Tre giorni densi di appuntamenti letterari, musicali e di arti popolari, il tutto all’insegna dell’eredità della scrittrice Grazia Deledda. È questa l’articolata proposta culturale del festival Sos arrastos de Grassia che, dopo l’anteprima musicale e letteraria del 17 e 18 settembre, entrerà nel vivo venerdì 30 settembre a Galtellì con un convegno sull’opera della scrittrice nuorese.
La manifestazione, organizzata dall’associazione Voches ‘e ammentos, proseguirà sabato primo ottobre, con una serie di appuntamenti musicali e la consegna dei premi di Mastru ‘e ammentos, seguita da un concerto corale , e si concluderà domenica 2 ottobre con le rassegne e i laboratori di canto a tenore e ballo sardo e l’esibizione dei gruppi folk e dei tenores.
“Onorata e contenta” dell’incarico si è detta la neo direttrice artistica del festival, Franca Floris, che ha sottolineato non solo l’apertura della manifestazione alla musica colta, “pur nel rispetto della tradizione, perché da questa si deve partire”, ma anche “il prezioso contributo delle associazioni e della comunità intera”. “Un coinvolgimento necessario per ripercorrere il narrato della scrittrice la quale ha attinto a piene mani dal nostro patrimonio di tradizioni” ha aggiunto il presidente dell’associazione, Giovanni Vacca.
Per la presentazione del nutrito programma, Voches ‘e ammentos, ha scelto un luogo simbolico: la casa natale , ora museo, del premio Nobel. Un ponte ideale unisce il capoluogo barbaricino, dove la Deledda è nata, a Galtellì il borgo dove è stato ambientato Canne al vento,il suo romanzo più celebre.
E dalle amministrazione comunali dei due centri è arrivato il pieno sostegno al festival. Unità di intenti nel percorso di valorizzazione dell’opera del premio Nobel è emersa dalle parole dei sindaci di Nuoro e Galtellì Andrea Soddu e Giovanni Santo Porcu.
“Questo festival, partendo dal narrato della scrittrice nuorese, si apre alle molteplici manifestazioni artistiche e riesce a tessere relazioni e scambi tra territori e comunità” le parole di Porcu alle quali si aggiungono le osservazioni di Soddu: “manifestazioni come queste contribuiscono a rafforzare il percorso di valorizzazione della straordinaria figura della Deledda”.
Il tradizionale appuntamento de Sos arrastos, che in quest’ottavo anno si offre al grande pubblico nella sua nuova veste di festival grazie anche ad importanti partnership, oltre ad arricchire il borgo con appuntamenti rilevanti dal punto di vista cultuale, rappresenta un importante strumento per la valorizzazione e la promozione del territorio in chiave turistica . “Siamo ben lieti di poter ospitare i tantissimi appassionati del nostro Nobel: dei 300 posti letto disponibili non è rimasto neanche uno” ha sottolineato a questo riguardo Vincenzo Gallus, assessore comunale alla Cultura di Galtellì.
“La Fondazione di Sardegna sostiene con convinzione progetti culturali che coinvolgono diversi generi artistici. Sos aarrastos de Grassia è l’esempio di quanto detto sopra : l’associazione di Galtelli ci regala una nuova edizione della manifestazione che vedrà insieme artisti, musicisti e studiosi in un percorso affascinante e coinvolgente. Questo specifico progetto ideato e realizzato dal coro, dal suo presidente Giovanni Vacca e dal maestro Pietro Marrone rientra nella nostra programmazione triennale e verrà quindi sostenuto per tre anni consecutivi” sono state le dichiarazioni del rappresentante della Fondazione , Marco Zoppi.
Il festival ha ottenuto, oltre al patrocinio dell’Associazione internazionale dei critici letterari con sede a Parigi, dell’Associazione della rete dei parchi letterari italiani e dell’associazione Borghi Autentici, anche quella della Feniarco della Fersaco . “È con spirito di vicinanza che – ha sottolineato la presidente della Federazione delle associazioni corali sarde Elena Carotti – abbiamo voluto patrocinare un’iniziativa che di anno in anno si arricchisce acquisendo una sua storicità e identità”.