il network di imprese che si contraddistinguono per elevate performance ambientali e sociali. Il progetto coniuga infatti il benessere dell’ambiente con lo sviluppo delle popolazioni locali oltre che contribuire ad abbattere le emissioni di CO2 prodotte dal festival. Obiettivo è ampliare il bosco del festival, composto attualmente da 70 alberi piantati col progetto Suonoverde.