Spaziodanza annuncia il riconoscimento da parte del Ministero della Culturale come unico Centro di Produzione della danza e delle arti performative della Sardegna
L’associazione Culturale – che da 28 edizioni organizza a Cagliari il festival Autunno Danza – è diventato Centro di Produzione di danza e arti perfomative della Sardegna, l’unico centro in Sardegna riconosciuto dal MIC – Ministero della Cultura.
Il nuovo centro di Spaziodanza si chiamerà Fuorimargine e avrà sede a Nuoro e a Cagliari e si occuperà di produrre artisti e artiste legati al territorio, ma non soltanto, creando le condizioni di possibilità affinché molti artisti ormai residenti all’estero possano fare ritorno e trovare spazi di confronto.
Come compimento di un lungo percorso artistico Spaziodanza apre una possibilità di ricerca, scoperta e rielaborazione, si fa crocevia di progettazioni creative, snodo in cui far convergere produzioni e ospitalità, elaborazione di committenze mirate e incontri tra emergenti e artisti dal timbro riconoscibile e matura esperienza internazionale.
Accanto al nuovo aspetto produttivo, procede anche la proposta di una programmazione autunnale di artisti legati alla danza, aprendo anche alla città di Nuoro.
Si inizia venerdì 23 settembre e sabato 24 settembre, alle ore 18 al Parco del Nervi con Save the last Dance for me di Alessandro Sciarroni, il quale lavora – insieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini – ai passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata.
Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, la Polka Chinata prevede che i danzatori stiano abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. Il lavoro prevede – per chi vorrà – anche un momento didattico, aperto al pubblico.
Durante la settimana successiva, venerdì 30 settembre, Sara Marasso e Stefano Risso presentano l’esito del workshop di Spaziodanza condotto in seno al progetto europeo Wall – Dialogue Resistance. La ricerca esplora il tema del MURO, quale guida pratica e simbolica al processo creativo, considerando la duplice valenza di limite e allo stesso tempo di opportunità, in grado di supportare la capacità di guardare oltre, rafforzare lo strumento dell’immaginazione attraverso una semplice domanda: «Cosa c’è al di là del muro?». La performance è l’esito di una settimana di residenza artistica con dieci performer, coinvolti da Fuorimargine, e è la prima applicazione di un nuovo format metodologico.
Sabato 1 ottobre e domenica 2 ottobre, in Manifattura alle ore 19 ritorna Francesca Foscarini, con un lavoro ancora non presentato in Sardegna: HIT ME! una performance costruita a partire da una playlist di canzoni legate a un dato biografico oggettivo della performer: i pezzi al vertice delle classifiche nel giorno del suo compleanno, in ordine cronologico dalla nascita a oggi.
I migliori successi, ascoltati e ballati da tutti, rappresentativi di un’epoca, la incalzano uno dopo l’altro: pezzi che non ha scelto ma che la riguardano, canzoni che si ritrova addosso, maratona di una vita in cui buttarsi a capofitto in un’improvvisazione sempre diversa. Pezzi da cui, come spettatori, siamo colpiti a nostra volta nel sovrapporsi di evocazioni e rimandi.
Domenica 2 e lunedì 3 ottobre, alle ore 19 arriva – a Cagliari tra le prime date italiane – Marina Otero, danzatrice e autrice argentina con il solo Love Me, con queste parole lo descrive l’autrice: “Questo lavoro è un solo che affronta la violenza che mi porto dentro. Il testo viene riscritto in ogni occasione. È stato diffuso nel 2022 a Buenos Aires, come saluto al paese che ho lasciato.
La versione che ho presentato in ciascun territorio porta con sé le confessioni di una straniera. di una fuggitiva. Noi migranti diventiamo dipendenti dall’atto di fuggire. La nostra identità è il percorso, poiché il paese che lasciamo non esiste più”.
In anteprima nazionale – nelle date 6 e 7 ottobre, alle ore 21 – il duo Spaziodanza Igor&Moreno propone Concerto, un lavoro in cui due coreografi e un compositore muovono i primi passi nella Danza Canzone. Ricalcando la concezione gaberiana di Teatro Canzone, il lavoro fonde i linguaggi della coreografia e della canzone, creando un’esperienza in grado di agire sul piano uditivo, visuale e empatico.
Insieme a Sardegna Teatro e al festival Tuttestorie, Spaziodanza propone DO-RE-MI-KA-DO, un lavoro del gruppo olandese De Stilte, rivolto a bambine e bambini dai 2 ai 6 ani. Helene è in grado di generare musica in qualsiasi luogo. Tutto suona. Anche il corpo di Viviana emette un suono, quando Helene ci batte sopra. Viviana si muove, Viviana balla, senza aspettare i suoni di Helene.
Helene pensa ad altri modi di fare musica. Poi inizia un magico gioco di danza e musica. La musica risponde alla danza, la danza risponde alla musica. Un dialogo di stati d’animo, conflitti e amicizia si trasformano in un mondo magico. Una festa per i nostri occhi e le nostre orecchie.
A Sa Manifattura si prosegue venerdì 14 e sabato 15 ottobre – dopo le date al festival fiorentino Fabbrica Europa – con Wanna Play?, un lavoro di composizione istantanea guidato dal musicista e compositore Francesco Giomi, n dispositivo all’insegna del dialogo e dell’accoglienza, aperto alla partecipazione di performer disponibili al confronto con l’improvvisazione musicale. In scena – insieme al musicista – Giulia Cannas, Donatella Martina Cabras e Giulia Vacca.
Martedì 18 ottobre doppio appuntamento, alle 19 con Code#9 di Alessandro Olla e Ivana Balabanova – una performance audiovisiva, un’ esplorazione del buio e della sua relazione con il corpo – e Chiara Aru, alle ore 21 con Oh My Gad!, una performance intima che seziona e traduce in movimento la dinamica fisica e mentale di una condizione legata alla Depressione e GAD, il disturbo d’ansia generalizzata, che riguarda il 5% della popolazione, dal decorso fluttuante e che persiste solitamente per tutta la vita.
Mercoledì 19 ottobre, alle ore 19, sempre a Sa Manifattura, Alessandro Olla propone anche Nomadic Ears, una performance sonora per paesaggi sonori che propone un’esperienza sonora, un viaggio attraverso i paesaggi terrestri e marini, organizzati musicalmente e elaborati in tempo reale.
Il lavoro segue un itinerario narrativo caratterizzato dalla diversità delle biofonie e dalla spazializzazione ossia dai movimenti del suono che seguono differenti geometrie concomitanti.
Nomadic Ears è un’esperienza immersiva che si fruisce seduti in cerchio, con gli occhi bendati, circondati da diffusori. Oltre a proporre una esperienza sonora/acustica non consueta, Nomadic Ears sensibilizza chi ne fruisce alle sonorità di cui siamo circondati e che esprimono identità e memoria collettive.
Venerdì 28 e sabato 29 ottobre, Chiara Bersani – premio Ubu Miglior interprete under35 – mostra l’Animale, un assolo potente, dalla cifra raffinata e composita, dove – con un tappeto sonoro ibridato – raggiunge cifre di alta poesia e conduce chi guarda in dimensioni inesplorate e inattese.
Nel mese di novembre, a Cagliari a Sa Manifattura ci saranno due icone della danza contemporanea italiana: Ariella Vidach e Cristina Kristal Rizzo. Mercoledì 2 e giovedì 3 novembre, Corpomemory di Aiep/Ariella Vidach fa diventare lo smartphone uno strumento di condivisione che crea un sistema di relazioni tra spettatori, performer, permettendo di costruire un ambiente sensibile delineato nei tratti e nell’estetica, attraverso l’elaborazione delle scelte prese dalla collettività.
Nel corso dell’evento è possibile stabilire un sistema di relazioni tra gli spettatori che, attraverso i testi che scorrono sul display del loro cellulare e sulle pareti, possono dialogare tra loro. La sfera intima e privata diventa pubblica. I luoghi dell’azione si moltiplicano e si dislocano negli spazi di fruizione tramite una piattaforma sia fisica che on line.
Venerdì 4 novembre e sabato 5, Cristina Kristal Rizzo mostra Echoes. Pensate come danze per spazi differenti le cartografie di Echoes dialogano con il luogo che le ospita grazie all’abilità dei corpi di entrare in contatto poeticamente con l’anatomia delle forme e la bellezza della misura.
Il lavoro coinvolge cinque corpi danzanti che disegnano e ricompongono senza soluzione di continuità, una partitura di movimenti in cui è la singolarità del corpo che fuoriesce in intensità o la pluralità beata di un’espressione corale appoggiata sui melanconici rallenti della star R&B Frank Ocean. Ciò che si muove in questa danza, è propriamente una coscienza collettiva che ridefinisce i rapporti tra le cose: l’altrove, il tempo, lo spazio, la finitudine dei corpi e il punto cieco di un’immagine.
Si chiude l’anno giovedì 29 dicembre all’Auditorium del Conservatorio Pierluigi da Palestrina con Bodybodybodybody di Dan Taeldeman & Andrew Van Ostade una composizione musicale vertiginosa, che mescola musica elettronica, percussioni, chitarre, bassi, mantra parlati e arie liriche. I musicisti Dag Taeldeman e Andrew Van Ostade suonano una musica estatica, pulsante e ritualistica, e sono accompagnati dal soprano Lies Vandewege e dal danzatore Matteo Sedda che performa una tarantella in una interpretazione che tocca nel profondo chi guarda, attraverso il contatto dei neuroni specchio.
Bodybodybodybody è una performance/concerto, ma anche un’opera, una danza selvaggia che invoca la celebrazione del movimento, della danza, del sesso, dell’amore, della liberazione del dolore, dal stress e da tutti i sentimenti opprimenti, conducendo chi guarda in una condizione estatica.
Quattro appuntamenti al Teatro Eliseo di Nuoro: nel mese di ottobre, giovedì 27 e venerdì 28, Jacopo Jenna mostra Alcune Coreografie, un lavoro che si costruisce attraverso la mimesi di una moltitudine di frammenti video montati in una sequenza serrata, frugando tra la storia della danza e della performance, attraversando il cinema e internet, in cerca di una materia cinetica sensibile. La danzatrice in scena incarna, trasforma, connette e riporta al presente il corpo dell’immagine, ne sonda la dinamica, la libertà e l’immediatezza linguistica senza un punto di vista privilegiato, lo sradica dall’immaginario nello svolgimento di una coreografia esatta.
Venerdì 4 e sabato 5 novembre, il duo Igor&Moreno con Idiot-Syncrasy rivendica il potere della danza come fattore di cambiamento. Un pezzo divertente e energico, un’asserzione politica sull’attivismo e la perseveranza e una tenera esplorazione dell’identità maschile e delle relazioni.
Attraverso ripetizione e perseveranza, Igor e Moreno invitano il pubblico a riflettere, a guardare a quello che possediamo e celebrare il legame tra le persone e l’abilità di ciascuno di noi di guardare avanti. Pieno di variazioni inaspettate, Idiot-Syncrasy è una danza che coinvolge due performers molto diversi tra loro, sebbene molto simili nella loro fisicità, accompagnati da un’ipnotica colonna sonora.
Venerdì 2 dicembre ci sarà Enzo Cosimi con Coefore Rock&Roll, un regno di incubi d’infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate – un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley -, si profila la ferocia di un delitto efferato che mette in discussione l’individuo e con esso l’umanità intera: l’atto di uccidere chi ha donato la vita. Nel lavoro si determina il profilo duale di Oreste imprigionato dal conflitto tra il porre nuovo ordine al mondo e l’essere dannato a vita per l’assassinio della propria madre. Nel gelo di un amore e di una vendetta implacabili, si stagliano le algide e passionali figure di Clitemnestra ed Elettra, accompagnate dagli echi tribali delle erinni, capitanate dall’icona della club culture e della musica techno sperimentale romana e internazionale Lady Maru.
Ingresso
Intero: 10€
Ridotto: 5€
Prenotazione
3462128265
Luoghi
Sa Manifattura
Viale Regina Margherita, 33- Cagliari
TEN | Teatro Eliseo Nuoro
Via Roma, 73 – Nuoro